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Paolo Napoleon James Banchero nasce il 12 novembre del 2002 a Seattle, negli Stati Uniti. Come ben si evince sia dal primo nome che dal cognome, nel corpo del cestista 20enne scorre del sangue tricolore. Infatti, come da lui stesso rivelato, la sua famiglia è italiana da parte del padre, grazie alla nascita in Liguria del bisnonno, che in seguito ha messo radici in quel di Emerald City. 2,08 metri di altezza per 113 kilogrammi, di base nasce come ala grande in campo, ma sta affinando sempre più le capacità da guardia con il pallone tra le mani, ruolo che potrebbe eventualmente rivestire nella Nazionale azzurra. Il debutto in NBA è avvenuto il 19 ottobre del 2022 con gli Orlando Magic, selezionato come prima scelta assoluta al Draft.
NBA, di madre in figlio: Banchero sulle orme di Rhonda
Il talento di Paolo Banchero probabilmente non sarebbe esploso senza la spinta della madre. Quest’ultima, infatti, ha giocato a pallacanestro con la maglia di Washington durante il college, diventandone anche capocannoniere assoluta della competizione. Dopo ciò, è stata promossa anche al Draft WNBA nel 2000, disputando l’American Basketball League, ovvero la lega professionistica femminile negli Stati Uniti con la canotta dei Sacramento Monarchs, Seattle Reign e Portland Power. Giro immenso prima di tornare a casa, a Seattle, nei panni di allenatrice alla Holy Names Academy. Così come la mamma, anche il cugino paterno ha dei precedenti nel mondo del basket giocato, essendo stato professionista nella Philippine Basketball Association, con i Meralco Bolts.
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NBA, da Seattle a Duke: gli inizi di carriera di Paolo Banchero
Sin dai tempi delle scuole, effettuate proprio nella città natale di Seattle, Paolo Banchero si distingueva già come un’atleta fuori dalla media. Infatti è stato addirittura classificato nella top-50 degli alunni a livello nazionale sia nel calcio che nel basket. Durante il corso dei tre anni di liceo, il classe 2002 è stato spesso nominato come miglior giocatore delle varie competizioni e vincendo, tra gli altri, i premi di Washington Gatorade Player of the Year e MaxPreps National Junior of the Year. Infine, è stato anche nominato all’interno del Jordan Brand Classic. Nel corso dell’ultima annata, ha stabilito il record stagionale di 22,6 punti, 11 rimbalzi, 3,7 assist e 1,6 stoppate a partita di media.
Il tanto atteso salto di qualità avviene nel 2020. Nonostante le varie pressioni dei media che lo volevano vicino all’approdo a Washington, Paolo Banchero ha accettato di disputare la prima divisione della NCAA. Tra Duke e Kentucky, il nativo di Seattle ha scelto la prima destinazione. Già dal debutto, è chiaro come il livello dell’italo-americano sia di una spanna superiore a tutti gli altri, mettendo dunque a referto 22 punti. Vince immediatamente anche il premio di matricola della settimana nell’Atlantic Coast Conference. Tra i tanti riconoscimenti, si ricordano anche l’All-ACC della prima squadra e l’ACC Rookie of the Year. Al termine del percorso universitario, concluso con la sconfitta alle Final Four contro i North Carolina Tar Heels, si è dichiarato eleggibile per il Draft NBA 2022, anticipando dunque i tempi.
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NBA, cielo azzurro sopra Orlando: Banchero prima scelta
Dopo 16 anni di attesa, l’intero mondo vede l’Italia nuovamente protagonista in NBA. Era il 2006 infatti quando Andrea Bargnani veniva selezionato con la pick numero 1 dai Toronto Raptors. Paolo Banchero è dunque il secondo italiano nella storia ad essere scelto per primo al Draft, accasandosi agli Orlando Magic, alla disperata ricerca di riscatto dopo continui anni di anonimato. Impietoso il record di 22-60 totalizzato la stagione prima. Nonostante le voci insistenti e le relative quote, che davano come favoriti Chet Holmgren e Jabari Smith, la compagine della Disney ha scelto di affidarsi al talento e alla leadership del classe ’02, che è anche più idoneo e complementare per giocare insieme al resto dei cestisti già presenti in rosa. Il nativo di Seattle è il quinto giocatore di Duke ad essere scelto alla pick 1, il quarto dal 1999.
