La stagione dei Chicago Bulls è stata di quelle che lasciano l’amaro in bocca nella NBA, entrata da poco nel vivo dei playoff. I tori della Windy City, costretti a fare a meno di Lonzo Ball da inizio anno e, probabilmente, anche per quello a venire, hanno dovuto fare di necessità virtù in cabina di regia. Nonostante il calo evidente nella fase difensiva, dal momento dell’infortunio di Zo, il giovane Coby White ha tentato di sopperire al meglio, non sempre riuscendoci a dire il vero.
Per il resto, i Bulls si sono presentati ai nastri di partenza del Training Camp con i soliti interpreti che lo scorso anno avevano infiammato parte della Regular Season, chiusa con un ottimo 46-36. Nonostante le continue voci di mercato intorno a Zach LaVine il suo rinnovo quinquennale, unito alla solidità di DeMarr Derozan e Nikola Vucevic, facevano della squadra di coach Billy Donovan una delle più serie candidate a concorrere per un seed basso nei playoff dell’est.
Coby White: "I think my whole game has grown throughout this whole entire season. Defensively, playmaking, decision making, making shots, making big shots in the 4th, and my voice – the thing I'm most proud of is my voice, my leadership on & off the court." pic.twitter.com/YrAD9O538v
— Chicago Bulls (@chicagobulls) April 15, 2023
NBA, Chicago Bulls: la Regular Season
La stagione, però, è iniziata all’insegna delle difficoltà, per i ragazzi di coach Billy Donovan. Dopo appena 30 gare giocate nella Regular Season, infatti, LaVine e compagni vantavano un misero record di 12-18 e sembravano sul punto di esplodere. Proprio in questo periodo, le polemiche intorno ad uno scambio della stella dei Bulls, a detta dei media scontento nella Windy City, si erano fatte più insistenti e concrete, in una stagione che stava scivolando di mano.
Poi, nella seconda parte di stagione NBA è arrivata la reazione dei tori dell’Illinois, con un successivo 14-9 che ha rimesso parzialmente in carreggiata gli uomini di Donovan, prima delle 6 sconfitte consecutive alla viglia dell’All Star Game. L’arrivo di Patrick Beverley, durante l’ultimo giorno di scambi, ha dato un ultimo boost al morale del roster, capace di chiudere l’annata con un altro 14-9, che ha portato il computo totale del record a 40-42, 6 W in meno dello scorso anno.
Nonostante il record negativo, però, i Bulls sono riusciti a strappare l’ultimo posto valido per il play-in, il decimo, a scapito principalmente degli Indiana Pacers. Un risultato tutto sommato positivo, considerata l’assenza di Lonzo Ball per tutta la stagione. La corsa di Chicago, infine, si è stoppata proprio all’ultimo metro, nella gara decisiva per l’ottava posizione contro i Miami Heat. Buoni segnali, dunque, alternati però alla giusta delusione di un’altra stagione perdente.
Zach LaVine: "(DeMar) is one of my best friends on & off the court. Learning to play off each other has been great. We're really close to having one of those offenses that's unstoppable. When we're on, it shows. But we just need to do a little bit more." pic.twitter.com/2rZVXMcIWL
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NBA, Chicago Bulls: Up & Down
Come lo scorso anno, la coppia formata da LaVine e Derozan ha funzionato molto bene per larghi tratti della stagione. I due, di fatto le stelle della franchigia dell’Illinois, hanno contribuito alle 40 vittorie dei Bulls mettendo insieme oltre 50 punti di media in coppia, aggiungendo anche quasi 10 assist complessivi. Il futuro di Chicago è nelle mani del primo profilo di questo duo, ormai assurto al ruolo di stella assoluta e forse bisognoso di qualche talento in più intorno.
Importantissima, ai fini delle stagioni future dei Bulls, è stata la crescita dei due elementi giovani più interessanti nel loro roster, Patrick Williams e Ayo Dosunmu. Se il secondo ha continuato lentamente la sua maturazione (8.6pt, 2.6as, 49.3% dal campo), il primo è tornato in campo dopo un infortunio che lo aveva tenuto fuori tutto lo scorso anno. La risposta arrivata sul campo, però, è stata importante: PW è stato uno dei soli 10 giocatori NBA a disputare tutte le 82 gare a disposizione.
DeMar when asked if he needs to adjust his game:
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"36 people have scored more points than me in NBA history. I'm not saying I don't need to shoot 3s… next year there will be more frequent threes from me without a doubt… as I get older I continue to expand my game." pic.twitter.com/GJzUkwjBYq
NBA, Chicago Bulls: prospettive per Draft e free agency
Le prospettive di Chicago per la prossima offseason NBA dipendono anche e soprattutto dal futuro di Ball e Derozan. Mentre il primo ha subito il terzo intervento chirurgico in 18 mesi e dovrebbe quindi vedere scalati dal Salary Cap i suoi 20 milioni di contratto (per altri due anni), Demarvelous è all’ultimo anno del suo attuale accordo. Durante l’estate o anche durante la prima parte della prossima stagione, potrebbe arrivare uno scambio che lo coinvolga.
Thank you to the best fans in the world.
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We'll be back #BullsNation pic.twitter.com/Pcoq6WSInH
Sul fronte del Draft si è lontanissimi dalla scelta numero 1, che andrà ai Bulls solo nel 1.8% dei casi. Visto il piazzamento in classifica, il range di scelta di Chicago si dovrebbe aggirare intorno alla 11, dove il talento è più mescolato e nascosto che nelle prime posizioni. Con il contratto di Nikola Vucevic in scadenza (anche lui al passo d’addio?), il primo profilo cui dare la caccia sarà un lungo, per ricoprire il ruolo di centro lasciato vacante dalla probabile partenza dello svizzero.

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