Ci sono partite attorno al cui esito possono girare le suggestioni, le considerazioni e, in ultima analisi, i risultati di un’intera stagione. Ne sa sicuramente qualcosa l’Inter, scesa in campo contro il Porto nella serata di martedì 14 marzo per la gara di ritorno degli ottavi di finale della Champions League 2022/2023 gravata dal peso di un approccio al match contraddistinto dalle infinite polemiche, contestazioni e dubbi sollevati dalla recente debacle patita dagli uomini di Inzaghi nell’ultimo turno di campionato.
La sconfitta per 2-1 subita sul campo dello Spezia nell’anticipo della 26ª giornata di Serie A di venerdì 10 marzo, 8ª sconfitta stagionale rimediata in campionato dalla Beneamata, è infatti costata all’Inter un approccio a questo cruciale match di Champions League del quale tutti, Inzaghi in primis, avrebbero fatto volentieri a meno, latore di critiche a tutti i livelli parse, a tratti, decisamente esagerate se lette alla luce dei risultati stagionali comunque non disprezzabili fin qui fatti registrare, nel complesso, dalla squadra.

Il trionfo sui cugini del Milan nella finale di Supercoppa Italiana in terra saudita, il 2° posto in campionato con 50 punti, sebbene con ben 18 punti di distacco dalla capolista Napoli e un solo punto di vantaggio sul 3° posto, attualmente occupato dalla Lazio, la conquista della semifinale di Coppa Italia e il fatto di essere ancora pienamente in corsa per entrare nella top eight della Champions League hanno fatto sembrare, ai più, ingenerose le critiche piovute sul gruppo squadra e sulla guida tecnica.
Ma si sa, il tifo più è appassionato più e spietato, e raramente perdona determinate flessioni, soprattutto se verificatisi in occasione di impegni ritenuti, sulla carta, tutt’altro che proibitivi. E così all’Inter è toccato vivere un avvicinamento all’importante match sul terreno del Porto forte si del vantaggio strappato con le unghie e con i denti nella gara di andata disputata al Meazza il 22 febbraio, risolta nel finale da un goal di Lukaku, ma anche reso pesante e complicato dalle nubi addensatesi su tutto l’ambiente nerazzurro; senza dubbio, non le condizioni ottimali per prepararsi a un simile impegno.

Porto-Inter 0-0, il primo tempo: i nerazzurri puntano sulle ripartenze, ma l’attacco non punge
Schierata in campo col consueto 3-5-2 da Inzaghi, che ha puntato sulla coppia Džeko–Lautaro Martínez in attacco, sopperendo all’assenza di Gosens sul lato sinistro del centrocampo grazie all’inserimento del fidatissimo Dimarco e con Darmian sul lato destro della difesa a coprire le spalle alle auspicate scorribande di Dumfries, e con le chiavi del centrocampo affidate al turco Calhanoglu, l’Inter ha messo da subito in chiaro quale fosse il piano partita preparato per l’impegno allo stadio do Dragão.
Il primo obiettivo dei nerazzurri, scesi in campo più agguerriti e vogliosi di rivalsa che mai sul terreno di casa del Porto, è sembrato chiaramente quello di concedere agli avversari il controllo del possesso palla concentrandosi maggiormente su un atteggiamento molto prudente e attento alla chiusura degli spazi, applicando però al contempo un pressing di grande intensità e facendosi trovare pronti sulle ripartenze una volta riconquistata palla.

Annotate le pessime condizioni del manto erboso dello stadio portoghese, le quali, insieme alla confusione ingeneratasi all’esterno dell’impianto, con centinaia di supporters nerazzurri in possesso di regolare biglietto che si sono visti negare l’accesso da steward e polizia, non hanno certo fatto fare una bella figura al Porto come alle autorità lusitane, come sottolineato anche dall’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, in campo si è visto un primo tempo piuttosto bloccato.
Le occasioni più importanti sono capitate, per il Porto, a Uribe, autore di un gran tiro terminato di poco fuori al 2′, a Estaquio al 18′ e, soprattutto, a Evanilson al 39′, autore di un tiro a botta sicura giunto al termine di una bella azione corale respinto miracolosamente da un intervento di Dimarco, mentre per l’Inter, in cui si sono distinti per generosità e applicazione, su tutti, Darmian e Calhanoglu, l’occasione capitata sui piedi di Džeko imbeccato non perfettamente da Barella al 21′ in ripartenza.

