La Serie A 2022-23, ora ferma per via degli impegni delle Nazionali, è stata fino a questo momento uno dei campionati più belli ed emozionanti che il nostro paese, da un punto di vista sportivo-calcistico, abbia mai visto. Ed il merito lo si deve principalmente al meraviglioso Napoli condotto da Luciano Spalletti, che attualmente si trova al comando della classifica con all’attivo 71 punti conquistati dopo le prime 27 giornate.
Frutto di 23 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. L’ultima delle quali maturata lo scorso 3 marzo contro la Lazio di Maurizio Sarri, fino ad ora unica squadra in grado di espugnare il Diego Armando Maradona. E decisa da una splendida prodezza siglata dal centrocampista uruguaiano Matias Vecino, sul quale nulla ha potuto l’estremo difensore azzurro Alex Meret. Inoltre il Napoli ha anche il miglior attacco e la miglior difesa della Serie A.

Con 64 gol realizzati e soltanto 16 subiti. Numeri a dir poco impressionanti che testimoniano non solo la forza, e la compattezza dell’intera compagine azzurra. Ma anche il grande lavoro svolto fino a questo momento di Luciano Spalletti, capace di plasmare una squadra composta da giocatori di assoluta qualità, rendendola un gruppo unito e solido, e con un grande obiettivo da raggiungere. Riportare lo scudetto nel capoluogo campano, a distanza di 33 anni.
E precisamente dalla stagione 1989-90 quando alla guida del Napoli vi era la formidabile coppia formata da Diego Armando Maradona e Antonio Careca. Andiamo quindi ad effettuare un confronto tra i due campioni sudamericani, e lo sfavillante duo offensivo composto da Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, due tra i maggiori protagonisti della meravigliosa cavalcata del Napoli. Divenuti ormai idoli indiscussi di i tifosi della compagine partenopea.

5 luglio 1984: la presentazione di Maradona al San Paolo
Una data che rimarrà per sempre scolpita nel cuore di tutti i tifosi azzurri è senza alcuna ombra di dubbio il 5 luglio 1984, e cioè quando l’allora presidente del Napoli ora attivo sul calciomercato Corrado Ferlaino presenta ufficialmente nell’allora stadio San Paolo il fuoriclasse argentino Diego Armando Maradona. Davanti a ben 87.000 persone, che per l’occasione pagarono la simbolica cifra di circa 1.000 lire, per conoscere dal vivo colui che avrebbe riportato alla ribalta i colori azzurri.
Il tutto dopo una estenuante trattativa con il Barcellona che si concluse con la favolosa cifra di ben 13 miliardi di lire versati dal Napoli nelle casse della società blaugrana. Sarò solo l’inizio di una lunga, bella e allo stesso tempo tormentata storia d’amore tra el Pibe de Oro ed il Napoli che durerà ben sette anni, durante i quali il numero 10 argentino regalerà a tutto il popolo napoletano delle gioie e delle emozioni mai provate fino a quel momento.

Come non ricordare infatti la memorabile vittoria contro la Juventus di Michael Platini e compagni il 3 ottobre 1985, sotto una pioggia battente in un San Paolo gremito in ogni ordini di posti. Riunitosi per accompagnare gli azzurri verso il successo contro la Vecchia Signora, da sempre acerrima rivale del Napoli interessato a Laurienté. Vittoria che arriva grazie ad una punizione da antologia calciata proprio da Diego Armando Maradona – dall’interno dell’area di rigore – sul quale nulla ha potuto Stefano Tacconi.
O magari anche la conquista del primo storico scudetto nella stagione 1986-87 sotto la guida del grande Ottavio Bianchi, ripetutosi poi con Alberto Bigon nella stagione 1989-90 con il grande Antonio Careca come suo partner d’attacco. Delle gioie che nessuno potrà mai dimenticare, e che forse il Napoli di Luciano Spalletti potrebbe far rivivere a distanza di ben 33 anni.

