Dopo la sentenza che lo ha assolto per il caso Juan Jesus, Acerbi ha rotto il silenzio. In unâintervista rilasciata al Corriere della Sera, il difensore si è cosĂŹ espresso: âSono triste e dispiaciuto: abbiamo perso tutti. Quando sono stato assolto, ho visto le persone reagire come se fossi uscito dopo 10 anni di galera, molto contente di essere uscite da una situazione del genere: sono state giornate molto pesantiâ.
Acerbi ha proseguito: âPerchĂŠ parlo solo oggi? Avevo fiducia nella giustizia e non volevo alimentare il polverone. Adesso vorrei dire la mia, senza avere nulla contro Juan Jesus, anzi sono molto dispiaciuto per lui, ma non si può dare del razzista ad una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assoltoâ.
Acerbi: âAccanimento come avessi ammazzato qualcuno, si sta umiliando una personaâ
Riguardo la sentenza, il difensore dellâInter ha usato parole forti: âNella liberazione sono comunque triste per la situazione che si è creata, per come era finita in campo e per come ci hanno marciato sopra senza sapere nulla. Dopo lâassoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno.
E ancora: âQuesta non è lotta contro il razzismo. Io non sono razzista: il mio idolo era George Weah. Si sta solo umiliano una persona, massacrando e minacciando la sua famiglia, ma per che cosa? Per una cosa che era finita sul campo e nella quale il razzismo non câentra niente. Il razzismo è una cosa seria, non un presunto insultoâ.
Acerbi: âIn confronto la malattia è stata una passeggiata, per tanti sono razzistaâ
Dopo la malattia, Acerbi ha vissuto altri giorni complicati ma non ha dubbi su cosa sia stato peggio: âNon câè paragone, quella in confronto è stata una passeggiata, non ho avuto paura. Invece lâaccanimento atroce in questi giorni mi ha ferito. Ho fatto tanto per togliermi lâetichetta che avevo quando ero piĂš giovane e diventare un esempio di costanza e professionalitĂ e ho rischiato di perdere tutto in un attimoâ.
Sul rischiare la carriera: âSe ti danno 10 giornate e passi per razzista cosa fai? Sarei stato finito non come calciatore, ma come uomo. Tutti avevano giĂ emesso la loro sentenza. E per tanti sono razzista anche adesso: sinceramente non ci sto, le gogne mediatiche non vanno bene e non servono a risolvere un problema come quello del razzismo, che non intendo sminuire nemmeno un poâ, voglio sia chiaroâ.
Acerbi ha terminato parlando anche del futuro con lâItalia: âNon mi aspetto niente. Per adesso preferisco non dire nulla sulla Nazionale, è giusto che prima ne discuta con Spalletti. Sono stanco, dopo oggi metto un punto alla vicenda. E non voglio piĂš parlarneâ.