“L’inizio è stato così fluido che sembrava un sogno. Ma ad un certo punto, all’inizio, ho dovuto riprendermi, ricordare a me stesso che non era un sogno, che era la realtà, e dovevo trovare la forza in me stesso per viverlo”. Queste le parole di Kvicha Kvaratskhelia sull’arrivo al Napoli ad inizio stagione, da cui si è mostrato un vero e proprio crack per il calcio italiano. Giocate, intuizioni e gesti tecnici di altissimo livello che hanno contribuito al dominio partenopeo in Serie A.
Napoli, Kvaratskhelia: “Spalletti? Per lui la cosa fondamentale è lo spirito”
Primo posto a +18 dalla seconda, con quella parola che non si dice, ma che diventa sempre più realtà. Lo scudetto è ormai ad un passo per il Napoli, che dopo 33 anni si appresta a tornare sul tetto d’Italia. I ringraziamenti vanno ovviamente al grande lavoro di Luciano Spalletti, ma anche alla squadra, con il talento di Kvaratskhelia che al NewYork Times afferma: “Giochi con il cuore, con passione, ma anche con il cervello. Il modo in cui gioco è sia cuore che pensiero cosciente, ma se non usi il cervello, non migliorerai mai”.

Una coppia strabiliante quella formata con il compagno di reparto Victor Osimhen, ma cercata e voluta da Luciano Spalletti. Il rendere ad alti giri del motore di Kvicha Kvaratskhelia è anche dovuto al lavoro della squadra intorno al 77, il quale recorda il primo incontro con il tecnico ex Inter: “Spalletti? È stata una bella chiacchierata. Mi ha detto cosa avrei dovuto fare per la squadra. Questo è ciò che è veramente importante per lui: lo spirito. Gli allenatori italiano sono famosi, sanno come far giocare i giocatori”.