Napoli, da Sarri a Spalletti: due meraviglie a confronto

Da Sarri a Spalletti, come cambia il Napoli: il confronto tra due allenatori analizzando i loro modi di giocare con gli azzurri

Gaetano Nardo Topics:
8 Min di lettura

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In quella che doveva essere una stagione di transizione e di rivoluzione totale, di conseguenza non facile, invece il Napoli si sta avvicinando a grandi passi verso il terzo scudetto della sua storia. Grande merito del proprio tecnico Luciano Spalletti, il quale sta facendo un vero e proprio miracolo. Gli azzurri si trovano in testa alla classifica di Serie A con un grosso margine di vantaggio sulla seconda, esprimendo un gioco bello da vedere che rimanda a quello di Maurizio Sarri dell’annata 2017/2018 con giocatori diversi.

Da Napoli sono passati sempre grandi giocatori e anche allenatori, a distanza di vent’anni con l’ultima impresa firmata da Walter Mazzarri in poi, la società ha avuto sempre rapporti speciali con i tecnici in panchina con grandi risultati ottenuti, la cavalcata della squadra inizia con il trionfo nel campionato di Serie C, nella stagione 2006/2007 con Edoardo Reja a bordo. Fra le tante guide tecniche da non dimenticare ci sono anche quelle di Maurizio Sarri e Luciano Spalletti, il quale quest’ultimo sta disputando un’ottima stagione.

Sarri e Mertens al Napoli*
Sarri e Mertens al Napoli*

Napoli, la tattica del maestro Sarri: tanto palleggio

Il Napoli allenato da Maurizio Sarri, si presentava in campo con il 4-3-3 con caratteristiche come palleggio, ritmo e tanta corsa, una delle tante caratteristiche più particolari di quella magnifica squadra era tenere il pallino del gioco in mano e stare più delle volte nell’aria di rigore avversaria, la formazione guidata da Luciano Spalletti parte con il 4-3-3 che si trasforma tante volte in 4-2-3-1, con un gioco molto più spettacolare da vedere con molta velocità, creando anche tante occasioni da gol con più facilità.

Il Napoli dell’annata 2017/2018 targato Maurizio Sarri, era una macchina quasi perfetta, visto che è stato in lotta per lo scudetto con la Juventus fino alle ultime giornate di quel campionato avvincente. Gli azzurri perdono il tricolore definitivamente contro la Fiorentina, con il risultato di 3-0 grazie ad una tripletta di Giovanni Simeone, attuale giocatore proprio della compagine di Spalletti. Un difetto di quella magnifica squadra era il reparto offensivo per la scarsa fisicità in aria di rigore di Callejon, Mertens e Insigne.

Sarri, Mertens e Jorginho al Napoli*
Sarri, Mertens e Jorginho al Napoli*

Napoli, le geometrie di Sarri

Il Napoli della stagione 2017/ 2018 guidato dal maestro Maurizio Sarri, nello scacchiere tattico si presentava con un centrocampo a tre composto da Allan, Jorginho e Hamsik che con le proprie qualità formavano un trio di centrocampisti quasi perfetto, con l’ex calciatore dell‘Udinese che correva tantissimo, l’ex Hellas Verona era molto bravo tatticamente ed questo gli permetteva in fase di non possesso e ad impostare la manovra di raggiungere buoni risultati, invece quest’ultimo con la sua tecnica faceva girare meglio la squadra.

Il Napoli del tecnico Maurizio Sarri, scendeva in campo con una difesa formata da Hysaj in posizione di difensore esterno sulla fascia di destra, e Ghoulam sulla corsia di sinistra, i due giocatori spesso si proponevano in fase avanzata del campo, provando a cercare più frequentemente il fondo per tentare di effettuare cross in aria di rigore alla ricerca degli attaccanti, la coppia di centrali e composta da Albiol e Koulibaly con quest’ ultimo forte fisicamente, con l’ex Real Madrid che era devastante sui calci piazzati.

