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Siamo entrati a pieno titolo nella seconda metà della regular season della NBA, che si sta rivelando sempre più intrigante e imprevedibile. Dopo un periodo di notevole difficoltà, a seguito di una partenza lanciata, gli Utah Jazz hanno ritrovato la ricetta per vincere e con questa il sorriso. Sono infatti quattro le vittorie nelle ultime 5 partite disputate, con il solo ko contro i Philadelphia 76ers nell’ultimo possesso che ha rappresentato un incidente di percorso.
I Jazz hanno vinto contro due dirette rivali nella corsa a un posto per la prossima offseason, i Minnesota Timberwolves e i Los Angeles Clippers, dimostrando una grande solidità e soprattutto un gioco spiccatamente offensivo. Il record ora recita 24-24, una perfetta parità che vale la sesta posizione in una Western Conference davvero cortissima tra il record proprio dei Jazz e l’undicesimo posto occupato al momento dai Phoenix Suns.
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A proposito della franchigia dell’Arizona, nonostante le assenze dopo aver messo in fila una serie di tre sconfitte è arrivata un’importante vittoria contro i Brooklyn Nets. La squadra del New Jersey, avversario di turno degli Utah Jazz sta vivendo un periodo molto complicato in cui l’assenza di Kevin Durant continua a pesare maledettamente. Il rientro di Kyrie Irving non è bastato a porre fine a un’emorragia di sconfitte che sta facendo scivolare i Nets nella Eastern Conference dopo aver inanellato una clamorosa striscia di 12 vittorie (14 in 15 partite) con cui erano arrivati ad insidiare addirittura i Boston Celtics– squadra con il miglior record dell’intera NBA – al primo posto a est.
Quella contro dei Suns in evidente difficoltà è il terzo ko a sorpresa e inatteso dopo quelli contro due squadre di livello inferiore come San Antonio Spurs e Oklahoma City Thunder che difficilmente possono ambire agli stessi obiettivi di Brooklyn.
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Jazz-Nets: Markkanen sfida Irving per centrare la terza vittoria di fila
Non può non preoccupare la piega che sta prendendo la classifica dei Nets, improvvisamente sprofondati dalla seconda alla quarta posizione nello spazio di una settimana. Il secondo posto occupato dai Philadelphia 76ers non è così distante per i Brooklyn Nets (solo due vittorie), ma a preoccupare è il rendimento della squadra – che ha un record comunque positivo di 27-17 – senza KD. Contro una squadra in ottimo stato di forma come i Jazz, poi, arrivare da un back-to-back non è di certo un buon segno.
Le energie cominciano a scarseggiare per una squadra che giocherà la terza partita consecutiva in trasferta (nello spazio di 4 giorni) in un giro di 5 gare lontane da casa. Il calendario prospetta, dopo i Jazz, due sfide di importanza cruciale e contro avversari di assoluto livello come i Golden State Warriors e i Philadelphia 76ers e arrivarci con un’altra sconfitta a referto sarebbe il modo peggiore per approcciare le complicate trasferte di San Francisco e Philaldelphia.

La pressione, quindi, è tutta sulle spalle dei Nets, quasi obbligati a vincere per evitare di essere agganciati anche da parte dei Cleveland Cavaliers (anche se in difficoltà di risultati). Al contrario gli Utah Jazz stanno andando contro ogni pronostico, liberi di esprimersi al meglio in una stagione che li vedeva come una squadra più interessata alla lottery che non ai playoff. Quella contro i Nets sarà la seconda di tre gare davanti al proprio pubblico con un calendario che in questa fase sta concedendo più giorni di riposo a Utah.
Aggiungere un’altra quality win a questa stagione avrebbe un significato speciale soprattutto per dimostrare che le fondamenta di una squadra ancora in fase di costruzione sono solide e che il futuro non può che essere roseo. Leader dei Jazz è quel Lauri Markkanen che sta giocando ai livelli di un All-Star e che sta regalando prestazioni fenomenali; pronto a dettare la propri legge anche contro i Nets.