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Il campionato di Serie A si è ormai concluso e ha emesso i suoi verdetti incontrovertibili. Una stagione che ha visto il Milan di Pioli trionfare dopo oltre un decennio, a discapito dei cugini dell’Inter e di una Juventus protagonista di un campionato al di sotto delle aspettative. Un campionato molto combattuto anche ni bassifondi, con la lotta all’ultimo respiro tra Salernitana e Cagliari per non scendere in B. Proprio all’ultima curva sono stati i sardi a retrocedere nella serie cadetta, in compagnia di Genoa e Venezia. Di questi temi abbiamo parlato in ESCLUISVA con Pietro Paolo Virdis, ex attaccante – tra le altre – proprio di Milan, Juventus e Cagliari.
Con la maglia rossonera Virdis si è tolto le maggiori soddisfazioni in carriera, riuscendo a vincere scudetto e Coppa dei Campioni nel giro di due anni, tra il 1987 e il 1989. Nel corso della sua carriera, inoltre, anche il piacere di condividere lo spogliatoio con campioni del calibro di Maldini, Gullit, Van Basten e prima ancora di Zico, Bettega, Boninsegna, Paolo Rossi e del leggendario Gigi Riva.
“Milan, Pioli ha dato equilibrio: Leao e Tonali uomini scudetto”
Il Milan è tornato sul tetto d’Italia dopo oltre un decennio: quale è stato secondo te il segreto per tornare al successo?
“La chiave del successo del Milan è stata la dedizione costante che tutta la squadra ha messo nell’arco della stagione. Un sentimento che ha compattato tutto l’ambiente e ha permesso al gruppo di crescere di giornata in giornata, fino al momento in cui tutta la squadra rossonera è divenuta consapevole delle proprie potenzialità”.
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Una vittoria firmata soprattutto dall’ottimo lavoro di Stefano Pioli: quali sono stati i meriti maggiori del tecnico rossonero?
“Pioli ha fatto indubbiamente un grandissimo lavoro, molti dei meriti di questo scudetto vanno a lui. Il suo merito più grande credo sia stato quello di riuscire a mantenere equilibrio e infondere fiducia alla squadra, anche nei momenti più difficili, che in stagione ci sono comunque stati. Inoltre, il tecnico rossonero è stato bravissimo nell’utilizzare al meglio i suoi uomini, anche nei momenti in cui c’erano tanti elementi fuori. Ha saputo gestire al meglio la rosa a disposizione e i suoi ragazzi hanno risposto sempre presente”.
Il Milan ha avuto una crescita costante nell’arco della stagione: chi ti ha impressionato maggiormente nella squadra rossonera?
“Tutti hanno dato il loro contributo indispensabile nella conquista dello scudetto, nessuno escluso. L’intera squadra dimostrato una crescita rispetto alla stagione passata. Ovvio, ci sono stati giocatori più determinanti di altri, che hanno alzato il livello complessivo della squadra. Su tutti direi Leao, che con le sue giocate è stato fondamentale nella fase offensiva studiata da Pioli, e Tonali, che è cresciuto tantissimo e si è imposto da vero leader in mezzo al campo”.
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Qual è il prossimo passo per migliorare la rosa del Milan?
“Maldini e tutta la dirigenza hanno fatto un buon lavoro in questi anni. Hanno allestito una rosa molto giovane e futuribile, già in grado però di diventare campione d’Italia. Per innalzare ulteriormente la competitività della squadra credo che qualche innesto importante andrà fatto, ma la dirigenza sa benissimo come lavorare e credo farà gli acquisti giusti”.
“Juventus, qualche intoppo nel rinnovamento. Dybala farebbe la differenza ovunque”
Chi ha deluso è stata, invece, la Juventus: cosa non ha funzionato nel primo anno dell’Allegri-bis?
“La Juventus sta attraversando un periodo di rinnovamento ed è normale ci siano delle difficoltà. Difficoltà che si sono viste soprattutto a centrocampo, dove gli elementi in rosa non hanno avuto in rendimento di livello. In quella zona del campo manca qualcosa, attualmente, ai bianconeri. La stagione comunque non è totalmente negativa, la squadra di Allegri è riuscita a centrare la qualificazione in Champions League e questo era fondamentale”.
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Giusta la scelta di separarsi da Dybala? Dove vedresti bene l’argentino nel prossimo anno?
“Quest’anno non sono riuscito a seguire tutte le partite, quindi non posso dare un giudizio completo alla stagione di Dybala. Quel che è certo è che l’argentino è un giocatore dalle grandi doti tecniche e in possesso di colpi da campione che farebbero comodo a chiunque. Se sta bene fisicamente, credo possa fare la differenza in ogni club”.
“Cagliari, avanti con Giulini”
Passiamo ora ad un’altra tua ex squadra, il Cagliari. Stagione disastrosa quella dei rossoblù: come nasce questa retrocessione?
“Il Cagliari ha avuto una stagione molto complicata dall’inizio alla fine. Un campionato davvero travagliato quello dei rossoblù che, nonostante le difficoltà, hanno comunque avuto un match point decisivo all’ultima giornata contro il Venezia. Purtroppo non sono riusciti ad approfittare della sconfitta della Salernitana e, nel lungo termine, la squadra ha pagato con la retrocessione le grosse difficoltà, anche tecniche, palesatesi nel corso di tutta quanta la stagione”.
Il rapporto tra i tifosi e il presidente Giulini è ai minimi storici: è giunto il momento giusto per cedere il timone della società a qualcun altro?
“Sicuramente questa retrocessione è stata una mazzata per tutto l’ambiente, per i tifosi ma anche per il presidente Giulini stesso. Mi dispiacerebbe per Giulini se dovesse vendere il club. Mi auguro che impari dai suoi errori e trovi le energie per riorganizzarsi e riportare al più presto il Cagliari in Serie A”.