Nella giornata di mercoledì 15 marzo, come già riportato, ci sono stati scontri tra le tifoserie prima del match di Champions League tra Napoli ed Eintracht Francoforte. In diversi punti della città, infatti, si sono riscontrati disordini che hanno visto come protagonisti tanto i sostenitori azzurri, quanto quei provenienti dalla Germania. Ma gli episodi incresciosi non si sono limitati al prepartita, dal momento i cui i tafferugli sono proseguiti anche una volta terminato l’incontro allo stadio Diego Armando Maradona.
A tal proposito sono giunte delle novità; infatti, secondo quanto riportato dall’ANSA, nella notte sono stati effettuati 7 arresti tra i tifosi partenopei, di cui uno in flagranza. In un comunicato emesso dalla nota agenzia si legge come quattro di questi sostenitori del Napoli siano stati fermati nella zona in cui alloggiavano la maggior parte dei supporter dell’Eintracht Francoforte, ossia nei pressi del lungomare della città all’ombra del Vesuvio; altri tre, invece, sono stati arrestati per quanto successo a Piazza del Gesù.

Eintracht Francoforte, le conseguenze per i tifosi dopo gli scontri
Se da una parte le forze di polizia hanno arrestato i sette tifosi azzurri, ci sono state importanti conseguenze anche per i sostenitori della compagine ospite. A seguito del match di Champions League tra il Napoli e l’Eintracht Francoforte, e in modo particolare nella notte tra 15 e 16 marzo, infatti, circa 600 supporter di Die Adler giunti nella città campana nonostante il divieto di trasferta sono stati trasferiti.
Come riportato dall’ANSA, questi ultimi sono stati fatti salire su alcuni bus, che li hanno portati verso svariate città italiane tra cui Salerno e Roma e qualcuno si è diretto all’aeroporto di Capodichino. A quel punto i tifosi dell’Eintracht Francoforte avrebbero raggiunto le rispettive destinazioni, facendo ritorno in Germania.