MVDP II, re delle Fiandre: bis alla Ronde van Vlaanderen

Redazione
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Emozioni, questo è ciò che regala il ciclismo. Una costante lotta tra l’uomo che si porta ai propri limiti, forse anche a superarli. Tutto questo è quello che abbiamo visto alla Ronde van Vlaanderen, il Giro delle Fiandre, una delle corse, se non la corsa, più importante nel panorama ciclistico internazionale. La 106ª edizione di questa gara entra dritta nella storia, è già leggenda.

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Corsa emozionante sui muri in pavé: il Giro delle Fiandre dà spettacolo

La peculiarità di questa corsa sono i muri in pavé, salite brevi ma con pendenze che raggiungono anche il 22% di massima. È proprio su questi segmenti che si decide il Giro delle Fiandre, e così è stato anche ieri. A differenza di altre corse, il gruppo non ha lasciato andar via la fuga, tenendosi sempre intorno ai quattro minuti. Dall’inizio dei muri, circa a metà gara, si è cominciato a fare sul serio. Il gruppo dei migliori si è costantemente avvicinato ai fuggitivi fino a portarsi sotto al minuto. La prima fiammata della gara arriva sull’Oude Kwaremont, dove Pogačar allunga rispetto al gruppo. Un’azione incredibile in cui il fenomeno sloveno raggiunge i fuggitivi e li sorpassa zigzagando fra le biciclette che faticano a salire. Successivamente permetterà ad alcuni corridori di rientrare, fra questi anche Mathieu van der Poel.

Pogacar e van der Poel al Giro delle Fiandre 2022
Pogacar e van der Poel al Giro delle Fiandre 2022

Sullo storico muro del Koppenberg comincia la vera bagarre fra il corridore dell’UAE Emirates e l’olandese: i due sono protagonisti di diversi scatti con il fine di sfaticare la concorrenza ancora presente. Siamo allora all’ultimo giro del circuito, ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont e, come abbiamo visto, è lì che si fa la differenza. Altra sfiammata allora di Pogačar, con MVDP che lo segue a ruota nonostante la fatica. I due allungano sugli ultimi avversari rimasti e si dirigono verso l’ultimo muro in pavé della corsa: il Paterberg. Con una pendenza media del 9,4% e una massima del 22%, i due sono troppo affaticati per poter ripetere un’azione decisiva. Lo sloveno e l’olandese scollinano insieme e si dirigono verso il traguardo.

Sprint tardivo, beffato Pogačar

Pogačar e van der Poel hanno una trentina di secondi di vantaggio sugli inseguitori ma sulla strada finale che porta al traguardo succede di tutto: il duo di testa rallenta tantissimo: l’olandese guarda lo sloveno e viceversa, gettando anche un’occhiata sui due che da dietro stanno rimontando. MVDP si trova davanti, Pogačar ha deciso di restare alle sue spalle in modo da prendere la scia per la volata finale, ma la tattica è quella dell’attesa. Appena i due inseguitori sono rientrati sulla coppia, lanciano subito lo sprint ma van der Poel è in grado di avere un ottimo spunto e taglia il traguardo per primo. Pogačar si trova invece ostruito da van Baarle e Madouas che nel frattempo lo hanno superato e chiude solamente quarto, con un gesto platealmente stizzito per la beffa.

MVDP II, re delle Fiandre

Alla vigilia Mathieu van der Poel era già tra i favoriti per la corsa. Il fatto che poi sia venuto a mancare il suo rivale Wout Van Aert è stato sicuramente rassicurante per l’olandese che ha poi dovuto fare i conti “solamente” con Tadej Pogačar, fuoriclasse assoluto del ciclismo, un extraterrestre sulla bicicletta. Eppure lo sloveno si è dimostrato umano in questo Giro delle Fiandre, non è riuscito ad essere brillante nel finale, né con le gambe né con la mente. A differenza sua invece, MVDP, che aveva già vinto la Ronde nel 2020, si è dimostrato particolarmente adatto a questa gara.

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Esultanza Mathieu van der Poel
Esultanza Mathieu van der Poel

Un funambolo della bicicletta grazie alle sue doti che vengono dal ciclocross, van der Poel. Il pavé è pane per i suoi denti e, dopo la vittoria dell’Attraverso il Fiandre, il bis alla Ronde van Vlaanderen è la conferma. L’anno prossimo andrà a caccia del terzo successo per entrare nel circolo dei migliori, ma adesso testa alla Parigi-Roubaix, corsa che gli ha portato una grande delusione lo scorso anno ma che deve assolutamente mettere in bacheca un campione immenso come MVDP II, consacratosi ormai re delle Fiandre.

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