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Suicidio del Cagliari allo Stadio Pier Luigi Penzo che, nonostante la sconfitta della Salernitana per 0-4 contro l’Udinese, non riescono a buttar giù il muro issato da un Venezia che, stoicamente, ha onorato la partita fino alla fine nonostante fosse già retrocesso. Con ben 31 tiri indirizzati verso la porta di Maenpaa, però, i rossoblù non riescono a segnare la rete necessaria per agguantare la salvezza e, dunque, retrocedono in Serie B. Il campionato dei sardi si chiude con l’immagine degli uomini di Agostini che, increduli, piangono sul campo di gioco.
Venezia-Cagliari 0-0, il primo tempo: Johnsen sciupa, gli ospiti sparano a salve
A dispetto del fatto che sia il Cagliari la squadra che debba salvarsi, in realtà è il Venezia ad avere la prima, incredibile, opportunità della partita: al 4′, dopo una bellissima progressione di Michael Cuisance che serve d’esterno il compagno Dennis Johnsen solo al centro dell’area di rigore avversaria, l’attaccante norvegese spreca incredibilmente non centrando la porta. Al 6′ scoppia un boato sulla panchina dei rossoblù per il gol di Gerardi Deulofeu alla Salernitana. Al 10′ i lagunari ci riprovano con Domen Crngoj che salta prima Alessandro Deiola e Alberto Grassi e poi lascia partire la conclusione da fuori area, ma questa viene respinta. Poco dopo sale in cattedra Leonardo Pavoletti, mettendo condizioni di segnare prima Joao Pedro e poi Deiola, ma nessuno dei due tentativi ha successo. Al 14′ ci prova anche Nahitan Nandez di testa su crosso di Charalampos Lykogiannis, ma il tiro esce di molto alla sinistra di Niki Maenpaa.
Al 22′ è ancora il Venezia ad avere una buona occasione: Joao Pedro fa un retropassaggio piuttosto imprudente che viene intercettato da Johnsen, la palla poi arriva tra i piedi dell’accorrente Dor Peretz che tira, ma la conclusione finisce alta. La partita procede con ritmi molto lenti: nonostante il vantaggio dell’Udinese a Salerno, il Cagliari non riesce a mettere sotto i padroni di casa, che invece mostrano una buona qualità di palleggio. Anzi, per gli uomini guidati da Alessandro Agostini le cose non si mettono benissimo: al 32′ Lykogiannis si accascia al suolo e chiede il cambio. Il laterale greco ha accusato un problema muscolare ed è sostituito dal centrocampista croato Marko Rog. Nandez, dunque, si sposta sulla fascia destra mentre a sinistra ci va Raoul Bellanova.
Il primo cartellino giallo viene estratto dall’arbitro Fabio Maresca al 37′ per una brutta entrata di Luca Ceppitelli su Cuisance. L’intervento, a dire il vero, è un po’ gratuito, segno di un nervosismo che aleggia tra le fila del Cagliari. Al 39′ ci provano i sardi: Nandez supera in un duello fisico Ridgeciano Haps e crossa verso il centro dell’area. Svetta Pavoletti, ma il tiro è centrale e Maenpaa blocca. Il portiere del Venezia è impegnato ancora da un tiro di Bellanova al 38′, che viene deviato in calcio d’angolo. Al 42′ è Pietro Ceccaroni a salvare i suoi con un recupero in extremis su cross di Nandez e al 43′ ci prova Giorgio Altare che, seguito da Marko Rog, fa partire un destro a giro che termina alto.
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Ancora Rog emula il giovane compagno e la palla prende una traiettoria strana, ma smanaccia ancora Maenpaa. Al 45′ insiste il centrocampista croato, ma la sua conclusione è murata da Peretz. L’ex Dinamo Zagabria e Napoli ha dato col suo ingresso molta vivacità ai suoi. Il Cagliari in questa fase spinge e pressa alto, forse la notizia del terzo gol segnato dall’Udinese ha alleggerito la testa (e le gambe) dei rossoblù, che vanno vicini al vantaggio al 48′: su un bel cross basso di Pavoletti, Bellanova si fa anticipare da Ales Mateju a due passi dalla porta. Al termine di 3′ di recupero Maresca fischia la fine del primo tempo: tutto sommato i sardi concludono la prima frazione di gioco in crescendo, ma il Venezia tiene botta.
