Nella notte NBA è andata in scena la sfida tra Warriors e Thunder, vinta in maniera schiacciante dai padroni di casa per 141-114. Il grande protagonista è stato Klay Thompson che ha chiuso la partita con 42 punti. Nonostante l’assenza di Stephen Curry il numero 11 si è preso sulle spalle la squadra, arrivando a segnare 12 triple: era dal 2018 che non segnava così tanto da dietro l’arco. Parlando sempre di numeri fa impressione come sia riuscito ad arrivare a questa cifra senza tirare neanche un tiro libero. È la terza volta che ci riesce con almeno 40 punti.
Dall’altra parte invece continua il periodo di incostanza di Oklahoma City. La squadra di coach Daigneault arrivava da 2 vittorie nelle ultime 5 partite, tra cui quella nella doppia sfida contro i Rockets per 153-121: record di sempre per punti segnati dalla franchigia in una singola gara. La prova di questa notte è stata un po’ incolore, soprattutto per Shai Gilgeous-Alexander che ci ha abituato a ben altre prestazioni durante la stagione in corso. Per lui solo 20 punti e 4 assist.
NBA, Warriors-Thunder: Oklahoma parte bene, Golden State rimane a contatto
La partita inizia in maniera divertente e dinamica, con tanti canestri da una parte e dall’altra. I Thunder riescono subito a prendere un po’ di vantaggio con i due bei canestri di Jalen Williams, in transizione e da dietro l’arco. Il primo piccolo parziale recita 9-2 per gli ospiti, con i padroni di casa però sempre pronti a rispondere. Da questo momento iniziano a salire in cattedra Klay Thompson da una parte, e Shai Gilgeous-Alexander dall’altra. Il primo riesce a dare continuità al tabellino segnando 3 canestri di fila. Il numero 2 invece, da sotto canestro, è praticamente inarrestabile riuscendo a segnare in fade away e in transizione.
Si segna da una parte e dall’altra, con Oklahoma City che non perde mai il controllo nella prima parte del match. Il secondo quarto inizia sul punteggio di 37-31 per gli ospiti, che perdono un po’ di lucidità nella scelta dei tiri. Emblematica la stoppata di Draymond Green sul tentativo da 3 di Jaylin Willams: palla che finisce sugli spalti. Golden State, galvanizzata dal momento positivo, inizia a prendere più tiri da fuori area con Kuminga, Jerome e Wiggins, che si aggiungono a Poole e al solito Thompson.

Il copione, in questo momento del match, vede un dominio Warriors nella metà campo avversaria con triple e layup da tutte le parti. Anche Green, dopo la stoppata, è riuscito a salire di giri con alcune rubate che si sono trasformate in punti in transizione. Il secondo quarto si chiude con il parziale di 29-16 per i padroni di casa che riescono a ribaltare il risultato totale a proprio favore: 60-53 a fine primo tempo, con una tripla di Thompson proprio sulla sirena.
NBA, Warriors-Thunder: Oklahoma cala a picco
Golden State rientra in campo sulle ali dell’entusiasmo, approcciando la seconda parte di gara in maniera aggressiva. Jordan Poole e Klay Thompson sono i veri e propri protagonisti, con la guardia che è rientrata in campo con 27 punti e 7 triple già a segno. Per i Thunder l’unica boccata d’ossigeno in attacco è sempre Shai Gilgeous-Alexander che, nonostante l’ottima difesa gialloblu, è riuscito a segnare 2 canestri prima di esser stoppato da Andrew Wiggins. Il numero 22 è sempre un’arma in più in difesa e, insieme a Kevon Looney, riesce a proteggere l’area in maniera ottimale.
Josh Giddey, a metà 3° quarto, riesce ad entrare in ritmo segnando due canestri importanti per mantenere la propria squadra in partita. Il numero 3 finirà poi con 15 punti, 8 assist e 7 rimbalzi. Insieme a lui anche Aaron Wiggins è riuscito a segnare alcuni canestri, soprattutto in area. Ad Oklahoma City va imputata la difficoltà a contrastare il gioco da 3 dei Warriors, arrivando a chiudere il penultimo parziale sotto di 25 punti: 104-79.

Gli ultimi 12 minuti sono solo una passerella per alcuni giocatori che hanno trovato poco spazio finora. Draymond Green continua nella sua partita di sostanza nella propria metà campo, chiudendo con 3 palle rubate e 2 stoppate. Thompson invece arriva fino alle 12 triple di serata, per poi sedersi con poco meno di 5 minuti sul cronometro. Anche Jordan Poole chiude in doppia-doppia con 21 punti e 12 assist (career best), contribuendo in maniera decisiva al dominio finale della squadra di casa. Oklahoma City, ormai al tappeto, decide di far giocare le seconde linee: 12 giocatori con almeno 9 minuti all’attivo.
Ora Golden State è 7° nella Western Conference, ad un passo dall’ultima posizione utile per il passaggio diretto ai playoff. Il loro attacco continua ad essere parte vitale dei loro risultati: 2° per punti segnati di media (118.4) e 1° per assist forniti durante la partita (29.7). I Thunder sognano un posto per il play in, inseguendo dal 12° posto ad Ovest. Trovare costanza per loro sarà fondamentale in vista della possibilità di giocare la post season. Il prossimo match vedrà i Warriors andare a Portland, mentre Oklahoma City vola a Los Angeles per la partita che con tutta probabilità vedrà LeBron James superare il record di punti di Kareem Abdul-Jabbar.