Napoli-Sampdoria 2-0, Osimhen: "Vincere lo Scudetto il traguardo più importante, sul futuro..."

La stagione del Napoli è giunta al termine con la vittoria per 2-0 sulla Sampdoria e allo stadio Diego Armando Maradona è scoppiata la festa. I protagonisti di questa annata incredibile hanno potuto gioire insieme ai propri tifosi, per coronare una grandissima impresa sportiva. Molti calciatori si sono espressi sul percorso azzurro e non potevano mancare le parole del capocannoniere Victor Osimhen.

Intervistato ai microfoni di DAZN nel pieno della festa Scudetto, Osimhen ha parlato anche dei suoi numeri personali: “Sono contento per i premi di miglior attaccante e capocannoniere della Serie A. Sono felice per la stagione, sono emozioni fantastiche per me. Ho vinto lo Scudetto ed è il traguardo più importante della mia carriera“.

Napoli, Osimhen pensa al futuro: “Vincere la Champions League è possibile”

Il capocannoniere del Napoli e della Serie A, Victor Osimhen, ha poi proseguito: “Tutto questo è splendido per me, per i miei compagni e per i tifosi napoletani. Ce lo meritiamo, sono motivato per fare ancora meglio nella prossima stagione. Io penso che vincere la Champions League sia un sogno possibile. Abbiamo un grande staff e se il presidente ha detto che possiamo farlo allora io sono d’accordo con lui”.

Osimhen si è poi espresso sulla sua esperienza con Luciano Spalletti: “Lui è un ottimo allenatore e un grande uomo, si merita tutto questo. Lui è un fenomeno, l’architetto di questa splendida stagione del Napoli, è il tecnico dell’anno e se lo è meritato. Gli auguro il meglio nella sua vita, tornerà a casa e si godrà la sua famiglia”.

Napoli, Osimhen sul futuro: “Non so se rimarrò, sarà il presidente a deciderlo”

Infine, Osimhen si è espresso sul suo futuro: “Non lo so se rimarrò, il presidente dovrà deciderlo. Amo le persone e i tifosi del Napoli. Loro mi hanno mostrato tanto amore, non ho in mente quali siano i programmi della dirigenza”. Parole che lasciano incertezza al popolo partenopeo, che spera di non dover perdere il capocannoniere azzurro.