Venezia-Cagliari, il secondo tempo: i lagunari fanno muro e i sardi vanno in Serie B
Il secondo tempo si apre subito con folate di entrambe le squadre: prima ci prova il Cagliari con Nandez e Rog, poi il Venezia al 49′ con Johnsen che, lanciato da Peretz, scatta sulla fascia sinistra. L’attaccante norvegese viene contrastato da un intervento di Altare e i tifosi dagli spalti chiedono il rigore: non è di questo avviso Maresca e, in ogni caso, l’esterno arancioneroverde era in fuorigioco. Al 54′ ci prova Bellanova con un destro a giro a rientrare, ma la conclusione è deviata da Mateju e termina in calcio d’angolo. Al 54′ si rende pericoloso Joao Pedro che la schiaccia di testa, ma la salva Svoboda con un grande intervento. Al 55′ c’è la prima sostituzione: termina la partita di Crnigoj ed entra Luca Fiordilino. Cuisance, invece, si rende pericoloso con un tiro cross al 56′, ma la palla si spegne sul fondo.
Al 60′ il Cagliari va ad un passo dal vantaggio: cross a tagliare di Nandez da fascia a fascia verso Bellanova che la schiaccia di testa, ma Maenpaa si rende protagonista di un altro bellissimo intervento. Tempo un minuto e, su un’azione simile, l’ex esterno di Milan, Bourdeaux e Atalanta conclude al volo, ma il tiro è murato da Mateju. I rossoblù, però, spingono molto e ci provano con un tiraccio di Nandez al 62′ e di nuovo con Bellanova al 63′, che ha un’altra buona occasione. Gli uomini di Agostini spingono e pressano, il Venezia si difende con tutte le sue energie e Ethan Ampadu devia la botta dalla distanza di Rog. Un’altra grande chance capita sulla testa di Andrea Carboni che, su calcio d’angolo, si avvita col corpo, ma la conclusione termina fuori.
Lo spartito del Cagliari è sempre lo stesso: cross a tagliare dalla destra per l’accorrente Bellanova, ma il Venezia si salva ancora grazie ad un pronto intervento di Mattia Caldara. Al 73′ Soncin fa fare il suo esordio in Serie A al 18enne Hilmir Rafn Mikaelsson, che entra al posto di Johnsen. Il giovane attaccante islandese avrà come partner in avanti Peretz. Ancora una volta Caldara salva i suoi murando una conclusione di Joao Pedro al 77′ da ottima posizione. I sardi provano un brivido e Cragno devia in calcio d’angolo con la punta delle dita una conclusione di Mateju. All’80’ Agostini prova il tutto per tutto: fuori gli ex Napoli Grassi e Pavoletti e dentro Keita Baldé e Gaston Pereiro. Proprio il fantasista uruguaiano ci prova all’81’. I rossoblù insistono e Joao Pedro all’82’ si coordina con una bella rovesciata, ma per sua sfortuna è ancora Caldara a immolarsi.
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Il Venezia però, da par suo, non rinuncia al contropiede e un minuto più tardi ci prova con Haps, che fa secco Lovato e tira in maniera potente, ma imprecisa. Pereiro però ha il piede caldo e all’84’ conclude ancora, ma il muro dei padroni di casa smorza la conclusione in piena area di rigore. All’85’ Keita si rende pericoloso di testa e Altare con una conclusione bassa, ma anche il suo tiro viene murato. Gaston Pereiro regala ancora una grande opportunità al Cagliari: fa partire una rasoiata da fuori area, Maenpaa non respinge benissimo e, ad un passo dalla porta, Joao Pedro si fa deviare la ribattuta da Ceccaroni. All’88’ c’è un altro esordio tra le fila dei padroni di casa, con l’ingresso del 19enne portoghese Patrick Leal al posto di Peretz. Si va avanti fino al 97′, ma i sardi non riescono a segnare e vanno in Serie B.
Pagelle Venezia
Maenpaa 7
Svoboda 6
Caldara 7
Ceccaroni 6,5
Mateju 6,5
Crnigoj 6 (55′ Fiordilino 5,5)
Ampadu 5,5
Peretz 6 (89′ Leal s.v.)
Haps 5,5
Cuisance 6 (73′ Tessman s.v.)
Johnsen 5,5 (74′ Mikaelsson s.v.)
Pagelle Cagliari
Cragno 6
Altare 6
Ceppitelli 6 (57′ Lovato 6)
Carboni 6
Bellanova 6,5
Nandez 6,5
Grassi 6 (80′ Pereiro 6,5)
Deiola 5,5 (57′ Marin 5)
Lykogiannis 6 (34′ Rog 6)
Joao Pedro 5,5
Pavoletti 6 (80′ Keita 6)