Napoli, 1989-90: Maradona e Careca regalano il 2° scudetto agli azzurri
Uno degli acquisti più importanti nella storia del Napoli – come el Pibe de Oro – è stato sicuramente l’attaccante brasiliano Antonio Careca, accasatosi tra fila azzurre nell’estate del 1987. Ed arrivato alle pendici del Vesuvio per la favolosa cifra di circa 4 miliardi di lire versate dalla compagine partenopea nelle casse del San Paolo. Insieme al fuoriclasse argentino e a Bruno Giordano formerà lo storico tridente azzurro conosciuto come la Magica.
Ancora oggi ricordata non solo da tutti i tifosi azzurri, ma tutti gli sportivi che ricordano gli anni ’80 come l’epoca più bella del calcio italiano. Grazie al suo arrivo il Napoli ora guidato dal capitano Di Lorenzo, nella stagione 1989-90 conclude il campionato al primo posto, conquistando il suo secondo e fino ad ora ultimo scudetto della sua storia. Davanti al Milan di Arrigo Sacchi e Marco van Basten, e all‘Inter del grande Giovanni Trapattoni. Il tutto dopo una lotta davvero serratissima contro la compagine rossonera.

La classifica alla fine del campionato infatti recita, Napoli 51 punti, Milan 49 ed Inter 44. A testimonianza dell’enorme tasso tecnico presente nella nostra Serie A. Con il numero 9 del Milan Marco van Basten capocannoniere del campionato con ben 19 reti all’attivo. Ciò nonostante il contributo di Maradona e Careca per la conquista del Tricolore si rivelò a dir poco decisivo. I gol realizzati dal fuoriclasse argentino furono addirittura 16, con 10 assist all’attivo.
Mentre invece 10 furono le reti siglate dal numero 9 brasiliano, accompagnate da un solo assist. Inoltre il Napoli ora su Kavernadze nel girone d’andata riuscì ad inanellare una striscia di ben 16 risultati utili consecutivi, interrotta solo dal 3-0 incassato dalla Lazio il 30 dicembre 1989, grazie alla doppietta di Amarildo e alla rete di Gabriele Pin. Anche se rispetto alla coppia Kvaratskhelia-Osimhen, i due fuoriclasse argentini andarono a segno insieme in quattro occasioni.

Napoli, l’approdo di Kvaratskhelia tra le fila azzurre
In seguito al terzo posto maturato al termine della Serie A 2021-22, con 79 punti conquistati e a sette lunghezze di distacco dal Milan campione d’Italia, la nuova stagione del Napoli ha inizio con l’acquisto a titolo definitivo di un giovane talento georgiano. Il suo nome è Khvicha Kvarateskhelia, e viene annunciato dal presidente Aurelio De Laurentiis il 1° Luglio del 2022. Con ben 11,5 milioni di euro versati nelle casse della Dinamo Batumi.
Il classe 2001 sceglie di indossare la maglia numero 77. E l’impatto con l’ambiente azzurro è a dir poco fantastico. Fin dal ritiro estivo sono molti gli elogi ricevuti dal tecnico del Napoli Luciano Spalletti, ed anche l’inizio di campionato è veramente ottimo. Nel match che apre le danze della Serie A in quel del Marcantonio Bentegodi contro l’Hellas Verona, il giovane talento georgiano segna il suo primo gol con la maglia azzurra, quello del momentaneo 1-1.

Per poi regalare il primo assist con la maglia del Napoli al suo compagno di squadra Piotr Zielinski che sigla il 3-2 per la banda Spalletti. In un match che si concluderà addirittura sul risultato finale di 5-2 per la compagine azzurra. Cosa che invece non è riuscita a Diego Armando Maradona, il quale segnò il suo primo col con la maglia del Napoli il 23 settembre 1984 su calcio di rigore nel pareggio per 1-1 contro la Sampdoria tra le mura amiche.
In occasione della seconda giornata. Per il neo attaccante del Napoli sarà solo l’inizio di una stagione fino a questo momento a dir poco meravigliosa. Basti pensare che insieme al suo compagno di reparto Victor Osimhen ha formato una delle cinque coppie più prolifiche dei cinque maggiori campionati europei.

