Napoli, Olivera insidia Mario Rui: sarà ballottaggio sull’out di sinistra?

L'assenza di Mario Rui è stata abilmente sfruttata da Mathias Olivera, che grazie alle sue buone prestazioni ora insidia la fascia sinistra del Napoli

Simone Zinno Topics:
11 Min di lettura

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Quella che il Napoli ha disputato finora è una stagione ai limiti dell’impossibile, una squadra dal gioco spumeggiante ma allo stesso tempo organizzato ed aggressivo, di stampo spallettiano, che sta stravolgendo ogni schema di questo calcio, italiano e non. Una stagione che ha del romantico per i tifosi azzurri, che vedono finalmente la propria squadra padroneggiare il campionato macinando vittorie anche in Europa, nonostante il fallimento in Coppa Italia.

Nell’undici titolare di mister Luciano Spalletti sono venuti a consolidarsi dei meccanismi e degli automatismi che rendono veramente competitiva l’intera rosa, oltre che unito lo spogliatoio. La mano del tecnico toscano è netta e visibile: in poco tempo è riuscito a trasformare giocatori che fino a poco prima erano alla porta. Una trasformazione esponenziale quella di Mario Rui, per esempio, così come quella di Eljiif Elmas.

Mario Rui @livephotosport
Mario Rui @livephotosport

Il Professore portoghese adesso ha tutti gli occhi su di sé: è diventato un pezzo pregiato dell’organico del Napoli nonché pezzo forte dell’undici titolare. Un dato che certifica la sua importanza ci dice che quando Mario Rui non è in campo, gli azzurri perdono; è successo con Inter, Cremonese e Lazio ad eccezione della partita con l’Atalanta. È in tal contesto che gli subentra Mathìas Olivera, terzino arrivato dal mercato estivo e dalle buone qualità, ma messo in cattiva luce da questo dato. L’uruguagio classe ’97 sarà chiamato a disfarsi di questa maledizione

Mathias Olivera, calciatore del Napoli @livephotosport
Mathias Olivera, calciatore del Napoli @livephotosport

Napoli, Mario Rui-Olivera: un binomio ancora da capire

Mathias Olivera è sbarcato in Campania nel corso del mercato estivo del 2022 ed il suo arrivo era promesso come quello di un giocatore che avrebbe messo in difficoltà Spalletti, si diceva che sarebbe stato più di un semplice vice anche alla luce dell’imminente convocazione al Mondiale di Qatar. Così però, non è stato, né sembra poter essere tale alla luce delle prestazioni sontuose di Mario Rui.

A rendere ancora più complicata la crescita dell’uruguagio anche il rateo di vittoria e sconfitta rispetto alla sua presenza in campo; questo non significa che la sconfitta del Napoli sia da ascrivere ad un suo rendimento insufficiente, bensì dovuta all’efficienza e all’equilibrio che Mario Rui ha finora garantito, e che sarebbe difficile da emulare anche per altri giocatori.

Quello che sicuramente abbiamo capito è che mister Luciano Spalletti difficilmente rinuncia all’undici titolare: le rotazioni di partita in partita sono poche se non per il ballottaggio che coinvolge i due sull’out di destra: Matteo Politano e Hirving Lozano. Per il resto, gli unici cambi che il tecnico toscano si concede avvengono esclusivamente per cause di forza maggiore -vedi la squalifica procurata dallo stesso Mario Rui– o a partita in corso.

Ghoulam @Livephotosport
Ghoulam @Livephotosport

L’ascesa di Mario Rui: da vice-Ghoulam a titolare irrinunciabile di Spalletti

Mario Rui Silva Duarte arriva nell’estate del 2017 in prestito dalla Roma (per poi venirne riscattato), nel periodo della gestione Ancelotti allo scopo di adoperarlo in quanto vice-Ghoulam, all’epoca titolare sulla fascia sinistra ma molto fragile fisicamente. L’algerino vivrà però la prima stagione della sua parabola discendente, che di fatto costringerà Carletto a lanciare dal primo minuto il portoghese; fino ad allora, il classe ’91 aveva già messo in mostra il suo potenziale prima ad Empoli e poi nella Capitale.

La storia d’amore tra Ancelotti e il Napoli finirà di lì a poco, ma la carriera di Faouzi Ghoulam era ormai in caduta libera e di conseguenza Mario Rui si aggiudicherà la maglia titolare. Nel 2020 subentrerà alla panchina dei partenopei Gennaro Gattuso, deludendo ed aprendo di fatto al biennio nero della squadra campana. Nel frattempo De Laurentiis smantellava l’organico, con il terzino portoghese spinto alla porta, ma tutto cambierà con l’arrivo di Luciano Spalletti.

La rivoluzione del tecnico ex-Inter avrebbe avuto lentamente luogo, dopo una prima stagione fatta di tanti bassi e pochi alti, ma esplodendo letteralmente quest’anno, nonostante addii pesanti come quelli di Kalidou Koulibaly o Dries Mertens. Da questo momento in poi, la crescita di tutta la squadra diventerà inarrestabile se non per quelle rare battute d’arresto durante le quali però il portoghese non è mai in campo; Mario Rui diventa un punto di riferimento per Spalletti e per la squadra.

