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La storia degli Orlando Magic al Draft NBA ha visto colpi di scena di ogni tipo, dalla prima scelta assoluta di Shaquille O’Neal a Paolo Banchero nell’ultima selezione. Per non dimenticare lo scambio Penny Hardaway–Webber e la prima scelta del 2004: Dwight Howard. Ma non sono mancate le delusione per la franchigia della Florida in quanto, dal 1989, non sono mai riusciti a vincere il Larry O’Brien Championship Trophy, perdendo ben due Finali NBA in poco più di 30 anni di storia.

La fondazione e la prima scelta al Draft del 1992
Gli Orlando Magic nascono nel 1989 e rientrano tra le 4 nuove franchigie che la NBA decide di inserire nel circuito cestistico d’élite statunitense a cavallo tra il 1988 e il 1990. Le altre furono i Minnesota Timberwolves, i Miami Heat e gli Charlotte Hornets. Le ultime due squadre vennero accolte nel campionato del 1988, Wolves e Magic l’anno successivo. La franchigia di Orlando prende il nome di magic per la vicinanza con il parco divertimenti di Disneyworld, che si trova tutt’ora appena fuori dalla città della Florida.
La franchigia chiude il primo triennio NBA con dei brutti record, quello del ’91-’92 è il peggiore con un 21 vittorie e 61 sconfitte. Questo permette ai Magic, però, di trovare la prima grande soddisfazione nella loro storia in quanto si aggiudicano la prima scelta del Draft NBA del 1992, il futuro pluricampione: Shaquille O’Neal. Con il gigante di 2,16 metri Orlando inizia a diventare una minaccia per tutte le altre squadre e il centro vince il premio di Rookie of the Year, non è abbastanza però, la qualificazione ai playoff non arriva ancora.
Il Draft 1993 e lo scambio Webber-Hardaway
Dopo la scelta al primo turno di Shaq, anche nel Draft 1993 agli Orlando Magic va la prima pick e la squadra seleziona Chris Webber, un lungo di grande prospetto. Dopo pochi minuti, però, la franchigia decide di scambiarlo con la terza scelta del Draft, ovvero quella dei Golden State Warriors: Anfernee Hardaway. La motivazione dello scambio dopo pochi minuti può sembrare una mossa senza senso ma, in verità, lo ha perché Webber sarebbe stato un doppione di O’Neil, motivo per cui i neroblu decidono di scambiarlo con una guardia: Anfernee Hardaway. Il classe ’71 è noto ai più come Penny ed è una guardia tiratrice micidiale, un pericolo dall’arco per le difese e i Magic hanno tutte le motivazioni del mondo per sacrificare la prima scelta per accaparrarselo.
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Con Shaq e Penny, ora, Orlando fa davvero paura e, dopo una stagione di rodaggio, nell’annata 1994-95 i due si prendono la scena nella Eastern Conference, aiutati da un altro innesto importantissimo proveniente da Chicago: Horace Grant. Raggiungono i playoff con un parziale di 57 vittorie e 25 sconfitte e al primo turno superano agilmente i Boston Celtics per 3-1. In semifinale incontrano l’ex squadra di Grant, i Bulls del rientrante Michael Jordan. Nonostante il ritorno di Air Jordan, dopo il biennio in cui non giocò in NBA ma a baseball, Chicago si arrende per 4-2 alla forza del formidabile duo O’Neal–Hardaway.

Le prime Finals NBA, lo scontro Olajuwon-O’Neil
La cavalcata trionfale degli Orlando Magic nel postseason del 1994-95 continua e la squadra di Shaq vince anche la finale di conference contro gli Indiana Pacers di Reggie Miller per 4-3. In finale ci sono gli Houston Rockets ad aspettare la franchigia della Florida. Sono delle Finals NBA molto strane con i campioni in carica (i texani) che entrano nella serie come sfavoriti rispetto alla rivelazione della East coast, si prospetta uno scontro epico tra Kareem Olajuwon e O’Neal: il nuovo centro contro l’esperto veterano. Una serie incredibile che vede i neofiti della lega crollare sotto alla solidità di Houston: 4-0 e repeat perThe Dream&co.
Si tratta della prima grande sconfitta nella storia dei Magic che però, grazie alla grandissima stagione, si rivelano una nuova potenza per l’NBA, tutto sembra ben avviato e si guarda al futuro con ottimismo in casa Orlando. Nella stagione successiva mettono a segno il miglior record nella storia della franchigia: 60-22. Playoff assicurati e O’Neal–Hardaway continuano ad incantare, vincono agilmente il primo turno e la semifinale di conference (prima contro i Detroit Pistons e poi contro gli Atlanta Hawks). Ma la camminata trionfale si infrange contro il più grande di tutti i tempi: Micheal Jordan. MJ è tornato ormai da un anno e i suoi Chicago Bulls schiantano Orlando 4-0.

