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La NBA è un sistema in continuo mutamento. In questo periodo di Free agency, tra rinnovi contrattuali, super-massimi salariali, mid level exception e chi più ne ha più ne metta, sono molti i giocatori che stanno cambiando franchigia o tipo di contratto, in caso di permanenza nella stessa. Ma il metodo che ancora oggi affascina maggiormente i tifosi, quando si parla di trasferimenti, è il classico scambio. Il 3 luglio un insider della massima lega americana di basket di Yahoo Sport, Chris Haynes, ha digitato un tweet in cui dichiara aperta la trattativa tra Brooklyn Nets e Los Angeles Lakers per lo scambio che vedrebbe coinvolti Kyrie Irving, direzione California e Russell Westbrook, che farebbe il percorso opposto approdando a New York, sponda Brooklyn.
Questo scambio intriga molto a livello di campo soprattutto sponda Lakers in vista della prossima stagione ed è reso ulteriormente affascinante dal fatto che si andrebbero a riformare ben due coppie storiche della NBA: Irving tornerebbe a giocare con LeBron James, dopo la parentesi di Cleveland in cui condussero i Cavaliers al titolo nel 2016; mentre Westbrook riformerebbe l’accoppiata con KD che, nei primi anni della scorsa decade, ha fatto sognare i tifosi degli Oklahoma City Thunder. Il problema per la realizzazione di questo incastro, oltre alla impostazione della trade stessa, è lo stesso Kevin Durant, che avrebbe richiesto così come Kyrie di lasciare il prima possibile i Nets. Analizziamo dunque questo possibile scambio che vedrebbe coinvolti i due playmaker, come cambierebbero di conseguenza le franchigie coinvolte e inseriamo poi la variabile impazzita Durant..
Irving da LeBron per l’anello, Lakers mission win now
Dal tweet di Chris Haynes si è fatta spazio ed è diventata sempre più concreta la possibilità di vedere nuovamente Kyrie Irving in coppia con LeBron James, stavolta in maglia a tinte gialloviola, per puntare all’anello come con i Cavaliers del 2016, in cui i due sconfissero i Golden State Warriors di Curry, Thompson e, indovinate, proprio Kevin Durant. Nel pieno della free agency NBA spunta dunque un possibile scambio che vede coinvolte due superstar. La trade, oltre che il bilanciamento nelle caratteristiche dei giocatori, compensato eventualmente dalle scelte al draft, richiede anche un equilibrio in termini salariali dunque, su queste basi, la possibile operazione tra Nets e Lakers potrebbe essere questa: Kyrie Irving e Joe Harris in California, Russell Westbrook e Talen Horton-Tucker, con la possibile aggiunta di qualche scelta in favore di Brooklyn per compensare il valore dei giocatori.
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A livello salariale, i 47 milioni dell’annuale di Westbrook più i 10.2 di Horton-Tucker si bilanciano e rientrano nei parametri richiesti da una trade NBA, con i 18.6 di Harris e i 37 di Irving che, come l’ex playmaker degli Wizards, ha l’ultimo anno di contratto. La franchigia di Los Angeles preferirebbe inserire nello scambio Seth Curry, ma i Nets non sembrano voler seguire questa strada per il momento e le trattative vanno dunque avanti. Kyrie ritroverebbe LeBron per puntare all’anello, stavolta in California e non in Ohio ed i Lakers, con la vecchia coppia ai tempi di Cleveland riformata, entrerebbero in modalità “Mission win now” e punterebbero fortemente all’anello.

Westbrook all’ultima chiamata, rifondazione Nets
Russell Westbrook a Brooklyn potrebbe ritrovare Kevin Durant, anche se lo stesso KD sembra sempre più convinto nel voler lasciare la franchigia di New York. L’ex Washington Wizards ha passato un’annata complicata a Los Angeles ed è entrato in quello che è il suo ultimo anno di contratto. Non è detto che, in caso lo scambio vada in porto, i Nets decidano di tenere a roster il playmaker fino alla fine della prossima stagione. Inoltre, bisogna vedere come il giocatore entrerà in sintonia con gli altri componenti del gruppo squadra, Ben Simmons in primis e quale sarà il livello di impegno che l’ex MVP metterà in questa suo nuova, ma ancora solamente eventuale, avventura.
Chi ci guadagna e i possibili sviluppi delle due squadre lo dirà come sempre il campo. Sulla carta però appare evidente che questa trade venga eventualmente fatta in vista di un duplice obbiettivo: quello dei Lakers di puntare da subito al titolo, aggiungendo Irving ad un roster già pieno di stelle e quello dei Nets di prendere atto della decisione delle due superstar di lasciare la franchigia e di rifondare partendo da Westbrook, il cui contratto scade il prossimo anno, già dalla prossima stagione o al massimo da quella successiva, cercando di ottenere il più possibile in cambio sia a livello di contropartite che di scelte future al draft per la squadra del futuro.

