Alvaro Morata torna in Italia. Dopo l’Europeo vinto da capitano con la Spagna, il centravanti iberico è pronto a sposare il Milan prima di potersi godere le meritate vacanze. Lo riferisce Fabrizio Romano, secondo cui il centravanti, allevato e formatosi nella cantera del Real Madrid si prepara ad unirsi alla causa rossonera, per raccogliere la pesantissima eredità di Olivier Giroud.
Un compito difficile ma ben accolto dall’attaccante spagnolo, pur con tutte le pressioni del caso. Dapprima, lo stesso Morata ha confermato di lasciare l’Atletico Madrid in quest’estate, prima del sì del giocatore al Milan. Il Diavolo pagherà la clausola di 13 milioni ai Colchoneros, mentre il giocatore dovrebbe firmare un contratto da 4,5 milioni a stagione più bonus fino al 2028, con opzione per il 2029.
Nei prossimi giorni, la dirigenza rossonera si recherà in Spagna per incontrare gli agenti di Morata, che svolgerà le visite mediche direttamente a Madrid, prima di partire per le vacanze. In seguito, il centravanti iberico dovrebbe trasferirsi a Milanello per unirsi ai futuri nuovi compagni. Un colpo da novanta, in conclusione, con il Milan che si prepara ad accogliere il nuovo numero 9. Una consolazione tutt’altro che magra, dopo aver visto sfumare il grande sogno Zirkzee.
Sacrificio ed esperienza al servizio di Fonseca
Joshua Zirkzee è stato un corteggiamento durato svariate settimane, per non dire mesi, conclusosi in un modo beffardo, con l’infelice (lato Milan) epilogo targato Manchester United. Acqua passata, il Milan casca in piedi comunque, visto che la società rossonera mette le mani sul centravanti titolare della Spagna campione d’Europa. Esperienza e sacrificio a disposizione di Paulo Fonseca.
Classe 1992, il curriculum di Morata è degno di quello dei grandi fuoriclasse. Benché la sua media realizzativa non si all’altezza di altri bomber più celebrati, lo spagnolo vanta esperienze con le maglie di Real Madrid, Juventus, Chelsea e Atletico Madrid. Ora il Milan. Mica male per un attaccante spesso accusato della scarsa prolificità sotto porta. Invece, alla partecipazione a EURO 2024 da titolare inamovibile, nonché capitano, Alvaro ha aggiunto la migliore stagione della carriera.
21 gol e 5 assist in 48 presenze fra campionato e coppe con l’Atletico Madrid è un biglietto da visita che può far ben sperare i tifosi rossoneri e soprattutto Paulo Fonseca. Esattamente come Olivier Giroud, la principale qualità di Morata non è tanto l’essere letale sotto porta. Piuttosto, nel corso della sua carriera, il canterano ha fatto della velocità e dell’attacco alla profondità le sue armi principali.
Ed è proprio ciò su cui potrebbe puntare il nuovo Milan, contando sull’enorme potenza di fuoco del reparto offensivo. Un attacco ad alta velocità, con Pulisic e Leao i Frecciarossa designati per mettere in moto i cavalli della manovra rossonera. E in questo contesto, Morata giocherebbe il ruolo di centravanti-boa atipico, particolarmente dotato nel gioco di squadra e nella capacità di sfruttare gli spazi.
Abraham il partner ideale?
Morata si è sempre trovato a proprio agio in un attacco a due, come dimostrato nella Juventus, con Tevez prima e Dybala poi, e nell’Atletico in coppia con Griezmann. Nella sua nazionale però lo spagnolo agisce da punta centrale, anche se la sua indole lo porta spesso fuori dall’area avversaria. In questo modo, Alvaro crea lo spazio per gli inserimenti dei centrocampisti, secondo la dottrina calcistica della Spagna.
Una dote che potrebbe trasferirsi anche nel nuovo Milan di Fonseca. 4-2-3-1 o 4-3-3 che sia, la sostanza cambia relativamente. Senza dubbio, Morata conserva una maggiore mobilità rispetto a Giroud, il che permetterebbe le sortite offensive delle mezze ali, o degli esterni. Ma la storia calcistica del canterano, implica una possibile doppia soluzione per il Diavolo. Ecco dunque aprirsi la pista Abraham, altro attaccante corteggiato dai rossoneri.
Se il Milan dovesse aggiungere anche Abraham, o comunque un secondo centravanti (Fullkrug?), il nutrito parco attaccanti consentirebbe a Fonseca di giocarsi la carta del tandem offensivo. Con un’ipotetica coppia, Morata avrebbe una maggiore libertà di svariare, dato che non si è mai segnalato come “giocatore che riempie l’area avversaria”.
I gol si pesano
Infine, ci tocca rispolverare il vecchio detto, secondo cui “i gol non si contano ma si pesano“. Per quanto possa mancare il famigerato killer instinct, soprattutto per le caratteristiche del giocatore, Morata ha sempre avuto il merito di siglare i classici gol pesanti. Dalla rete in finale di Champions 2014/15 con la Juve, a quella nella semifinale di EURO 2020 contro l’Italia.
E all’interno di un big match, un giocatore come Morata si fa sempre trovare pronto. A livello qualitativo e caratteriale, nonostante non sia un leader “chiassoso” e catalizzatore emotivo come Sergio Ramos o Cristiano Ronaldo. Ma la sua presenza è sempre ben accetta nelle partite che contano realmente. Per 13 milioni di euro, ora come ora, possiamo sostenere che il Milan ha fatto un affare. Poi, ovvio, come al solito sarà il campo a parlare.