Formula 1, 5 agosto 2007: Gran Premio di Ungheria, il punto di non ritorno fra Alonso e Hamilton

Il 5 agosto 2007 fu un punto di non ritorno nel rapporto tra Lewis Hamilton e Fernando Alonso alla Mclaren: la Formula 1 faceva tappa all'Hungaroring

Lorenzo Ferrai
14 Min Read

Il Gran Premio di Ungheria si disputa in Formula 1 dal 1986. Il circuito dell’Hungaroring rappresentò una conquista politica e simbolica importante per la Formula 1 perché consentiva al circus di entrare nel blocco dei paesi socialisti. Difatti il Gran Premio ungherese è stato il primo a essere disputato oltre la cortina di ferro. Il circuito sorge nella cittadina Mogyoród, a circa 25 chilometri a nord est della capitale magiara Budapest. La pista dell’Ungheria è sempre stata famosa per la sua tortuosità e per la quasi totale impossibilità di assistere a dei sorpassi, complice una carreggiata fra le più strette del calendario di F1 -seconda solo a Monaco. Proprio per la difficoltà a sorpassare in questo tracciato, la qualifica può rivelarsi fondamentale per il risultato della gara, più che in altre piste.

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Il padrone assoluto del tracciato magiaro è Sir Lewis Hamilton, con ben otto pole position e altrettanti successi. La prima pole e la prima vittoria in Ungheria dell’eptacampione del mondo risalgono alla sua stagione di esordio, il famigerato mondiale 2007, l’ultimo titolo piloti della Ferrari, ottenuto da Kimi Raikkonen. Indissolubilmente legato a questa stagione è il celeberrimo scandalo della spy-story, con i progetti della Ferrari F2007 che verranno ceduti alla McLaren ad opera dell’ex meccanico del Cavallino Nigel Stepney, facendo esplodere una battaglia legale fra i due team. Proprio tra le strette e tortuose strade dell’Hungaroring si consuma uno degli episodi più incredibili della stagione 2007 e che segnerà a detta di molti, la definitiva spaccatura fra coloro che all’epoca erano i due piloti McLaren: Lewis Hamilton e Fernando Alonso.

Hamilton vince la sua prima gara in Formula 1 a Montréal (2007)
Hamilton vince la sua prima gara in Formula 1 a Montréal (2007)

La stagione 2007, l’inizio di una nuova era

Il 2007 è un anno di grandi cambiamenti per quanto riguarda il mondo della Formula 1. Il circus ha subito la grande perdita di una leggenda come Michael Schumacher, ritiratosi l’anno precedente. Il kaiser ha salutato la Ferrari con una prestazione leggendaria a Interlagos 2006, congedandosi da vice-campione del mondo -dietro Fernando Alonso– ma sfoderando tutta la propria classe in una rimonta incredibile culminata con il quarto posto finale. Emblematico il sorpasso cattivo nelle battute conclusive ai danni di Kimi Raikkonen, suo futuro sostituto nella scuderia del Cavallino Rampante. Infatti, Iceman andrà ad affiancare Felipe Massa alla guida della rossa. Il campione del mondo Fernando Alonso va ad accasarsi alla McLaren, orfana di Raikkonen. L’asturiano dovrà dividere il box con un ventiduenne debuttante inglese, fresco campione di GP2 e pieno di talento: Lewis Hamilton, pupillo del team principal della McLaren, Ron Dennis.

Ai blocchi di partenza sono proprio la scuderia di Woking e la Ferrari a essere in pole position per i due titoli in palio. La Renault, che aveva cannibalizzato le due annate precedenti e priva di Alonso, si scopre ben presto attardata e fuori dai giochi mondiali. Per la nuova stagione la FIA introduce due cambi regolamentari molto consistenti. Il primo consiste nella chiusura della pitlane in occasione dell’ingresso della Safety car. La seconda modifica riguardava gli pneumatici: la Michelin abbandonò la F1, lasciando la Bridgestone come fornitore unico di pneumatici. La FIA aveva imposto la fornitura unica tramite gara d’appalto, fornendo come motivazione ufficiale la volontà di salvaguardare la sicurezza dei piloti. I presupposti per un mondiale scoppiettante, sulla falsa riga del 2006 c’erano tutti.