Victor Osimhen (Napoli) @livephotosport
Victor Osimhen (Napoli) @livephotosport

Napoli, Kvaratskhelia e Osimhen lanciano Spalletti

Lo schiacciasassi Napoli dell’annata 2022/2023 con in panchina il tecnico Luciano Spalletti, che può usufruire di un grande reparto offensivo composto da Kvaratskhelia, Osimhen, Lozano, Raspadori e Simeone l’attaccante georgiano è dotato di fisicità, dribbling e un grande velocità il nigeriano e molto forte nei duelli di testa anche lui molto abile, il calciatore messicano è agile nell’andare alla ricerca della profondità, l’ex Sassuolo ha come punto di forza quello di venir incontro alla sfera, l’ex Genoa ha buone qualità nel finalizzare le occasioni.

Uno dei punti deboli del Napoli di Maurizio Sarri era proprio il reparto avanzato a causa della scarsa fisicità in area di rigore degli attaccanti, una delle tante qualità della squadra di Luciano Spalletti, sembra essere proprio quella di avere calciatori in avanti con un fisico possente. Infatti gli azzurri hanno messo a segno molti gol di questo campionato da calci piazzati e anche su traversoni provenienti dalle corsie laterali da parte dei propri compagni indirizzando la palla nella mischia alla ricerca di colpi di testa delle punte per fare reti.

Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli @livephotosport
Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli @livephotosport

Napoli, Lobotka è il perno di Spalletti

La capolista Napoli scende sul rettangolo di gioco con il 4-3-3 in partenza che si può trasformare anche in 4-1-4-1. In cabina di regia troviamo Lobotka con un buona visione, personalità e con un grande agonismo, Anguissa bravo a rubare palloni in mezzo al campo, e Zielinski, il vero fantasista della mediana partenopea in grado di palleggiare e inserirsi allo stesso tempo con entrambi i piedi.

Sarri e Spalletti, Lazio-Napoli @livephotosport
Sarri e Spalletti, Lazio-Napoli @livephotosport

Napoli, le differenze di geometrie tra Sarri e Spalletti

Il Napoli di Maurizio Sarri partiva con un centrocampo a 3 con molta corsa e le mezzali giocavano con il loro compagno di catena, rispetto alla squadra di Luciano Spalletti utilizza il regista per girare spesso la palla verso i colleghi di reparto fin quando non si crea lo spazio giusto per aprire le difese avversarie e trovare gli attaccanti. Una delle caratteristiche che con il tecnico ex Juventus difficilmente si vedeva, provando più frequentemente la verticalizzazione in profondità verso il centravanti.

Napoli, Kim @livephotosport
Napoli, Kim @livephotosport

Napoli, difese a confronto tra Sarri e Spalletti

Il Napoli guidato dal maestro Luciano Spalletti, parte con una difesa formata da Rrahmani ,Kim, Di Lorenzo e Olivera. L’ex giocatore dell‘Hellas Verona è molto agile nei duelli aerei, il difensore coreano è noto per avere un gioco ruvido e duro, l’ex calciatore dell’Empoli caratterizzato da un’ottima tecnica seguita da una buona struttura fisica facendosi valere anche sui calci piazzati, sia quelli difensivi che quelli offensivi. L’ex Getafe invece ha nelle corde un piede per effettuare buoni cross per i compagni di squadra del reparto avanzato.

Il Napoli del tecnico Maurizio Sarri, nel suo anno migliore subì molti più gol di quello attuale, esattamente 29 reti incassate contro le 16 di questa stagione. Gli azzurri hanno una difesa più attenta a confronto della formazione di tre stagioni fa, infatti è il miglior reparto arretrato dell’intero campionato di Serie A. Differenza netta rispetto alla gestione dell’allenatore ex Empoli che concedeva più spazio agli attacchi avversari e capitolava più spesso.

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