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Più volte il Napoli ci si è avvicinato negli ultimi anni, dapprima con Maurizio Sarri in panchina, e in campo nomi quali Mertens, Hamsik e Insigne. E poi, soprattutto nella stagione appena conclusa: con la squadra allestita da De Laurentiis e data a Luciano Spalletti, ma ancora una volta amaro fu il finale. L’ultimo scudetto sulle maglie dei calciatori partenopei ha una sola data: 29 aprile 1990. Quella domenica ha il sapore delle occasioni storiche, che non capitano con grande facilità ai piedi del Vesuvio. Vittoria per 1-0 contro la Lazio di fronte ad un San Paolo gremito in ogni ordine di posto: ininluente diventa allora il successo del Milan di Arrigo Sacchi che travolse il Bari. Sono i partenopei a toccare per la seconda volta il tetto d’Italia laureadosi Campioni nell’anno in cui il miglior acquisto fu la permanenza di Diego Maradona, dato ad un passo dall’addio. Riavvolgiamo il nastro dello Scudetto del Napoli targato 1989-90.
Nasce il Napoli di Alberto Bigon
È Alberto Bigon a guidare gli azzurri durante la stagione che apre l’ultimo decennio del secolo. Ottavio Bianchi, infatti, artefice del primo scudetto targato 1987, insieme al tridente della Ma.Gi.Ca, ha lasciato la guida della squadra. Celebre la spaccatura con il gruppo che lo consacrò nella storia di Napoli. E che un anno dopo, lo rese famoso per uno dei più clamorosi ammutinamenti del calcio: come scordarsi il comunicato letto da uno stravolto Claudio Garella che si faceva portavoce del malcontempo con il tecnico. Non facile quindi il compito di Bigon, che pur dotato di una squadra già ben formata e messa in campo, deve ricucire i dissapori. Le avversarie da battere sono sempre le stesse: il Milan Campione d’Italia che aveva superato gli azzurri per soli tre punti, ovviamente l‘Inter di Giovanni Trapattoni, e la Juventus di Dino Zoff. Quest’ultima, si era rinforzata prendendo Casiraghi e Schillaci dal campionato cadetto. Il Presidente Ferlaino invece punta su un certo Gianfranco Zola, scommessa prelevata dalla Torres e Marco Baroni dal Lecce.
Girone di andata da record: sedici risultati utili
Il campionato inizia il 27 agosto, e vede il Napoli impegnato nella trasferta con l’Ascoli. È subito successo per Bigon che si impone al Del Duca per 1-0: in gol ci va Massimo Crippa. Si replica anche nel turno successivo, dove stavolta l’avversario è la neopromossa Udinese, e poi, pari senza reti a Cesena, e vittorie contro Verona e Fiorentina. Gli azzurri si presentano allo scontro diretto con il Milan con 10 punti conquistati in sei giornate, due in più degli avversari rossoneri. La gara ha già il sapore dello spareggio scudetto, con i padroni di casa che ritrovano un ispirato Maradona, con Carnevale e l’artigiano del gol Careca a supporto. La resistenza di Baresi e compagni dura appena 19 minuti, quando Andrea Carnevale si sblocca regalando il vantaggio ai suoi con un colpo di testa. Ed è suo anche il raddoppio che arriva a fine primo tempo. Ottime le scelte di Bigon, che difende in modo impeccabile il risultato e trova anche il 3-0 grazie a Maradona.
Lo scudetto è un affare tra Napoli e Milan
Il Napoli arriva al giro di boa con una sola sconfitta in campionato. A due settimane dal successo sul Milan, batte anche i cugini dell’Inter, fino ad infilare una striscia di sedici risultati consecutivi. Lo straordinario avvio di girone di ritorno vede gli azzurri dominare seminando sconfitta in mezza Italia: cadono Ascoli, Cesena, Verona, Fiorentina e Cremonese. La fabbrica del gol dà lustro non non solo ai soliti noti (Carnevale e Maradona), ma anche a Fusi, Crippa e Corradini. Ma sarà il ko contro i rossoneri (0-3) avversari del duello, insieme all’1-3 rifilato dall’Inter, a rimettere in discussione le certezze della banda di Bigon. A fine febbraio Arrigo Sacchi si è ripreso la vetta della classifica. Il Milan corre infilando dieci successi consecutivi, fino alla sconfitta con la Juventus. Sarà la Vecchia Signora a fare da spartiacque del campionato: l’11 marzo travolge i meneghini per 3-0, mentre due settimane dopo cade al San Paolo sotto i colpi di Maradona (autore di una doppietta, e Francini). Il Napoli riprende a correre, mentre il Milan perde anche il derby.
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Bologna-Napoli 2-4 e la fatal Verona
Il girone di ritorno conferma il testa a testa tra la squadra di Albertino Bigon e la corazzata di Sacchi Campione d’Italia in carica. Un testa a testa destinato a virare verso sud l’8 aprile, quando il Milan viene bloccato a Bologna mentre il Napoli riesce a ottenere la vittoria a tavolino a Bergamo per il lancio della monetina che colpì in testa Alemão. Nell’era della vittoria a due punti, l’equilibrio non si spezza e la svolta arriva solo alla penultima giornata, quando i partenopei travolgono il Bologna (2-4) in un match ormai storico. La carovana del gol colpisce ancora: a segno Maradona, Francini, Alemão e Careca. Dall’altra parte, invece, è fatale il Bentegodi di Verona, dove, gli scaligeri ad un passo dalla retrocessione, ribaltano la rete di Simone nel finale e vincono 2-1. Ai partenopei basta un punto per laurearsi Campione d’Italia.
Napoli-Lazio 1-0: è il trionfo azzurro
È la 34a giornata del campionato di Serie A: 64.000 spettatori, secondo le cronache affollano lo Stadio San Paolo per la gara che può fare la storia. Napoli-Lazio: basta un pareggio per trionfare, a prescindere dal risultato del Milan. Questa la formazione messa in campo da Bigon: Giuliani, Ferrara, Francini, Crippa, Alemão, Baroni, Corradini, De Napoli. In attacco Careca, capitan Maradona e Andrea Carnevale. Arbitra Sguizzato di Verona. Passano sette minuti e il traversone di Maradona trova la testa di Marco Baroni che stacca e segna l’1-0: il Napoli è in vantaggio. Scongiuri a parte, il copione non cambia: i padroni di casa gestiscono bene il risultato lasciando Giuliani per larghi tratti inattivo. Gli ultimi minuti sono già un tripudio di emozioni: il pubblico deve dare sfogo al proprio entusiasmo e assiste in piedi alle fasi conclusive del match. Ciò che avviene in campo passa in secondo piano mentre i tifosi già gridano: “Campioni, campioni“. Il sogno diventa realtà: stavolta nessuno può svegliare il popolo azzurro. Il campionato più combattuto, incerto ed appassionante si è concluso: se l’è aggiudicato il Napoli.