Due anni e mezzo di mediaticamente onorata presenza sulla panchina della Roma, per José Mourinho l’avventura nella capitale si conclude con la sconfitta rimediata a San Siro contro il Milan per 3-1. Una squadra di banditi cercata per lungo tempo ma che ha trovato solo gioco sporco, rozzo e difensivo, abbastanza da non centrare mai l’obiettivo Champions League. Gli stessi interpreti, tuttavia, sono oggi tra le mani di De Rossi che, deciso a proseguire nella ricerca dei banditi, li trova sin dalle prime due uscite.
De Rossi, Mourinho 2.0 o ricerca d’identità?
Una ricerca rivelatasi vana nel tempo che coglie oggi ciò che per lungo tempo ha voluto José Mourinho. Una Roma non bella ma vincente, così contro il Verona ed a Salerno, Daniele De Rossi in 10 giorni ribalta il lusitano e trova la chiave immediata per il risultato cercato a lungo.
Da sottolineare poi, come quelle incontrate dalla prima Roma di De Rossi, siano difficoltà imputabili, in particolar modo nel primo periodo, ad una costruzione di gioco ed identità ancora in uno stato embrionale. Nella squadra dell’ex capitano giallorosso è infatti chiara la volontà, in totale antitesi all’idea Mourinhana, di imporsi sull’avversario, non subirlo e cercare varchi in qualsivoglia modo. Due uscite sono troppo poco per giudicare e cogliere i frutti del lavoro, ciò che però si può dire già da oggi, ed il nuovo tecnico si augura ancora per poco, è che i banditi dello Special One siano oggi, finalmente, nelle mani di De Rossi.