Luciano Spalletti ed il Napoli sono destinati a separarsi dopo la festa scudetto programmata per il 4 giugno, a seguito dell’ultima partita di campionato contro la Sampdoria. Nonostante la straordinaria annata che ha visto la squadra partenopea dominare in lungo ed in largo il campionato di serie A (registrando ad oggi in 36 gare giocate ben 27 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte), i rapporti tra Spalletti ed il presidente Aurelio De Laurentiis sono ormai ridotti ai minimi termini. Si susseguono, infatti, dichiarazioni su dichiarazioni da parte del tecnico di Certaldo e del patron del club partenopeo, che sanno proprio di rottura totale e definitiva.
De Laurentis-Spalletti: l’inizio della fine
La prima crepa nel rapporto tra Spalletti e De Laurentiis risale all’incirca ad un anno fa, dopo la sconfitta sul campo dell’Empoli per 3-2 (partita ribaltata nei 10 minuti finali con il Napoli che era in vantaggio 0-2). In quell’occasione, la squadra di Spalletti diceva addio al sogno scudetto e metteva a serio rischio la qualificazione in Champions League. Il presidente del Napoli, a seguito dell’inaspettata sconfitta, aveva contattato altri tecnici, valutando addirittura l’ipotesi di un cambio in corsa; tuttavia, il Napoli finì la stagione in crescendo e centrò la qualificazione nella massima competizione europea tra club, congelando così l’idea di De Laurentis.
Anche in questa stagione, le polemiche non sono di certo mancate nonostante uno scudetto centrato con largo anticipo ed un quarto di finale di Champions League, perso poi contro il Milan.
Spalletti, conferme d’addio
Già dopo l’eliminazione in Champions League contro il Milan di Stefano Pioli, le parole dette sia dall’allenatore che dal presidente avevano evidenziato un sapore contrastante. De Laurentiis guardava già alla semifinale, certo che il suo Napoli avrebbe potuto eliminare il Milan senza troppe difficoltà vista la differenza di profondità tra le due rose. Dal canto suo, invece, Spalletti, si complimentava con la sua squadra ritenendo già un traguardo importante quello di essere arrivati a giocarsi i quarti di finale. Una differenza di vedute che ha evidenziato enormemente la distanza di pensiero tra le due parti.

La conferma di un addio, che come abbiamo visto è maturato nel tempo, è arrivata il 21 maggio dopo la vittoria del Napoli contro l’Inter per 3-1. Nel post-partita, Luciano Spalletti dichiarava: “Il discorso ormai è definito, non è che si cambia idea tutti i giorni”, facendo poi intendere che la sua sia una decisione dettata da stimoli che in futuro potrebbero non esserci; infatti, ha poi proseguito: “Se non sei convinto di dare tutto quello che merita a questa piazza, è giusto fare dei ragionamenti”.
Per delineare il futuro dell’attuale allenatore partenopeo, è da attendere il modo in cui andrà a separarsi dal Napoli, poichè ci sarebbe, inoltre, una clausola nel contratto che costringerebbe Spalletti a rimanere un anno fermo in caso di dimissioni.
Insomma, in attesa della comunicazione ufficiale – e a meno di clamorosi dietrofront da parte di entrambe le parti – dopo 2 anni l’avventura di Luciano Spalletti come allenatore del Napoli volge al termine, con De Laurentis che avrebbe già individuato i possibili sostituti.
Napoli, Ciro Venerato: “Anche Gasperini per il post Spalletti”
Non è ancora ufficiale l’addio di Spalletti, ma a Napoli si pensa già al futuro, con Aurelio De Laurentiis in movimento per sostituire il tecnico toscano. Sono tanti i nomi che circolano in queste ore ma Ciro Venerato, giornalista esperto di mercato, è intervenuto ai microfoni di Terzo Tempo (trasmissione in onda su Tele A) sganciando una vera e propria bomba; queste le su parole: “Napoli? Con Gasperini c’è una trattativa solida ed avviata, ma fino a quando non c’è una firma non si può dare nulla per scontato. Rapporto importante con Gasperini e l’Atalanta è disposta a liberarlo per poi prendere Juric”. Naturalmente ciò comporterebbe un cambio di modulo e di sistema di gioco, con l’attuale tecnico dell’Atalanta che predilige il 3-4-1-2 (a differenza di Spalletti che schiera un 4-3-3 che si trasforma spesso in un 4-2-3-1) ma potrebbe non essere un problema, dal momento che Gasperini è un vero e proprio talento nel far rendere al meglio i suoi giocatori.