La variabile impazzita Durant: Miami e Phoenix agli opposti
In caso di partenza, il leader dei Brooklyn Nets dove potrebbe andare? Nonostante il photoshop postato su Instagram da Lillard, che lo vede ritratto in maglia Blazers insieme a KD, le ipotesi percorribili, considerando che il cestista ha ancora quattro anni di contratto, sembrano essere soprattutto cinque: i Miami Heat, che secondo fonti interne alla lega sarebbero la destinazione preferita dal giocatore ma non possiedono probabilmente sufficienti risorse per intavolare uno scambio che accontenti la franchigia di New York, i Phoenix Suns, che avrebbero probabilmente la migliore offerta da mettere sul piatto. Gli stessi Los Angeles Lakers potrebbero tentare il folle doppio colpo Irving-Durant, così come i Golden State Warriors potrebbero pensare ad un ritorno ai vecchi tempi della legacy. In tutto questo attenzione a Toronto che ha già offerto Scottie Barnes più scelte a Brooklyn e apre ufficialmente le danze. A questo punto, inseriamo nel contesto della trade Irving–Westbrook la variabile impazzita Durant.
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Premesso che Brooklyn non può ottenere né Devin Booker né Bam Adebayo in cambio di KD perché, avendo già a roster Ben Simmons, non potrebbero aggiungere un altro cestista che ha firmato una Designated Rookie Scale Player Extension, a meno che non la abbia firmata con gli stessi Nets durante il contratto da rookie e che sia stato quindi, sostanzialmente, cresciuto in casa. Dunque, a meno che la franchigia di New York non ceda anche l’ex Philadelphia, deve trovare strade alternative nella composizione della trade. Miami sembrerebbe essere la preferita di Durant, ma ha poche scelte cedibili, a causa della regola Stepien e delle operazioni fatte in passato con Oklahoma. A livello di contropartita tecnica, gli Heat potrebbero inserire Tyler Herro, Duncan Robinson e Kyle Lowry, ma anche su questo piano sembrerebbe che i Nets pretendano molto di più per uno dei migliori giocatori della lega che, ripetiamolo, ha ancora ben quattro anni di contratto garantiti.
Ben più vantaggiosa per Brooklyn sarebbe la situazione in caso di trade di Kevin Durant a Phoenix: i Suns possiedono tutte le proprie prime e seconde scelte a disposizione, a differenza degli Heat e, considerando la regola Stepien, potrebbero dare ai Nets ben quattro prime scelte (2023,2025,2027 e 2029), mentre Miami potrebbe al massimo inserirne due nello scambio, poco se si guarda per esempio quanto ha dato Minnesota a Utah per Gobert. Anche a livello di contropartite tecniche il team dell’Arizona sembra poter mettere sul piatto una proposta migliore rispetto a quello della Florida, potendo inserire nella trattativa giocatori interessanti come Deandre Ayton e Mikal Bridges. Miami e Phoenix appaiono dunque agli opposti, una sembrerebbe forte della volontà del giocatore, l’altra ha dalla sua gli asset migliori da proporre.

Le alternative di KD: folle doppio colpo Lakers, ritorno agli Warriors e la suggestione canadese
KD ai Lakers è naturalmente una provocazione ma, considerata la trade che vede coinvolti i playmaker delle due franchigie, ipotizzando un inserimento di Durant, che seguirebbe così Irving, nella trattativa, i gialloviola dovrebbero inserire nello scambio oltre a Russell Westbrook almeno Anthony Davis, tutte le scelte a disposizione, che non sono molte e restare in attesa della risposta dei Nets, che tuttavia sembra possano ottenere molto di più da una cessione della loro superstar. La via non appare molto percorribile e sognare non costa nulla, certo è che immaginare un trio composto da LeBron James, Kyrie Irving e Kevin Durant sarebbe davvero da favola.
Altamente nostalgica l’opzione che vedrebbe il ritorno in pompa magna di Kevin Durant da Stephen Curry e dai campioni in carica dei Golden State Warriors, per riformare la legacy che aveva dominato in quel triennio la NBA e che, anche in quel caso, aggiungeva KD da Free agent e non tramite trade, come potrebbe avvenire in questo caso, dopo da un’annata trionfale in cui era stata capace di registrare il record all time in regular season di 73-9, superando quello che fino a quel momento sembrava l’insuperabile 72-10 dei Chicago Bulls 1995/1996 di Michael Jordan, ma venne sconfitta nelle famose Finals dai Cleveland Cavaliers di James e Irving, che potrebbero tornare insieme ai Lakers l’anno prossimo per contendere l’anello ai ragazzi di Steve Kerr.
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Ultima ipotesi sul banco è la suggestione canadese poiché i Raptors sono ovviamente interessati alla superstar dei Nets e potrebbero offrire in cambio i profili richiesti da Brooklyn, che vorrebbe per Kevin Durant un All-star (Paskal Siakam) e un giovane potenzialmente All-Star (Scottie Barnes o, in alternativa, OG Anunoby). Così come per i Phoenix Suns, anche la franchigia di Toronto può mettere sul piatto delle contropartite molto interessanti per i newyorkesi.