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Nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 gennaio è andata in scena la regular season della NBA e a prendersi tutti i riflettori è stata la bellissima sfida tra Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors, terminata sul punteggio di 114-120. Autentico mattatore dell’incontro è stato Jordan Poole , sempre più protagonista in questa prima metà di stagione con gli Warriors e chiamato a non far rimpiangere le assenze di tutti i big – Steph Curry, Klay Thompson, Andrew Wiggins e Draymond Green – lasciati a riposo da coach Steve Kerr considerato il back-to-back (con gli Warriors che arrivavano da Boston). Una vittoria fondamentalee per Golden State che torna ad avere un record in totale parità, 23-23, e si erge al sesto posto nella Western Conference preparandosi così al meglio in vista della super sfida che li attende contro i Brooklyn Nets in questo giro di trasferte in cui il record è di 3-2. A fare notizia è certamente il fatto che gli Warriors hanno vinto lontano da casa: solo la quinta vittoria.

Cavs-Warriors: un terzo quarto decisivo, come da tradizione
Nonostante le assenze per la “squadra della Baia” e il forfait di Donovan Mitchell per i padroni di casa, la partita si rivela essere entusiasmante fin dai primi possessi. I Cleveland Cavaliers partono forte e si portano sul 8-3 ma vengono immediatamente riacciuffati da un Jordan Poole in stato di grazia che segna due triple consecutive (delle sue 5 totali) con cui porta gli Warriors avanti 8-9. Guidati da uno dei protagonisti della serata, il meno atteso, quale Ty Jerome gli ospiti provano ad allungare portandosi sul 10-15 ma questa volta sono i Cavs a mettere a segno un parziale con cui riequilibrare il punteggio.
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Nessuna delle due squadre riesce a prevalere, continuandosi ad alternare nella conduzione della gara, e solo un 5-0 dei Golden State Warriors nel finale e firmato da Poole consente di chiudere in vantaggio il primo periodo sul 28-33. I ritmi elevatissimi continuano anche nei secondi 12 minuti di gioco, con i padroni di casa che sono costantemente costretti a inseguire e a ricucire la distanza nel punteggio.
Alla tripla messa a referto da parte di Darius Garland con cui i Cavs si rifanno sotto a -3 (43-46) rispondono le due conclusioni con i piedi oltre l’arco di Donte Di Vincenzo e Jamychal Green con cui i Golden State Warriors guadagnano un nuovo vantaggio di +9 (43-52) e riescono ad amministrare il risultato fino al 59-64 con cui le due squadre vanno a riposo all’intervallo lungo. La storia recente degli Warriors insegna che il terzo quarto è il loro marchio di fabbrica e anche contro i Cleveland Cavaliers sono quei dodici minuti a indirizzare definitivamente il match a favore degli ospiti.
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La tripla di Poole porta Golden State sul +11 (61-72) dopo neanche 90 secondi e costringe i Cavs a un timeout, ma non basta per scuotere gli animi nei padroni di casa che sono incapaci di reagire e sprofondano anche sul -20 (69-89) a metà terzo quarto. Darius Garland le prova tutte per rimettere in partita i suoi e, canestro dopo canestro, riporta Cleveland sul 86-98.

L’ultimo quarto è quindi all’insegna di un’insperata rimonta, con gli ospiti che sono avanti di 14 (98-112) a 6:26 dalla sirena finale, ma che abbassano la guardia troppo presto contro i Cleveland Cavaliers che a 2 minuti dal termine sono a -4 (110-114). Proprio nel momento di massimo sforzo collettivo, però, gli Warriors azzannano la partita aggiudicandosela per 114-120 grazie a un’ottima difesa e una freddezza glaciale in lunetta. Golden State sfrutta al meglio una serata da 53% dalla lunga distanza (23 triple su 43 tentativi) e vince nettamente la lotta a rimbalzo (35-45) grazie a un monumentale Kevon Looney sotto canestro che da solo ne cattura 17 (oltre a realizzare 4 punti, 4 rimbalzi e 2 stoppate). Lui è l’unico dei titolari a non chiudere in doppia cifra, con Di Vincenzo che realizza 17 punti, Jonathan Kuminga 10, Jerome 22 tirando 9/13 e aggiungendo anche 8 rimbalzi oltre alla tripla decisiva con cui pone fine alla rimonta degli avversari nel quarto periodo.
A prendersi la copertina del match è Jordan Poole con 32 punti (10/23 dal campo ma 5 triple a segno su 12 tentativi), 3 rimbalzi, 2 assist e una palla rubata contro i Cleveland Cavaliers. Per i padroni di casa, che hanno evidentemente sottovalutato gli avversari, c’è un Darius Garland in doppia doppia da 31 punti (ma con 25 tiri) e 10 assist, oltre a 2 palle rubate, coadiuvato dai 22 punti di Caris LeVert (5/8 dalla lunga distanza) e dai 17 punti con 7 rimbalzi di Evan Mobley; mentre Jarret Allen si ferma a quota 8 punti e 8 rimbalzi ma registra 3 stoppate. Per Cleveland continua il momento complicato in termini di risultati con il terzo ko nelle ultime cinque gare disputate (il secondo consecutivo) che conferma la quinta posizione nella Eastern Conference. Il record è di 28-19 e certamente la sconfitta dei New York Knicks ha aiutato a non sentire troppo la pressione di chi insegue, ma i Cavs continuano a perdere terreno dalle prime quattro della classe e a meno di ventiquattro ore di distanza andrà in scena lo scontro diretto contro i Milwaukee Bucks.

Cleveland Cavaliers-Golden State Warriors 114-120 – Boxscore: Garland 31, Allen 8, Mobley 17, LeVert 22 per i Cavaliers; Poole 32, Jerome 22, Kuminga 10, Looney 4 (con 17 rimbalzi), Di Vincenzo 17 per gli Warriors.