Un altro allenatore che piace – e non poco – al presidente De Laurentiis è Vincenzo Italiano, attuale tecnico della Fiorentina, che ha portato la squadra viola alla doppia finale tra Coppa Italia (contro l’Inter) e Conference League (mercoledì 7 giugno contro il West Ham). A differenza di Gasperini, Italiano non avrebbe problemi dal punto di vista tattico, dal momento che il modulo utilizzato a Firenze è lo stesso con cui Spalletti ha fatto le fortune del Napoli.
Secondo quanto riportato da Sky Sport, ci sarebbero anche altri due nomi che intrigherebbero De Laurentiis: si tratterebbe dell’attuale tecnico del Bologna Thiago Motta, con uno stile di gioco a tratti simile a quello di Spalletti, e Marcelo Gallardo, tecnico argentino del River Plate con il quale ha vinto tutto, ed in attesa di una chiamata da un club europeo.
Assisteremo, quindi, con tutta probabilità ad una rivoluzione tecnica dal punto di vista dello staff a Napoli che, oltre a Spalletti, rischia di perdere anche Giuntoli, direttore sportivo del Napoli che sarebbe già stato contattato dalla Juventus per la prossima stagione.
Napoli, prima Spalletti e Giuntoli poi Kim e Osimhen
La rivoluzione in casa Napoli passa certamente dall’area tecnica, ma potrebbe interessare anche alcuni importanti elementi della rosa.
Un giocatore fondamentale in questa stagione per il Napoli è stato sicuramente il sudcoreano Kim Min-Jae, difensore centrale dotato di un gran fisico e di una buona tecnica di base, molto abile in fase di impostazione. Il talento, esploso definitivamente alla corte di Luciano Spalletti, ha una clausola rescissoria di circa 60 milioni di euro, esercitabile tra il primo ed il 15 luglio. In Premier League ha molti estimatori, ma in pole position ci sarebbe il Manchester United che parrebbe voler rivoluzionare il reparto difensivo visto lo scarso rendimento di questa stagione. Situazione da tenere sotto controllo, vista l’enorme capacità economica di cui dispongono i club inglesi e la capacità di monetizzare del presidente De Laurentiis.
Altra situazione delicata e certamente di estrema importanza sarebbe quella legata al futuro di Victor Osimhen. Secondo alcune indiscrezioni, il bomber del Napoli piacerebbe e non poco al Bayern Monaco, in cerca di un’attaccante con le sue caratteristiche. Secondo quanto scritto da Sport1, un ruolo fondamentale potrebbe essere quello della moglie del centravanti nigeriano: la donna, nata e cresciuta in Germania, potrebbe spingere il calciatore a scegliere una destinazione che la faccia avvicinare a casa, aiutando comunque il marito a compiere un notevole salto di qualità giocando per uno dei migliori club del mondo.
Ma è ovvio che sull’attaccante del Napoli, visti gli imponenti numeri di questa stagione (28 reti complessive tra campionato e Champions League in 35 presenze), non ci sia solamente il Bayern Monaco. Psg e Manchester United avrebbero già sondato il terreno per il calciatore, nonostante la richiesta monstre del presidente De Laurentis, che sarebbe pronto a valutare offerte non inferiori ai 150 milioni di euro. L’asta è già aperta.
Calciomercato Napoli, i nuovi sostituti: da Scalvini a Samardzic
Naturalmente, come successo nelle ultime stagioni, il Napoli proverà a rimpiazzare i partenti con colpi mirati e ben ragionati.
Per quanto riguarda la difesa, sarebbero diversi i profili seguiti che piacciono alla società: si proverà a portare nella città del Vesuvio il promettente difensore italiano 19enne Giorgio Scalvini, anche se resterebbe forte in questo momento la concorrenza dell’Inter, con il costo del cartellino che si aggirerebbe intorno ai 45 milioni di euro.

Un altro giocatore seguito con grande attenzione è Kevin Danso, difensore austriaco del Lens che ha disputato una grande stagione aiutando la sua squadra a ritrovarsi a 2 giornate dalla fine a 6 punti dalla capolista Psg.
A centrocampo i profili di maggior interesse sarebbero rappresentati da Daichi Kamada (giocatore dell’Eintracht Francoforte seguito anche dal Milan) e da Lazar Samardzic (5 goal e 4 assist quest’anno con la maglia dell’Udinese), ma soltanto se qualcuno dovesse andare via.
Sul fronte attacco, invece, non obbligatoriamente legati alla partenza di Oshimen, piacciono i nomi di Beto dell’Udinese e quello del canadese Jonathan David del Lille.
Insomma, non ci resta altro che attendere per conoscere le strade che deciderà di percorrere il Napoli; certo è, che dopo una stagione del genere, non sono ammessi errori per evitare un ridimensionamento che rischia di partire proprio dall’allenatore.