Napoli, il paradiso all’improvviso di Lobotka: un viaggio alla scoperta del faro di Spalletti

Un racconto bibliografico e introspettivo su Stanislav Lobotka, attraverso il percorso che lo ha portato ad essere una pedina imprescindibile del Napoli di Luciano Spalletti

Gianluca Rutoli
14 Min di lettura

Ferragosto, nel caldo torrido di Verona va in scena la prima giornata di campionato; sul Napoli domina incontrastato un enorme senso di scetticismo verso una squadra che ha, da poco, salutato i suoi maggiori pilastri e una società indirizzata prevalentemente a far quadrare i conti, attuando una politica di ridimensionamento, con particolare attenzione al monte ingaggi. 

Queste le premesse, altre le conclusioni… alle ore 20:00 circa del 15 agosto 2022, con una strana passione per la Georgia che inizia a pervadere ogni tifoso azzurro, e dopo aver iniziato a constatare l’immenso e granitico potere sudcoreano, gli applausi sono tutti rivolti verso Stanislav Lobotka che, non solo fa girare la squadra in maniera magistrale, ma al 65° si mette in proprio tramite un’incursione dalla trequarti che si conclude con un colpo da biliardo dritto all’angolino.

Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli @livephotosport
Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli @livephotosport

Le giornate passano, ma la musica non cambia: il Napoli di Spalletti non può fare a meno del suo regista; da lui passano un’infinità di palloni che gestisce con una tranquillità disarmante, lo dimostrano anche le statistiche, secondo le quali il playmaker azzurro, Lobotka, si trova nella top 3 europea per passaggi riusciti con una media leggermente superiore al 94%. Tutto meravigliosamente bello, ma ora è tempo di riavvolgere il nastro perché la storia parte da molto lontano. 

Stanislav Lobotka, le origini del regista del Napoli

Sulle rive del fiume Vah, in Slovacchia, vicino al confine con la Repubblica Ceca, sorge una città con poco più di 55.000 abitanti, Trencin che, il 25 novembre del 1994, ha dato i natali a Stanislav Lobotka. La regione che, da un punto di vista storico va ricordata come il riscontro più settentrionale in cui presidiarono i soldati romani nell’Europa centrale, presenta un maestoso castello medievale fortificato che domina la città. Lo sport più praticato è il calcio e la squadra di riferimento è l’AS Trencin.

È proprio qui che comincia la carriera del giovanissimo Lobotka il quale, dopo aver completato le trafile nel settore giovanile con la maglia della sua città viene ceduto in prestito prima all’Ufa, squadra russa e, inseguito, al Paide, una società calcistica estone, ma nel 2011 fa ritorno in patria, nel Trencin per l’appunto, dove esordisce tra i professionisti, collezionando, nell’arco di due stagioni, 66 presenze e siglando 7 reti.

Lobotka (Slovacchia) - @Twitter
Lobotka (Slovacchia) – @Twitter

La grande chiamata e il ritorno in patria

Se di talento si parla c’è una squadra in Europa che per antonomasia calamita a sé ogni sua estrinsecazione. Nel 2013 il diciannovenne slovacco sta mettendo in mostra le sue doti tecniche e, in estate, arriva la grande chiamata. “Pronto, qui parla l’Ajax, l’anno prossimo giocherai per noi, precisamente per lo Young Ajax, poi chissà… ” la immaginiamo così la telefonata che ha portato Stanislav Lobotka in Olanda.

Vi trascorrerà poco tempo, ma prezioso perché impara molto da coloro che, da sempre, vengono considerati dei veri e propri maestri di questo incredibile sport; mette a segno tre reti e scende in campo ben trenta volte, facendo anche un’apparizione con la prima squadra; tuttavia, l’esperienza finisce prima del dovuto, perché il futuro centrocampista del Napoli ritorna in patria, al Trencin, per gli ultimi sei mesi del 2014.

Gli anni successivi sono di fondamentale importanza perché riesce a trovare una discreta continuità con l’Odense, prima e con il Nordsjaelland, poi. La formazione del giovane Lobotka evolve nel migliore dei modi, gioca tra i professionisti, in una delle squadre più quotate della massima divisione danese e sembra pronto per il grande salto.

L’esplosione di Lobotka, ecco il Celta Vigo

Vero è che quando si parla di talento è semplice trovare nella stessa frase la parola Ajax, ma è altrettanto giusto equiparare le qualità balistiche, espressione di un palleggio e di una tecnica fuori dal comune alla Spagna che, patria del Tiki Taka, fornisce, ormai da anni, squadre incentrate proprio su questo affascinante modo di vedere il calcio, di cui Stanislav Lobotka ne rappresenta, ad oggi, una delle massime espressioni.