NBA, il debutto di Banchero: tra record e curiosità

Dopo il sorprendente ed emozionante momento della celebrazione della prima scelta al Draft, per Paolo Banchero arriva l’esordio con gli Orlando Magic in Summer League, il 7 luglio 2022. Chiude subito con 17 punti, 6 assist e 4 rimbalzi. Il 3 ottobre è il momento del debutto assoluto in NBA, partendo immediatamente con il botto. 27 punti, 5 assist, 9 rimbalzi e 2 stoppate contro i Detroit Pistons. È diventato in questo modo il primo giocatore, dai tempi di Lebron James, a totalizzare almeno 25 punti, 5 assist e 5 rimbalzi al primo incontro disputato nella massima lega statunitense. Dopo 7 partite in NBA, è diventato addirittura il teenager con la somma maggiore di punti, assist e rimbalzi, con un totale di 239. Alle sue spalle Luka Doncic con 216, Il Re dei Los Angeles Lakers con 215, Zion Williamson con 208 e Kevin Durant a quota 205.
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Con i 33 punti e i 16 rimbalzi messi a referto contro i Sacramento Kings, il classe ’02 è diventato il secondo teenager nella storia a segnare almeno 30 punti e catturare 15 rimbalzi in un singolo match. Eguagliato così il solito Lebron James. Ma non è finita qui. Paolo Banchero è anche diventato il sesto giocatore nella storia dell’NBA a cominciare con cinque partite consecutive da almeno 20 punti. A fare meglio di lui solo Wilt Chamberlein, Elvin Hayes, Grant Hill, Dominque Wilkins e Oscar Robertson. Inoltre, nessun classe 2000 ha mai segnato 120+ punti nelle prime cinque uscite in carriera. Alle sue spalle si trovano giocatori come Kevin Durant (113 pt.), Kendrick Nunn (112 pt.) e Ben Mathurin (104 pt.). Infine, nessuno ha mantenuto una media punti più alta di quella dell’italiano nelle prime cinque sfide in carriera (24.0). Dietro di lui la leggenda Michael Jordan (23.2).
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NBA, le prime difficoltà di Banchero: il punto sull’infortunio
Dopo aver vissuto il primo mese di NBA a tutto gas, sfornando prestazioni d’autore e record di ogni genere, è arrivato lo stop. Paolo Banchero sta infatti facendo i conti con una distorsione alla caviglia sinistra, rimediata nel corso della sconfitta degli Orlando Magic contro gli Houston Rockets. Dalla sfida successiva, vinta contro i Dallas Mavericks il 9 novembre, il classe ’02 si trova ancora ai box. Sono già sette le partite saltate, che potrebbero diventare dieci, rientrando così direttamente nel mese di ottobre, contro gli Atlanta Hawks. L’allematore Jamahl Mosley ha dichiarato a tal proposito: “Ha ancora dolore e non può giocare, ma sta migliorando. Questa è la sua prima distorsione seria e vogliamo che la riabilitazione proceda nel modo più intelligente e cauto possibile”.
NBA, Banchero in azzurro? La speranza è viva
Avendo ricevuto ormai nel 2020 la cittadinanza italiana, la speranza di vedere Paolo Banchero vestire la maglia azzurra è più viva che mai. Ad accendere ancor di più questa fiammella, oltre alle emoji con la bandiera tricolore presenti nei suoi account Twitter e Instagram, ci ha pensato, tramite voce, lo stesso giocatore degli Orlando Magic. Queste le sue parole, affermate nel corso dei mesi: “L’Italia mi ha dato la grande possibilità di giocare a livello senior. Non ho mai giocato per il Team USA e, dunque, mi considero parte della Nazionale italiana a tutti gli effetti. Voglio giocare con loro, bisognerà poi capire solo quando”. A queste dichiarazioni, se ne aggiungono poi delle altre, rilasciate a Il Messaggero subito dopo la qualificazione degli azzurri al prossimo Mondiale del 2023: “Giocare con loro il Mondiale? Devo prima parlarne per bene con la mia famiglia e il mio team. Non nascondo che sarebbe fantastico, ma serve tempo. Vorrei visitare Genova, la città da dove proviene la mia famiglia. L’intera Penisola è fantastica e non vedo l’ora di vederla”.

NBA, Pozzecco: “Pur di convincere Banchero dormirò fuori casa sua”
Sulla questione che tiene ancora sulle spine milioni di tifosi italiani, ovvero quella relativa alla possibilità di vedere Paolo Banchero vestire la casacca azzurra, ha parlato anche Gianmarco Pozzecco. Il CT dell’Italia ha parlato così a Sky Sport dell’intera situazione: “Nel mese di dicembre sarò ben contento di andare ad Orlando. Parlerò con lui e gli proporrò qualcosa di concreto. Andare al Mondiale è una grande opportunità, così come le eventuali Olimpiadi. L’Europeo sarebbe stato troppo poco. Devo ancora conoscerlo come persona, ma sembra davvero un bravo ragazzo. Sono convinto che un’esperienza con noi lo potrebbe aiutare molto. Si divertirà lui e divertirà tutti noi. Sono pronto a tutto, anche a dormire fuori dalla sua porta di casa“.