Giocarsi tutto, con il tricolore stampato sul petto. Le ATP Finals di Torino hanno restituito un amore decuplicato per il tennis da parte degli italiani, grazie alle prestazioni di Jannik Sinner che dopo aver battuto Djokovic si appresta ad affrontare Rune. In palio, le semifinali del torneo di Torino. Amore e passione, al momento, addirittura superiori a quelli provati per l’Italia del calcio che quando arriva con la sosta al campionato è come un parente fastidioso che irrompe nel nostro quotidiano. Ma a cui, sotto sotto, si augura sempre di stare in salute.
Le Notti Magiche sono quelle per cui l’italiano ha deciso di vivere di sport. Accanirsi contro la tv, tifare e scagliarsi contro l’avversario di turno, talvolta sobbarcarsi trasferte enormi e lunghissime pur di sentire una gioia che in altri modi non si può provare. Per qualcuno venerdì tifare Italia sarà più facile, si gioca in casa – a Roma – con la Macedonia del Nord, con cui i precedenti sono tutt’altro che magici.
Tutti CT, tutti tennisti
Ma la sfida di Sinner e dell’Italia di Spalletti, più che rovesciata nell’ambito sportivo, è contro chi parla troppo. La battaglia più complicata da combattere è la sfida contro i pregiudizi e il retropensiero, altro piatto tipico del suolo italico. Basti pensare ai titoloni e agli insulti via social, seppur indiretti, che il tennista ha dovuto subire per aver saltato la Coppa Davis a causa di guai fisici. E se lo avesse fatto per preparare al meglio i tornei successivi, tra cui quello in cui ha appena battuto il n°1 al mondo?
Addentrarsi nel professionismo parlando di temi che non si conoscono è pratica tipica di chi, con fare disinteressato, mostra palesemente la speranza di fallimento dei propri connazionali. Un harakiri da cui neanche l’Italia del calcio si salva, visto l’attesa quasi spasmodica di puntare il dito contro il CT o il presunto scarso talento in rosa, in caso di risultato negativo.
Italia contro tutti
Un classico futuro si spalanca di fronte a Sinner e l’Italia. Se le cose dovessero andare per il verso giusto, però, tutti sul carro dei vincitori. Attenzione: l’esenzione dalla critica non appartiene neanche a figure sacre, figuriamoci a degli sportivi. Ma l’obiettività è ciò che di più al mondo costruisce una narrazione adeguata, sia che si presti alle Finals di fine anno tennistico, sia al cammino tortuoso ahinoi verso Euro 2024. Il calendario non mente: oggi l’avversario è Rune, domani sarà la Macedonia. E per il momento basta e avanza così, con un sogno di nuove Notti Magiche che dovrà superare l’attacco a priori degli insoddisfatti cronici.