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Le stagioni successive al primo three peat dei Chicago Bulls, hanno visto la squadra dell’Illinois fermarsi sempre in semifinale di conference non riuscendo ad arrivare in finale. Nel 1995, arriva un rinforzo fondamentale per gli anni a venire: Micheal Jordan torna a far parte della squadra a stagione inoltrata. Tuttavia, nonostante alcune prestazioni da capogiro, il gruppo viene eliminato dagli Orlando Magic. Rispetto alla squadra del primo three peat, i Chicago Bulls perdono Horace Grant e accolgono Dennis Rodman.
Da avversario ha creato non pochi problemi ai Chicago Bulls quando faceva parte dei “Bad Boys” dei Detroit Pistons. Con l’arrivo nella città del vento, i Chicago Bulls guadagnano uno dei migliori rimbalzisti in circolazione. Nonostante fosse una personalità alquanto difficile da tenere a bada, Phil Jackson riesce a creare la giusta intesa con il giocatore e darà una mano a vincere i titoli tra il ’95 e ’98. Andiamo ora rivivere le stagioni che hanno portato al secondo three peat prima dello smantellamento del gruppo.
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Chicago Bulls: 1995-1996

La stagione nel 1995-1996, è di diritto nella leggenda della pallacanestro americana. Dal 1972, nessuna squadra era mai riuscita ad arrivare ad almeno 70 vittorie durante la regular season. Ebbene, dopo più di vent’anni, i Chicago Bulls superano il precedente record dei Los Angeles Lakers di 69 vittorie conquistandone 72. Questo record verrà battuto solo nel 2016 quando i Golden State Warriors vincono 73 partite. Dopo l’esaltante stagione regolare, comincia il cammino per i playoff.
Per coronare un anno da record non basta un bilancio da 72 vittorie, ma serve il trofeo finale. Il primo ostacolo sono i Miami Heat. La squadra della Florida non riuscirà a vincere neanche una partita e i Chicago Bulls affronteranno i New York Knicks. La squadra della Grande Mela riesce solo a strappare una vittoria nella serie. Ora ad attenderli in finale di conference ci sono gli Orlando Magic, coloro che solo un anno prima riuscirono eliminarono i Chicago Bulls in semifinale di conference.
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Da vice-campioni in carica, gli Orlando Magic non vogliono dare vita facile a Jordan e compagni per un posto in finale. I Chicago Bulls però, si dimostrano essere troppo forti anche per una squadra del loro calibro. Si regalano la finale NBA dopo due anni di assenza vincendo contro gli Orlando Magic in quattro partite. Ora l’unico ostacolo che gli separa dal titolo sono i Seattle Supersonics. Un avversario davvero tosto guidato da Shawn Kemp e Gary Payton. Nonostante i Chicago Bulls vincano le prima tre partite, i rivali riescono a rimontare e portare la serie in gara sei. Tuttavia, grazie ad un’ottima prestazione a rimbalzo di Dennis Rodman, saranno 19 a fine partita, i Chicago Bulls riportano il titolo in Illinois.
Chicago Bulls: 1996-1997

Ripetere la stagione passata era pressoché impossibile. Il record di 72 partite non era replicabile, ma riusciranno lo stesso ad avere un bilancio di 69 vittorie e 13 sconfitte, pari al secondo migliore della storia. Un’altra stagione comunque esaltante che li porta ad avere il miglior record della lega. I Chicago Bulls affrontano i playoff consapevoli di essere ancora la squadra più forte, ma ignari che per il titolo dovranno conquistarlo contro una delle squadre più forti del momento. Gli Utah Jazz si sono dimostrati essere la prima forza ad Ovest e la seconda di tutta la lega. Guidati dalla coppia formata da Stockton e Malone, si dimostrano essere un gruppo veramente tosto.
In questa stagione, riescono a vincere la finale di conference e a regalarsi lo scontro decisivo con i Chicago Bulls. La squadra dell’Illinois non ha avuto grosse difficoltà ai playoff e perde solamente due partite. Tuttavia, la serie finale sarà molto più complicata del previsto. Nonostante le prime due partite i Chicago Bulls riescono a portarle a casa, la trasferta nello Utah li blocca e i Jazz si riportano in parità. I padroni di casa sembrano avere il coltello dalla parte del manico consapevoli che potrebbero portarsi sul 3-2 avendo un’altra partita in casa. Tuttavia, Michael Jordan non è dello stesso avviso.
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La gara 5 delle finali NBA del 1997 è una partita leggendaria che viene soprannominata: “The flu game”. La sera prima, Michael Jordan aveva avuto una violenta intossicazione alimentare e sembrava non potesse giocare. Tuttavia, entra in campo regolarmente e segna 38 punti portando a casa una vittoria inattesa viste le sue condizioni. I Chicago Bulls hanno il primo match point per conquistare il loro quinto titolo. Gara 6 è una partita degna di una finale: il punteggio rimane in bilico fino a pochi secondi dalla fine. Negli ultimi secondi, coach Jackson chiama time-out e disegna uno schema non per Jordan, ma per Steve Kerr. La guardia si fa trovare pronta e segna il tiro che vale la vittoria a 5 secondi dalla fine.
Chicago Bulls: 1997-1998

La stagione del 1997-1998, è l’ultima per questo gruppo. I problemi con la dirigenza spingono coach Jackson e altri giocatori importanti, come Scottie Pippen, a lasciare la squadra. Nel gennaio del 1999, Michael Jordan decide di ritirarsi e la dinastia dei Chicago Bulls non potrà più continuare. La regular season vedrà la squadra dell’Illinois guadagnarsi la testa di seria numero uno ad ovest avendo il miglior record. Nella cavalcata ai playoff, l’ostacolo più grande sarà in finale di conference contro gli Indiana Pacers.
La serie arriva fino in gara a sette e sembrava fosse la fine per i Chicago Bulls. A guidare gli Indiana Pacers è Reggie Miller che con le sue qualità al tiro da tre punti ha messo in difficoltà la squadra di coach Jackson. Tuttavia, grazie ai 28 punti di Michael Jordan, i Chicago Bulls tornano in finale per conquistare un altro three peat. Ad attenderli, sono ancora una volta gli Utah Jazz di Karl Malone e John Stockton che quest’anno vogliono rovinare la festa ai Bulls.
Gara uno vede vittoriosi gli Utah Jazz dopo un tempo supplementare. La partita fa capire che, probabilmente, anche quell’anno la serie non sarà corta. I Chicago Bulls si rialzano e vincono le successive tre gare. Ma gli Utah Jazz non mollano e sanno che ora non possono sbagliare: vincono l’ultima partita in trasferta e hanno due gare in casa per portare il titolo nello Utah. Tuttavia, gara sei sarà molto amare per i tifosi dei Jazz. Dopo una partita avvincente con il risultato in bilico, Michael Jordan si prende la responsabilità dell’ultimo tiro e non sbaglia. I Chicago Bulls sono campioni NBA per la sesta volta, diventando così una delle più leggendarie squadre di sempre.