Napoli, stagione 2022-23: il contributo di Kvaratskhelia e Osimhen alla causa azzurra
Dopo le prime 27 giornate di campionato il cammino compiuto dal Napoli di Kvaratskhelia e compagni è stato a dir poco magnifico. Gli azzurri infatti comandano la classifica della Serie A con all’attivo 71 punti conquistati. Frutto di 23 vittorie, 2 pareggi e solo 2 sconfitte. Rispettivamente contro Inter e Lazio. E con un vantaggio di circa 19 lunghezze sulla Lazio di Maurizio Sarri, reduce dal prezioso successo per 1-0 nell’ultima uscita stagionale nel derby della capitale.
Match deciso dal 9° gol stagionale realizzato da Mattia Zaccagni. Protagonisti assoluti della splendida impresa azzurra sono stati fino a questo momento deli attaccanti del Napoli Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen, divenuti ormai elementi imprescindibili all’interno dello scacchiere di Luciano Spalletti. E leader all’interno dello spogliatoio azzurro. Grazie ai gol realizzati contro il Torino nel 27° turno stagionale i gol per i due fuoriclasse del Napoli ora sono rispettivamente a quota 12 e 21.

A testimonianza della grande intesa che ormai intercorre tra i due attaccanti azzurri. Accompagnati anche da 12 assist per il classe 2001 ex Dinamo Batumi e 5 invece per l’ex punta del Lille. Inoltre focalizzandoci soltanto sulla Serie A, sono state otto le partite nelle quali entrambi sono andati a segno. Tra cui non possiamo non ricordare il 4-0 inflitto al Sassuolo e al Monza, e la favolosa manita ai danni della Juventus di Maz Allegri. Con Osimhen autore di una pregevole doppietta.
Ragion per cui 33 dei 71 gol complessivi realizzati in campionato dal Napoli portano la firma dei due gioielli azzurri. Numeri che però divengono ancora più significativi se si sommano anche le partite di Champions League. Complessivamente infatti Kvaratskhelia e Osimhen hanno realizzato la bellezza di ben 37 gol, grazie ai quali gli azzurri hanno anche ottenuto la prima storica qualificazione ai quarti di finale di Champions League.

Napoli, il pensiero di Careca sui due gioielli azzurri
Insieme a Diego Armando Maradona – da molti ritenuto come il più grande giocatore di tutti i tempi – un altro calciatore che rimarrà per sempre nel cuore di tutti i tifosi azzurri è senza alcun dubbio Antonio Careca. Ancora oggi considerato come uno degli attaccanti più forti della sua generazione. Tra il 1987 ed il 1993 è stato protagonista delle più importanti vittorie azzurre. Nella fattispecie la conquista del 2° scudetto, la Coppa UEFA 1988-89, e la Supercoppa Italiana del 1990.

Vinta 5-1 contro la Juventus di Roberto Baggio e Totò Schillaci. Ma ora a distanza di ben 33 anni dalla conquista dell’ultimo Tricolore c’è una nuova coppia che sta facendo letteralmente sognare tutti i tifosi azzurri, di ogni generazione. Ed è quella formata da Khvicha Kvaratskhelia futuro del Napoli e Victor Osimhen , capaci di riportare quella gioia e quell’entusiasmo, come solo i grandi campioni sono capaci di fare. Esattamente come fecero prima di loro i due campioni sudamericani.

Rappresentando anche una forma di riscatto per l’intero popolo partenopeo. E proprio l’ex azzurro Antonio Careca tempo fa si è così espresso sui due gioielli azzurri: “Kvaratskhelia è un pò sudamericano, ma ha la mentalità giusta e sa già cosa fare quando arriva sul pallone. Osimhen avrebbe potuto giocare con me e Diego. E’ un calciatore instancabile che mette paura ai propri avversari”.