Le prime gare: l’equilibrio e la lotta in casa McLaren

I primi appuntamenti del mondiale tengono fede alle previsioni. Ferrari e McLaren lottano per le posizioni di vertice, lasciando solo le briciole agli avversari. Kimi Raikkonen si aggiudica la prima gara a Melbourne in Australia, davanti alle due frecce d’argento di Alonso e Hamilton. Lo spagnolo si aggiudica il secondo appuntamento in Malesia, mentre Felipe Massa trionfa in Bahrain e in Spagna. Dopo quattro gare, la classifica fra i Fantastici 4 è piuttosto corta, al primo posto balza a sorpresa il rookie Lewis Hamilton, forte di tre secondi posti consecutivi. Le prime due posizioni sono occupate dai due alfieri della McLaren, con l’inglese seguito a ruota dal campione del mondo in carica. Massa è immediatamente dietro, Raikkonen paga già qualche punto rispetto al capoclassifica.

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Il quinto appuntamento stagionale, il Gran Premio di Monaco, apre un nuovo scenario. La Ferrari vive un week-end piuttosto travagliato. Massa occupa il gradino più basso del podio, distanziato di oltre un minuto dal duo di testa, mentre Raikkonen conquista un punticino che si rivelerà molto prezioso. Le McLaren dimostrano per l’intero week-end di essere nettamente superiori. Alonso conquista la pole position davanti al compagno di squadra, le due frecce d’argento portano a casa una doppietta dominante. Il muretto sceglie di non mettere in lotta i due piloti, conducendoli al traguardo nell’ordine di partenza. Monaco è la miccia che accende la rivalità interna alla scuderia di Ron Dennis. Hamilton e Alonso si danno battaglia nelle gare seguenti. A Indianapolis, i due danno vita a un aspro duello, con Fernando che attacca Lewis a più riprese, ottenendo sempre la durissima risposta difensiva da parte dell’inglese.

Hungaroring
Hungaroring

Il week-end di Budapest

Il mondiale 2007 fa tappa in Ungheria il primo week-end di agosto. Nella settimana precedente viene ufficialmente alla luce lo scandalo spy-story, senza però che la FIA emetta ancora nessun tipo di condanna. La McLaren domina la classifica piloti ma il rapporto tra i due piloti è incredibilmente teso. A Budapest, la situazione del team di Woking è pressoché rovente. Hamilton gode di un vantaggio in classifica iridata di appena due punti sul compagno di squadra. L’anglo-caraibico ha i favori del team e di Ron Dennis, Alonso non ha però intenzione di arrendersi. Sabato 4 agosto 2007, il giorno delle qualifiche, le prime due manches vengono dominate dalle McLaren.

Mancano 2’19” alla fine della terza sessione delle qualifiche. Fernando Alonso rientra ai box per il cambio gomme. L’asturiano ha il secondo tempo e cerca di sferrare l’attacco al leader provvisorio, Lewis Hamilton, anch’egli fermatosi ai box per sostituire le coperture. Alonso dovrà compiere il proprio giro di qualifica prima del compagno di squadra, con conseguente leggero vantaggio per Hamilton. L’inglese attende alle spalle del campione del mondo. Nando, effettuata la propria sosta, rimane fermo sulla propria piazzola per un’altra decina di secondi. Hamilton, a causa di questo ritardo volontario, coglie la bandiera a scacchi e rimane impossibilitato a migliorarsi, mentre Alonso si prende la pole position.

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Domenica 5 agosto, il ricatto di Alonso

Fernando Alonso si aggiudica quindi la pole position in Ungheria. La FIA però ritiene scorretto il comportamento tenuto dallo spagnolo in pit-lane e, nella mezzanotte tra il sabato e la domenica, Nando viene arretrato di cinque posizioni in griglia di partenza. Inoltre, all’Hungaroring la McLaren non otterrà punti per il campionato costruttori. Mentre Hamilton recupererà la prima posizione in griglia, Fernando è furioso con il proprio team principal. Domenica 5 agosto, la mattina della gara, Alonso chiede e ottiene un incontro con Ron Dennis. Il giornalista della BBC Andrew Benson riferisce che Alonso, dopo le qualifiche, avrebbe chiesto a Ron Dennis di sabotare la gara del proprio compagno di squadra, costringendolo a restare senza benzina.

