Pioli was on fire: crisi Milan senza eguali

Il Milan crolla nuovamente col Sassuolo a San Siro e prosegue il suo momento di crisi: Pioli was on fire, ora urge un cambiamento

Carmine Panarella
4 Min di lettura

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Cosa succede al Milan? Il 2023 si sta rivelando un vero e proprio incubo per i tifosi rossoneri, che stanno assistendo ad una débacle dietro l’altra. Il recente tonfo casalingo per 2-5 col Sassuolo è il perfetto emblema di una squadra in palese difficoltà sotto il profilo tecnico, tattico e psicologico. Mister Stefano Pioli è finito giustamente sul banco degli imputati e gli scenari futuri non lasciano presagire nulla di buono, a una settimana esatta dall’ennesimo derby con l’Inter.

Stefano Pioli, tecnico del Milan @livephotosport
Stefano Pioli, tecnico del Milan @livephotosport

Ciclo finito? Pioli si lecca le ferite

Prima di questa ultima sconfitta casalinga, sono arrivate altre prestazioni assolutamente incolore all’Olimpico con la Lazio e in Supercoppa contro l’Inter. Non bisogna dimenticare anche la dolorosa eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Torino, oltre che i deludenti pareggi con Lecce e Roma. L’unica vittoria in questo anno, al momento, è il colpo esterno di Salerno.

Charles De Ketelaere, Milan @livephotosport
Charles De Ketelaere, Milan @livephotosport

Le radici di questa crisi risalgono allo scorso mercato estivo, quando la rosa campione d’Italia non è stata evidentemente potenziata a dovere: il grande colpo è stato Charles De Ketelaere, rivelatosi nel giro di qualche mese un vero e proprio oggetto misterioso. Su questa falsa riga, l’intera campagna acquisti non è stata all’altezza della situazione per proseguire la filosofia di gioco rossonera, che nel pieno della stagione si sta ritrovando dinanzi a molteplici contraddizioni.

La sosta della Serie A per i Mondiali in Qatar non ha fatto altro che peggiorare la situazione in casa Milan, perché i limiti della rosa sono stati ulteriormente evidenziati da infortuni vari e anche dalla flessione dal punto di vista mentale dell’intera squadra in campo. I diavoli grintosi capaci di gettare il cuore oltre l’ostacolo sono solo un lontano ricordo sbiadito, mentre adesso la sensazione palpabile è che a Milanello regni l’incertezza generale, il dubbio e la paura. Arrivati a questo punto, si può parlare di ciclo chiuso?

Rafael Leao, Milan @livephotosport
Rafael Leao, Milan @livephotosport

Infortuni passati e prospettive future

Sicuramente il grande assente in questo Milan è l’estremo difensore Mike Maignan, guida della retroguardia rossonera e uomo in più della passata stagione. L’infortunio del portiere francese ha costretto Pioli a ripiegare su Tatarusanu, che purtroppo non può garantire le stesse prestazioni e la stessa leadership. Allo stesso modo, le condizioni fisiche del resto della squadra continuano a mettere il suo tecnico alle strette, con formazioni spesso obbligate e soluzioni tattiche scontate. Gli uomini più simbolici come Theo Hernandez e Giroud sembrano giocare a corrente alternata, mentre i gregari non sembrano i grado di dare quel quid in più per uscire dal momento di crisi.

Con una classifica ora incerta e un doppio impegno in Champions League col Tottenham alle porte, il Milan dovrà per prima cosa ritrovare compattezza e solidità. Il percorso verso la rinascita calcistica non sarà affatto facile, anche perché in questo momento il tempo non è di certo un alleato e serve fare di necessità virtù per non far proseguire la striscia negativa di risultati. Perché è vero che Pioli was on fire, ma non bisogna dimenticare che la stagione è ancora lunga e il Milan ha l’obbligo di ritrovare la scintilla giusta per riaccendere l’incendio rossonero.

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