Notizia delle ultime ore è la negazione alla libertà vigilata nei confronti di Oscar Pistorius. L’ex atleta paraolimpico sudafricano è in carcere per essere colpevole dell’assassinio dell’ormai ex ragazza, Reeva Steenkamp, avvenuto nel lontano 2013. Pistorius resterà quindi dietro le sbarre per scontare la pena di un totale di tredici anni e che quindi finirà di scontare nel 2026. Oggi l’ex atleta ha 36 anni e nel 2012 partecipò anche alle Olimpiadi di Londra, diventando il primo a far parte della manifestazione con le protesi agli arti inferiori.
Oscar Pistorius, l’annuncio dell’avvocato: resta in carcere
Come già detto, all’ex atleta paraolimpico è stata negata la libertà vigilata. Il sudafricano era stato condannato dalla Suprema Corte d’Appello di Johannesburg a tredici anni e sei mesi di carcere per l’omicidio della già citata fidanzata. All’epoca del primo processo, avvenuto nel 2013, Pistorius si giustificò affermando che avesse scambiato la donna con un ladro e che si era trattato quindi di un incidente, verità che non è stata presa in considerazione come vera ai tempi della prima udienza. Ad annunciare la sentenza è l’avvocato del colpevole con l’udienza che si è svolta stamattina, 31 marzo 2023, presso il carcere di Atteridgeville.

Tramite un comunicato rilasciato dai Servizi Penitenziari si legge che all’ex atleta verrà concessa un’altra udienza nell’agosto del prossimo anno: “Il detenuto non ha completato il periodo minimo di detenzione stabilito dalla Corte Suprema di Appello”. Inoltre, secondo quando raccolto dalla redazione giornalistica della Rai, prima dell’appello è intervenuto l’avvocato difensore dei genitori che continuano la battaglia legale contro Oscar Pistorius: “Non ritengono debba essere rilasciato, non gli crediamo. Finché non sconterà tutta la pena, fino in fondo, non potrà essere definito come riabilitato: la morte della figlia per i suoi genitori è stata come una condanna a vita”.