Lobotka ai tempi del Celta Vigo*
Lobotka ai tempi del Celta Vigo*

Il Celta Vigo, nel 2017, è pronto ad accogliere il futuro regista del Napoli, solerte di mostrare a tutti di cosa è capace. Nell’arco di due anni, tocca il terreno di gioco in novanta occasioni, affina le sue doti e regala giornate di grande livello calcistico ai tifosi. Ebbene, a esattamente 2000 km di distanza, mentre il Napoli sfiora lo scudetto con 91 punti, in una Milano neroazzurra alle prese con l’ingresso in Champions League, un signore di Certaldo, di nome Luciano Spalletti, gli ha messo gli occhi addosso.

Alessandro Pane, collaboratore del futuro tecnico del Napoli, segnala accuratamente il regista slovacco che farebbe comodo ad un Inter che, proprio in quel ruolo, è mancante di un giocatore con le caratteristiche di Lobotka; ciononostante, per penuria di fondi in quel momento non se ne fece nulla; poco male perché l’intuito di Spalletti quella volta ricadde su Marcelo Brozovic che venne trasformato in un ottimo regista. Il connubio è solo rimandato.

Napoli, Spalletti @livephotosport
Napoli, Spalletti @livephotosport

L’arrivo al Napoli di Lobotka: da possibile meteora a faro del centrocampo

Nella sessione invernale di calciomercato della stagione 2019-2020, il Napoli di Gattuso, subentrante a Carlo Ancelotti, è alla ricerca di un regista dai pieni buoni che possa sposarsi al meglio con l’interpretazione del 4-3-3 dell’allenatore calabrese. Gli azzurri, rimasti orfani di Jorginho che ha presidiato il centro del campo per diverse stagioni, regalando ordine e palleggio ai suoi compagni, non hanno ancora trovato un sostituto.

Nella primissima fase embrionale i tentativi sono stati disparati, a cominciare dal cambio di modulo, con due mediani avanti la difesa e un trequartista, per passare, successivamente, ai singoli giocatori, tra i quali si cita Marek Hamsik, che fu provato da Ancelotti in quella posizione con risultati anche discreti, ma probabilmente non disponeva più delle condizioni fisiche tali da poter assumere quel peso specifico così importante in uno dei ruoli più delicati per antonomasia. Orbene, in tale contesto, precisamente il 25 gennaio del 2020 il Napoli acquista dal Celta Vigo … Stanislav Lobodka.

Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli
Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli

L’investimento è importante, soprattutto se si considera che, generalmente, nelle sessioni invernali, non vengono fatte follie; il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis, sborsa 20 milioni più quattro di bonus, ma l’arrivo dello slovacco passa quasi in secondo piano rispetto ad un altro centrocampista, Diego Demme, il quale, da sempre tifoso del Napoli – il nome di battesimo non è un mero caso del destino – lascia immediatamente il suo Lipsia, di cui è capitano, per inserirsi subito nei dettami di gioco di mister Gattuso

La trasformazione fisica e l’inizio di una nuova vita per il centrocampista del Napoli

Dimaro, ritiro precampionato 2021-2022, si presenta un ragazzo in forma smagliante: fisico asciutto, testa alta e la voglia di essere protagonista; alcuni quasi non lo riconoscono, sembra un nuovo acquisto e, in un certo senso lo è, perché quello appena arrivato in Trentino-Alto Adige è un “nuovo” Stanislav Lobotka che, grazie al lavoro dello staff di Spalletti, è dimagrito 6 kg, attuando una metamorfosi che lo porterà ad essere il faro del centrocampo azzurro.

Si parla molto di lui, il tecnico dei partenopei lo esalta in conferenza stampa, gli mostra grande stima ed è pronto ad affidargli le chiavi del suo centrocampo. Tuttavia, le cose vanno diversamente a causa di una stagione contrassegnata da taluni infortuni che costringono Lobotka a rimanere spesso fermo ai box

Lobotka contro Afena-Gyan in Napoli-Cremonese @livephotosport
Lobotka contro Afena-Gyan in Napoli-Cremonese @livephotosport

Lobotka, finalmente la consacrazione, con tanto di paragoni illustri

Bisognerà attendere un altro anno, ma ne varrà la pena, perché nella stagione attuale, il direttore d’orchestra del Napoli e della nazionale slovacca, ha definitivamente iniziato a scandire ritmicamente ogni singola azione di una squadra che, ormai, non può prescindere da un giocatore, arrivato in sordina, ma rappresentante, ad oggi, di un vero e proprio unicum: bello da vedere e dominante, proprio come quel castello costruito su una roccia che domina la sua Trencin.