Mathias Olivera, calciatore del Napoli @livephotosport
Mathias Olivera, calciatore del Napoli @livephotosport

La garra di Mathias Olivera: è lui il dopo-Mario Rui?

Se nel 2017 Mario Rui arrivava nelle vesti di vice o comunque di riserva rispetto al grande giocatore qual era il Faouzi Ghoulam dell’epoca, un destino simile sembrava aver segnato la carriera di Mathias Olivera. L’uruguagio arriva dal Getafe con il mercato estivo del 2022 ma lo stesso ds Giuntoli ribadisce più volte che non sarebbe stato un vice né tantomeno un titolare: la filosofia del Napoli di Spalletti è quella di avere a disposizione un organico fatto di giocatori tra loro intercambiabili.

Il classe ’97 ha registrato finora venti presenze in Serie A di cui otto dal primo minuto, portando con sé anche un discreto bagaglio d’esperienza in Champions League così come al Mondiale di Qatar. L’ex-Nacional insomma, non è certamente giunto in Italia per sedersi in panchina, e a dircelo è anche la cifra che Aurelio De Laurentiis ha sborsato per il suo cartellino: quasi 17 milioni di euro. Mathias Olivera non è dunque un semplice rincalzo a Mario Rui, bensì una validissima alternativa.

Al momento del suo arrivo, il Montevideano ha firmato un contratto quinquennale, per cui certamente lo aspetterà un bel po’ di gavetta prima di poter diventare il titolare inamovibile di questo Napoli, ma giocandosi le carte giuste può rappresentare il futuro dei partenopei.

Napoli, Mario Rui-Olivera: i numeri a confronto

Quella che ad inizio stagione si prospettava un semplice turnover, oggi è quasi diventata una competizione per la maglia da titolare, motivo di ulteriore stimolo per spingere Mario Rui a dare il massimo entro la sua titolarità e allo stesso modo a spingere Mathias Olivera a sfruttare al massimo le occasioni che Spalletti gli concede. Ad inizio stagione la presenza del portoghese era quasi diventata portafortuna, ma Olivera è riuscito a sfatare questo anatema, fornendo prestazioni di qualità e quantità.

Mario Rui @livephotosport
Mario Rui @livephotosport

La stagione di Mario Rui è partita col botto così come quella di tutta la squadra, vivendo una vera e propria trasformazione e sfornando ben sei assist nelle prime dieci partite, garantendo in linea generale equilibrio ed efficienza alla difesa. Il portoghese è diventato dunque il metronomo del Napoli, il leader silenzioso (per questo incoronato vice-capitano), di cui mister Spalletti sapeva di aver bisogno.

Quelle che ha finora fornito Mathias Olivera sono prestazioni altrettanto importanti, riuscendo comunque a rimpiazzare bene il professore portoghese al momento della sua assenza, ma allo stesso modo surclassandolo nelle gerarchie in Champions League. L’uruguaiano è stato impiegato insistentemente nella massima competizione europea per club, giocando sei partite e fornendo due assist ma soprattutto fisico e tenacia al servizio della squadra, fronteggiando gente del calibro di Mohamed Salah.

Sarà anche vero che con Olivera in campo il Napoli non ha sempre vinto, ma quello che il terzino è riuscito finora a dimostrare è un bagaglio di alto livello, non a caso il suo impiego è avvenuto sin da subito in Europa.

Mario Rui, Napoli @livephotosport
Mario Rui, Napoli @livephotosport

Napoli, cosa aspettarsi sull’out di sinistra: Olivera in coppa e Mario Rui in campionato?

Il finale di stagione che ci attende sarà infuocato, certo non si può dire che tutto sia ancora aperto, ma il calcio si sa, è imprevedibile. Il rush finale che accoglierà il nostro calcio al ritorno dalla sosta nazionali sarà emozionante, con il Napoli che ha tutte le carte in regola (anche dal punto di vista matematico) per tagliare il traguardo da primo della classe. Anche il cammino in Champions League si fa promettente, ma tutto passerà dalla partita di ritorno del 15 marzo contro l’Eintracht Francoforte.

Dal punto di vista dell’organico però, mister Luciano Spalletti sarà chiamato a fare delle scelte importanti, perché certamente l’undici titolare sembra ora come ora imbattibile, ma nessuno vorrebbe rischiare infortuni dell’ultimo minuto specialmente alla luce di un calendario così delicato e folto. Quello dell’out di sinistra quindi si fa sempre più un ballottaggio, con Mathias Olivera che si è giocato alla grande l’opportunità della squalifica del vice-capitano Mario Rui, insidiando di fatto la sua titolarità.

La soluzione dalla quale il tecnico toscano sembrerebbe più intrigato sarebbe quella di proporre nuovamente l’uruguagio nella sfida casalinga del Maradona contro i tedeschi dell’Eintracht Francoforte così da preservare invece Mario Rui per l’ostica trasferta a Torino della domenica successiva. Che possa essere la formula definitiva con cui Spalletti gestirà i due? Molto passerà certamente dal risultato del turno europeo, ma per quello che ha fatto vedere finora Olivera, sarebbe una scelta incontestabile.

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