Stagione 1996-97, O’Neil va ai Lakers
Nell’estate del 1996 i Magic decidono di cedere Shaquille O’Neal ai Los Angeles Lakers, e nel giro di 3 anni Shaq si prenderà il titolo NBA per 3 volte consecutive (’99-’00, ’00-’01 e ’01-’02) in compagnia di uno dei giocatori più forti nella storia del basket: Kobe Bryant. Ad Orlando si punta quindi su Hardaway e Grant, che garantiscono solidità alla squadra ma non risultati, infatti fino al 2001 vivranno di alti e bassi soffrendo la mancanza di un giocatore del calibro del numero 32. Poi, nel 2001, arriva Tracy McGrady ed inizia un nuovo ciclo per la squadra della Florida: tante partecipazioni ai playoff, senza però risultati. Curiosità: T-Mac vestì la maglia che era stata di Hardaway, la numero 1, un sogno per lui che ha sempre visto in Penny un idolo.
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Draft NBA 2004, una nuova prima scelta: Dwight Howard
Con le precedenti stagioni di alti e bassi, i Magic si garantiscono una prima scelta al Draft 2004, un altro centro incanta la dirigenza di Orlando: Dwight Howard. Con lui si torna a sognare l’anello in Florida, e Dwight, dopo qualche anno di assestamento, porta di nuovo i neroblu ad un passo dal titolo NBA. Dopo 4 anni, infatti, nella stagione 2008-09 arriva un ottimo record nella classifica generale della Eastern Conference: 59-23.
Al primo turno dei playoff, Howard e compagni schiantano 4-2 i Philadelphia 76ers, in semifinale incontrano i campioni in carica, i Boston Celtics, e li sconfiggono 4-3 in rimonta (si trovavano sotto 3-2 nella serie). L’ultima partita della serie la giocarono al Garden di Boston e Dwight fu strepitoso: doppia-doppia da 12 punti e 16 rimbalzi. Il centro venne supportato dai 25 punti di Turkoglu e i 19 di Lewis, due tiratori micidiali.

Due finali di conference e la sconfitta nelle Finals NBA
Grazie al trionfo contro i Celtics, i Magic si guadagnano la finale di conference contro i favoriti della Eastern Conference: i Cleveland Cavaliers di LeBron James. A sorpresa i Orlando trionfa 4-2 nella serie e nelle Finals NBA trovano contro i Lakers di Bryant. Purtroppo per i Magic, i Lakers sono troppo forti e chiudono la pratica con un 4-1 abbastanza facile che, però, mostra come Orlando sia nuovamente una franchigia che può ambire ad un posto fisso nei playoff.
Nel 2009-10 si vanno a giocare nuovamente la finali di Conference ma questa volta non riescono a sconfiggere i Boston Celtics e perdono 4-2. L’anno successivo escono al primo turno dei playoff e da qui in poi inizia un periodo di transizione lunghissimo per la franchigia della Florida. Nel 2012-13 scelgono di cedere Howard e non vi saranno molte gioie nelle successive stagioni con bruttissimi record, spesso sotto le 25 vittorie stagionali.
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Una nuova prima scelta al Draft 2022: Paolo Banchero
Le vicende dei Magic non sono rosee e dopo 7 anni riescono a riprendersi i playoff solamente nel 2018-19, ma perdono al primo turno. Per via dei continui miseri risultati ecco che arriva il grande momento: il Draft 2022. Le aspettative sono altissime e Orlando ha la prima scelta assoluta, la decisione ricade su un giocatore italo–americano di nome Paolo Banchero. Il ragazzo proviene da Duke e porta con sé entusiasmo e ambizione, nella stagione NCAA appena terminata ha mantenuto una media di 17,2 punti e quasi 8 rimbalzi a partita (7,8). Inoltre il ragazzo classe 2002 ha vinto il premio di freshman della ACC (Atlantic Coast Conference) e su di lui sono ricadute tutte le speranze della franchigia della Florida.
Paolo Napoleon James Banchero nasce a Seattle il 12 novembre 2002. È alto 2 metri e 08 centimetri e la sua specialità è il gioco nel pitturato e fa della sua prestanza atletica il punto di forza del suo stare in campo. Gioca come ala e nella stagione 2021-22 ha trascinato i Blue Devils di Duke alle final four, dove si deve arrendere ai North Carolina, nonostante ciò rientrerà comunque nel miglior quintetto della stagione NCAA. Viene eletto all’unanimità tra i migliori 3 giocatori della classe e si rende eleggibile al Draft a fine aprile. Inoltre il giocatore è di nazionalità italiana e, dopo Andrea Bargnani, è il secondo italiano nella storia dell’NBA ad essere selezionato come prima scelta assoluta. Sarà l’inizio di una nuova era per gli Orlando Magic?