Ad ogni modo, il suo stile di gioco ha portato, come spesso accade in siffatte circostanze, a sbizzarrirsi con dei paragoni, alcuni dei quali fanno venire la pelle d’oca solo a pronunciarli. Ad incominciare è proprio il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, che, dopo la già menzionata partita contro il Verona, nella conferenza stampa di fine gara, dirà espressamente che quel pomeriggio Lobotka gli sembrava Iniesta; equiparazione azzardata, forse, ma alle volte l’azzardo paga.

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli @livephotosport
Luciano Spalletti, allenatore del Napoli @livephotosport

In altre occasioni, invece, il parallelismo è fuoriuscito con un altro “prodotto” del tecnico toscano: David Pizarro, il quale, nelle stagioni romane, sotto la guida tecnica di Spalletti, ha vissuto il suo massimo splendore; eppure, concentrandosi sulle caratteristiche, nonché sulle movenze del regista del Napoli, non può non balzare all’occhio una somiglianza piuttosto evidente con uno dei centrocampisti più forti del panorama calcistico, gioiello del Paris Saint German: Marco Verratti.

Stanislav Lobotka ai raggi x: considerazioni tecniche 

68 kg per 170 cm, gambe impiantate sul terreno di gioco e baricentro basso; è proprio grazie a quest’ultimo, che Stanislav Lobotka è capace di girare su sé stesso con facilità ed una velocità imbarazzante. È un mediano di costruzione, si esalta prevalentemente nel 4-3-3 con due mezze ali pronte a proteggere e a combinare il suo gioco; è un brevilineo e fa dell’impostazione dal basso la sua caratteristica più evidente che risulta essenziale nel gioco di Spalletti.

Roma Napoli Zaniolo Lobotka
Roma Napoli Zaniolo Lobotka

Di lui si evidenzia, tra le altre cose, la capacità innata di toccare la palla un’infinità di volte in un arco temporale brevissimo; ciò gli permette di avere sempre il controllo della sfera e, grazie anche alla totale disinvoltura dei movimenti del corpo, riesce a saltare il primo possesso con un dribbling per evitare, così, la marcatura, troppe volte asfissiante. Pecca in fase realizzativa e in passaggi decisivi, ma il suo modo di svilire gli avversari lo rendono ugualmente determinate.

Lobotka e la smorfia napoletana: il numero 68

Nella simpaticissima e sempre attuale smorfia napoletana il numero 68, lo stesso che porta sulle spalle il metronomo del Napoli, Stanislav Lobotka, viene rappresentato dalla zuppa (‘a zuppa cotta) che, sin dai tempi più antichi, esalta l’alimento umano per eccellenza: il pane che, in epoca medievale, veniva usato a mo’ di piatto e, terminati i pasti lo si conservava per poi metterlo in una pentola con verdure ed acqua al fine di ottenere la zuppa.

Ecco che, dopo aver effettuato una serie di paragoni illustri, ora, l’equiparazione è tutta gastronomica perché il centrocampista del Napoli sembra proprio essere quell’alimento che assorbe a sé tutti i palloni che gli passano davanti, rappresentando, allegoricamente, un ingrediente semplice, ma efficace che fa muovere all’unisono i giocatori di mister Spalletti.

Lobotka (Napoli)
Lobotka (Napoli) @Livephotosport

Stima e fiducia: l’asse Spalletti-Lobotka per continuare a sognare 

Stanislav Lobotka è, senza ombra di dubbio, una delle pedine più importanti ed insostituibili del capolavoro del tecnico azzurro dal quale sono sempre emersi enormi segnali di fiducia, come testimonia lo stesso regista del Napoli, fresco di rinnovo contrattuale, che, in una recentissima intervista, dopo aver ricevuto un premio in Svolacchia, ha rimarcato come la stima e l’affidamento che il suo tecnico ripone in lui lo hanno portato a raggiungere livelli di rendimento alti e costanti. 

In conclusione, il Napoli prosegue, in campionato, a vele spiegate verso il suo attesissimo terzo scudetto e, anche grazie alle geometrie del faro del centrocampo, è legittimato a sognare persino in Europa dove incontrerà il Milan ai quarti di finale, con la cognizione di non trovarsi lì per caso e voglioso di scrivere la storia in un’annata senza precedenti.

Google news

Seguici su Google News

Resta aggiornato con tutte le ultime notizie di calcio e calciomercato

Condividi questo articolo

ULTIME NOTIZIE

Rona-Frosinone, gallery e pagelle del match Atalanta-Juventus: pagelle e gallery Udinese-Genoa: pagelle e gallery Bologna-Empoli: pagelle e gallery Il Calciomercato delle 12: le ultime indiscrezioni di FootballNews24 Pronostici Serie A: le gare di lunedì 2 ottobre Pronostici Liga delle gare di lunedì 2 ottobre Pronostici Premier League delle gare di lunedì 2 ottobre Milan-Lazio: pagelle e gallery Salernitana-Inter: pagelle e gallery