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La scoperta del gioiello Kvaratskhelia, la continuità fisica e prolifica di Victor Osimhen, nonché la perfetta capacità di amalgamare gioco e carattere da parte di un allenatore spesso fin troppo sottovalutato e pronto a riprendersi la propria personale rivincita: il Napoli di Spalletti vince e convince, strapazza qualsiasi avversario gli si ponga davanti e, non da ultimo, guarda tutti dall’alto della graduatoria della Serie A, praticamente dalla prima giornata. I passi falsi della compagine sono stati rari, quasi nulli, sempre riscattati e ben presto dimenticati.
Al giro di boa del campionato italiano, la squadra partenopea gira a quota 50 punti: un numero, quasi una responsabilità viste anche le 12 lunghezze di distacco dalla seconda della classe, che potrebbe incutere timore e preoccupazione nell’ambiente azzurro per il resto della stagione. Una vetta altissima, da cui il Napoli continua ad osservare indisturbato: ma se finora c’é stata una certezza riguardante la stagione, questa è proprio la capacità di sopperire alle voci extra campo, dimostrandosi sempre unito e compatto, come appena apparso nel derby con la Salernitana, senza tifosi al seguito e dopo una dolorosa uscita di scena in Coppa Italia.
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Napoli, i numeri di Spalletti: così lo Scudetto non può essere utopia
50 punti sui 57 a disposizione dunque dopo le prime 19 giornate di campionato per il Napoli, espressosi su altissimi livelli tanto all’interno del panorama nazionale quanto in campo europeo, dove Spalletti ed i suoi hanno raggiunto un’incredibile – quanto inaspettata, in termini di facilità – qualificazione agli ottavi di finale da primi del Girone A: 68 reti siglate in appena 26 match stagionali, numeri effettivamente da capogiro e tramite cui è impossibile non proiettarsi, almeno col pensiero e con le speranze, verso lo Scudetto.
Due sole sconfitte tra Serie A e Champions League, appena 22 gol incassati: la solidità difensiva mostrata da Kim, sostituto naturale del pilastro e veterano Koulibaly, nonché la definitiva rinascita tra i pali di Alex Meret, per l’ennesima finestra di mercato sul punto di essere ceduto e poi, magicamente, ripresosi alla grande il posto da titolare tra i pali. Senza dimenticare appunto l’apporto tanto in fase d’attacco quanto in quella di ripiegamento di due terzini, duttili e camaleontici come piace a Spalletti, come Mario Rui e Giovanni Di Lorenzo.
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E delle 19 partite casalinghe che separano il Napoli dal traguardo finale, ben sei rappresentano veri e propri scontri diretti contro big del calcio italiano, tra chi proverà fino all’ultimo a guadagnarsi speranze e punti per dar filo da torcere ai partenopei e chi, tra le altre, vorrà rincorrere fino alla fine l’obiettivo Europa: l’obiettivo principale è quello di non compiere gli stessi passi falsi commessi nella passata stagione, quando a Fuorigrotta riuscirono a guadagnare i tre punti Atalanta, Inter, Fiorentina e Milan, in quella che diventò a quel punto una rincorsa pressoché impossibile.

Napoli, Spalletti ci crede: il Maradona prepara il rush Scudetto
Facile ipotizzare come, con un cammino identico a quello intrapreso e collaudato nella prima parte d’annata 2022/23, il Napoli raggiungerebbe quota 100 punti al termine della Serie A: inutile addentrarsi in questi discorsi di matematica e proiezioni quando mancano ancora 19 partite al termine del campionato, ma pare ormai certo che, per crederci e sperarci fino alla fine, gli azzurri di Spalletti debbano fare delle gare allo stadio Maradona le proprie occasioni d’allungo.

A maggior ragione se queste si disputeranno, come detto precedentemente, contro sei delle sette big del calcio nostrano, con la Juventus già affrontata e discretamente annichilita: il pokerissimo rifilato alla banda di Allegri testimonia in qualche modo l’impatto che lo stadio di casa porta nello spirito e nel carisma di Osimhen e compagni, trainati e mentalmente coinvolti dal popolo partenopeo. Per quanto riguarda Luciano Spalletti, che dire: lo Scudetto col Napoli sarebbe coronamento perfetto di una carriera costellata da alti – più di quelli che sembrano – e bassi, con esoneri e malumori spesso generati dalle ambizioni eccessive ed impossibili delle rispettive piazze per cui ha collaborato.
Ed anche qui, sempre tenendo in considerazione il nativo di Certaldo, l’impressione è che, a prescindere da come possa evolversi la situazione di classifica, e quindi del finale di stagione, col Milan secondo attualmente a meno 12 punti ma con una partita in meno, lo stesso Spalletti stia combinando un qualcosa difficilmente pronosticabile alla vigilia: ed anche per questo motivo, decisamente positivo ed indimenticabile. Fattore decisivo per la volata Scudetto potrà essere il Diego Armando Maradona: Napoli città e Napoli società continuano a sognare, a 33 anni di distanza dall’ultima volta.