Kessié-Milan, prove di divorzio: gli errori costano l’Europa ai rossoneri

Nicola Liberti
4 Minuti di lettura

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La storia tra Franck Kessiè e il Milan potrebbe aver ricevuto un’importante battuta d’arresto. Dall’arrivo nell’estate di Fassone e Mirabelli, alternando stagioni deludenti a stagioni da centrocampista di caratura internazionale, per arrivare alla grana rinnovo e, la più fresca e pesante, l’eliminazione dalla Champions League. Alti e bassi tra l’ivoriano e i rossoneri, ma quello di ieri sera, potrebbe essere stato troppo basso e troppo difficile da rimarginare.

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Errori europei

L’eliminazione del Milan per mano del Liverpool appare quasi come un sabotaggio avvenuto dall’interno. Due occasioni importanti seguite subito dopo da due errori clamorosi: così si potrebbe riassumere la gara, dal punto di vista offensivo, di Franck Kessié. Come se potesse bastare. In fase difensiva regala il primo gol perdendo lo scontro fisico col gracile canterano Reds Morton. Kessié come ago della bilancia di un Milan che ora è fuori dall’Europa. Dall’ivoriano è passata anche l’altra competizione continentale, ovvero l’Europa League. Con un gol subito in meno, e almeno uno segnato in più, i rossoneri avrebbero scavalcato il Porto guadagnandosi una qualificazione all’Europa minore che, comunque, in campo hanno dimostrato di meritare. Poche chiacchiere sul Milan che ora può puntare allo scudetto libero da impegni infrasettimanali: la rinascita europea del calcio italiano passa anche da queste competizione e, in questo caso, dai piedi di Kessié.

Kessie Saelemaekers
Kessie e Saelemaekers, centrocampisti del Milan @Image Sport

Il rinnovo

Ormai l’aria che tira attorno alla questione contrattuale è chiara a tutti: Kessié non rinnoverà. Rimangono da determinare un po’ i modi e i tempi, soprattutto alla luce delle dichiarazioni estive dello stesso ivoriano: “Finite le Olimpiadi torno a Milano e sistemo tutto“. Di cose sistemate se ne sono viste ben poche, anzi. Sembra essere il terzo episodio di una serie che da gli incubi ai tifosi del Milan. La trama è semplice e nota: dichiarazioni al miele, qualche bacio allo stemma qua e là e, con tecnica degna dei migliori registi, plot twist sul finale a sparigliare le carte e gonfiare le tasche.

Kessié andrà come sono andati in tanti, per Maldini resta da capire quale sia il momento migliore per salutare. La filosofia del club, che non sembra esser flessibile in merito a ciò, sarebbe quella di tenere il gruppo compatto, lottare fino all’ultimo minuto e poi, se così dovrà essere, stretta di mano e strade che si separeranno. Un ragionamento più da stomaco in subbuglio, specie dopo la sconfitta e conseguente eliminazione, suggerirebbe invece di far partire l’ex Atalanta già a gennaio, richiamare Adli e cercare un rinforzo sul mercato. In chiave calciomercato, il Milan e i dirigenti difficilmente cambieranno idea, a differenza di quanto ha fatto il 79 dall’estate all’autunno: niente rinnovo, cessione nemmeno. Milan e Kessié, una storia altalenante che continuerà gli up and down sino a giugno: incrociando le dita per meno prestazioni come quella con il Liverpool.

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