Parma, il ricordo di Calisto Tanzi: tra successi europei e fallimenti

Redazione
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Nelle prime ore di questo 2022, ci ha lasciato Calisto Tanzi, noto imprenditore emiliano che aveva portato all’apice del mercato l’azienda Parmalat e il Parma, che riuscì a vincere il secondo  dei due trofei europei, tutt’ora gli unici di questo tipo in bacheca. La sua vita, però, ebbe anche riscontri negativi come diversi indebitamenti che lo portarono alla bancarotta.

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Le origini di Tanzi, lo sviluppo dell’azienda di famiglia

Calisto Tanzi nasce il 17 novembre 1938 a Collecchio, comune in provincia di Parma, da una famiglia di piccoli imprenditori. Gli episodi più importanti della sua vita si svolgeranno proprio in Emilia, terra che non ha mai abbandonato. Calisto si diploma in ragioneria ed è costretto ad abbandonare gli studi universitari all’età di 21 anni per aiutare il padre, afflitto da gravi problemi di salute, nella gestione dell’azienda familiare. L’impresa riguardava il commercio di prodotti alimentari ed era stata fondata a Parma dal nonno di Calisto.

Nel 1961, dopo aver ottenuto il pieno controllo dell’azienda, Tanzi amplia l’attività costruendo un piccolo caseificio nominandolo dapprima Dietalat e, solo successivamente, Parmalat. L’azienda riscontra notevoli guadagni economici, grazie anche alla vendita porta a porta dei prodotti. Grazie anche a notevoli innovazioni, quali l’utilizzo di confezioni in tetra pack, e lo sfruttamento di ampi spazi pubblicitari come quelli offerti dalle vetture di Formula 1, Parmalat diventa una delle aziende più importanti a livello globale.

Il Parma festeggia la Coppa Uefa @imagephtoagency
Il Parma festeggia la Coppa Uefa @imagephtoagency

L’indebitamento e la crisi di Parmalat

A causa di numerose acquisizioni, non sostenute da adeguate ricapitalizzazioni, le imprese di Tanzi vedevano crescere a dismisura i propri debiti. Vennero investiti circa 80 milioni di euro sulla televisione in pochi anni, restando però poco remunerativa. Inoltre, Parmalat, acquistava diverse aziende straniere all’estero, distribuendo poi generosi dividendi ai soci: la famiglia Tanzi incassava circa 16 milioni di euro ogni anno.

Verso la fine del 1989, Tanzi chiede un prestito di 120 miliardi di lire alla banca Monte dei Paschi di Siena, che gli viene concesso a patto che venda l’emittente televisiva Odeon TV, che fu poi realmente ceduta. Tutto ciò non bastò però a risollevare la situazione delle imprese di Tanzi, che, come gli venne suggerito, acquistò una società già quotata a Piazza Affari, nella Borsa di Milano. Dopo pochissimo tempo, però, Tanzi ebbe bisogno di ulteriori prestiti, che portarono poi alla bancarotta fraudolenta e allo scandalo denominato crac Parmalat.

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L’acquisizione del Parma Calcio e la vittoria della Coppa UEFA

Tuttavia, l’intuizione di acquistare una società quotata in borsa non fu malvagia. In un primo momento le cose andarono per il verso giusto, al punto che Calisto Tanzi ebbe la possibilità di acquisire anche il Parma Calcio. Lui restò in carica di patron della società, mentre la presidenza venne affidata al fratello, Stefano Tanzi. Possiamo dire che, in questi anni, il Parma raggiunse il suo massimo splendore sia in Italia che in Europa. Sul suolo nazionale infatti, nella stagione 1998-99, grazie ad una rosa di campionissimi, quali Gianluigi Buffon, Fabio Cannavaro, Hernán Crespo, Lilian Thuram ed Enrico Chiesa, riuscì a piazzarsi al quarto posto nel campionato di Serie A, qualificandosi così alla Coppa dei Campioni successiva, e riuscì a vincere la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana successiva.

Ma quello che sorprese davvero tutti fu l’impresa realizzata in Europa, rimasta ancora impressa nei cuori di tutti i parmigiani e, in generale, di tutti gli appassionati di calcio. Sempre nella stagione 1998-1999, il Parma riuscì ad avanzare fino alla finale di Coppa UEFA, corrispondente all’attuale Europa League. L’avversario dei crociati in quell’occasione era l’Olympique Marsiglia. Le due compagini scesero in campo allo stadio Luzniki di Mosca, che registrava il tutto esaurito: 60mila spettatori sugli spalti a vedere questa finale secca. Il Parma riuscì a vincere la sua seconda Coppa UEFA con un netto 3-0 sui francesi.

Calisto Tanzi, ex patron Parmalat @imagephotoagency
Calisto Tanzi, ex patron Parmalat @imagephotoagency

Gli ultimi anni di Tanzi: dai problemi giudiziari a quelli di salute

Gli ultimi anni di Calisto Tanzi non sono stati sicuramente tra i migliori della sua lunga e intensa vita. A causa della bancarotta fraudolenta ha dovuto affrontare diversi procedimenti giudiziari già nel 2003, anno del crac Parmalat. Nel 2008 venne condannato a 10 anni di reclusione dal Tribunale di Milano per aggiotaggio e, nel 2010, gli vennero revocate due onorificenze: il 18 giugno gli venne revocata quella di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e, il 17 settembre, quella di Cavaliere del lavoro, entrambe per indegnità.

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Negli ultimi anni della sua vita aveva sofferto di problemi di salute, che lo portarono al ricovero all’Ospedale Maggiore di Parma a metà dicembre 2021 e, successivamente, al decesso nella giornata del primo gennaio 2022, all’età di 83 anni.

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