Alonso minaccia Ron Dennis che in alternativa, se quest’ultimo non fosse stato d’accordo con la proposta, avrebbe rivelato nuovi dettagli sulla portata dell’uso, da parte della McLaren, di informazioni riservate appartenenti alla Ferrari: un dossier di circa 800 pagine. Il team principal, dapprima molto spaventato, si consulta con il suo vice, Martin Whitmarsh. Dopodiché, Dennis con una telefonata informa dell’accaduto l’allora presidente della FIA, Max Mosley, dei dati in possesso di Fernando Alonso. La FIA inizia perciò la propria indagine che sfocerà nella famosa sanzione di 100 milioni di dollari per la scuderia di Woking, con conseguente squalifica della McLaren dal campionato costruttori.

Le ultime gare, la rimonta della Ferrari

Hamilton aveva trionfato in Ungheria, riallungando sul proprio compagno di team in classifica generale. Alonso vive ormai da separato in casa, non sentendosi parte della scuderia, che al contrario è tutta per il giovane Lewis Hamilton. A Spa-Francorchamps, in Belgio, le McLaren partono dietro alle Ferrari. Mentre i due piloti del Cavallino scappano in testa, Alonso e Hamilton innescano una sanguinosa battaglia già nelle primissime battute, con lo spagnolo che riesce a prevalere sul compagno, terminando in terza posizione. A tre gare dalla fine, Hamilton e Alonso hanno due punti di differenza a favore dell’inglese. In Giappone, nel circuito del Fuji, Hamilton compie probabilmente l’allungo decisivo, vincendo la gara e approfittando del ritiro di Alonso.

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Il titolo sembra nelle mani di Hamilton, che però butta via il suo mondiale in Cina a causa della propria testardaggine, ritardando troppo la sosta ai box per cambiare le gomme. L’inglese si ritrova con degli pneumatici decisamente usurati, con la posteriore destra della McLaren in procinto di sfaldarsi. Lewis rientra ai box, ma troppo tardi. All’entrata della pit-lane, la vettura sbanda, finisce nella ghiaia e non riesce più a ripartire, obbligando Hamilton al ritiro. L’inglese getta alle ortiche il match point, permettendo ad Alonso e Raikkonen -che sembrava definitivamente spacciato- di rimettersi in gioco a una sola prova dal termine della stagione.

Massa e Raikkonen a Interlagos 2007
Massa e Raikkonen a Interlagos 2007

Interlagos 2007, la debacle McLaren e il trionfo Ferrari

All’ultima gara della stagione, in Brasile a Interlagos, si presentano tre piloti in lizza per il titolo. Hamilton comanda con 107 punti, Alonso 103, Raikkonen 100. Ai box McLaren la FIA decide di posizionare un commissario affinché verifichi personalmente che ad Alonso e Hamilton vengano date le stesse possibilità. Allo start, le due rosse scattano davanti, Massa e poi Raikkonen, mentre Alonso e Hamilton innescano l’ennesima lotta della stagione. L’inglese attacca il compagno in curva 4, Alonso non si fa pregare e astutamente si sposta verso centro pista, costringendo il compagno-rivale all’errore. Hamilton finisce lungo ed è obbligato a ripartire attardato, fuori dalla zona punti. Nel corso dell’ottava tornata, Hamilton deve lottare anche con un problema al cambio, che lo fa precipitare in fondo al gruppo. Hamilton non ha più nulla da perdere, riparte ultimo e a testa bassa comincia una furiosa rimonta.

L’inglese della McLaren rientra in zona punti ma non riesce ad andare oltre il settimo posto. In testa alla gara, Kimi Raikkonen sopravanza Massa dopo il secondo giro di rifornimenti. Le due Ferrari fanno il vuoto su Alonso, che non riesce a reggere il ritmo dei due battistrada. Il campionato 2007 si conclude con un epilogo clamoroso e insperato. Kimi Raikkonen si aggiudica il mondiale con 110 punti e una sola lunghezza di vantaggio su ambedue gli alfieri McLaren. Per la McLaren un’altra beffa dopo la vicenda della spy-story. La scuderia di Woking paga il prezzo carissimo della faida intestina fra i due piloti. Due galletti in un pollaio, due ragazzi dotati di immenso talento e con un ego smisurato. Entrambi troppo forti e troppo presuntuosi per poter convivere idillicamente nella stessa squadra.

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