Porto-Inter 0-0, il secondo tempo: un finale da thriller consegna ai nerazzurri i quarti di finale
Superato indenne, anche grazie a una prova di squadra tutta grinta, sacrificio e attenzione, un primo tempo in cui il Porto non è riuscito a mettere in campo il temuto assalto preventivato alla vigilia, nonostante il supporto costante del suo infuocato tifo, l’Inter si è ripresentata in campo con gli stessi undici uomini schierati nella prima frazione di gioco, compreso Darmian nonostante la pericolosa ammonizione ben spesa dal difensore nerazzurro nel corso dei primi 45′.
Una prova tutta cuore, corsa e applicazione quella di Darmian, uscito poi solo all’80’ stremato dalla fatica e dai crampi, specchio fedele della prestazione d’insieme messa in campo da un’Inter rivelatasi capace di affrontare le partite senza appello come questa contro il Porto con una grinta e una consapevolezza dei propri mezzi da grande squadra, constatazione che non può non scatenare in tutti i nerazzurri i rimpianti per i tanti punti persi in campionato per disattenzioni o scarsa lucidità.

Nel secondo tempo tutti si sarebbero aspettati un Porto pronto ad alzare i ritmi della partita per buttarsi all’attacco con grande foga e grande agonismo, e invece per lunghi tratti l’Inter è sembrata in grado, pur senza riuscire a proporre ripartenze, di arginare la spinta invero poco continua dei lusitani con più tranquillità di quanto fatto nel corso della prima frazione di gioco, anche grazie all’apporto di un centrocampo magistralmente guidato da un Calhanoglu in grande serata.
Ciò che non è, fondamentalmente, successo nel corso dei 90′ regolamentari è accaduto nel corso dei, generosissimi, 7’di recupero decretati dall’arbitro Marciniak: nel corso di un solo minuto, fra il 95′ e il 96′, il Porto è andato vicino al gol col tiro di Marcano salvato sulla linea da Dumfries, e con i legni colpiti di testa da Taremi e Gruijć, ma il fortino nerazzurro non è caduto, anche grazie a un grande Onana, consegnando all’Inter una storica qualificazione ai quarti di finale di Champions League che mancava da ben 12 anni.

Porto-Inter 0-0, Inzaghi si gode il trionfo: “Gruppo fantastico, abbiamo scritto un pezzo di storia”
Trapela soddisfazione dalle parole rilasciate a fine partita ai microfoni di Sky Sport dal tecnico dell’Inter Simone Inzaghi, e non potrebbe essere diversamente: troppo alta la posta in palio, troppo pesante l’avvicinamento alla partita per le critiche piovute sulla sua persona e sulla sua squadra dopo la sconfitta di campionato contro lo Spezia e troppo negative le statistiche delle squadre italiane sul terreno di gioco del do Dragão, col Porto autentica bestia nera, per non smuovere apertamente l’orgoglio del tecnico:
“Sono veramente contento per questa vittoria: onore a questo gruppo di ragazzi, perché hanno disputato un grande incontro, mettendo in campo energie che io stesso non pensavo avessero. Abbiamo avuto una vigilia molto problematica, e altri problemi ci si sono presentati durante la gara, però tutti i ragazzi sono stati compatti e uniti in modo incredibile per tutta la partita, nonostante un quarto d’ora finale, cui si è aggiunto un recupero a mio avviso eccessivo, in cui abbiamo rischiato qualcosa, ma è normale“.

Non sono mancate, da parte del tecnico nerazzurro Simone Inzaghi, nemmeno alcune considerazioni in merito alle difficoltà ambientali incontrate dall’Inter in questa sfida al Porto su un campo caldissimo come quello del do Dragão, così come alcune considerazioni sul prosieguo della stagione: “Nonostante il finale convulso ero molto fiducioso, perché ho visto una squadra capace di stare sempre dentro la partita nonostante l’impegno su un campo difficile come questo“.
“Sapevamo bene che fine avevano fatto le ultime 4 italiane che si avevano giocato qui: questo è uno stadio caratterizzato da un ambiente difficile, intenso e molto caldo, ma i ragazzi sono stati magnifici, e ho ritenuto di fare loro i miei complimenti a fine partita, perché insieme abbiamo scritto un pezzo di storia dell’Inter. Siamo riusciti a lasciarci alle spalle le critiche degli ultimi giorni, e voglio dedicare questa vittoria ai nostri tifosi, con l’auspicio di poter sognare ancora a lungo in questa stagione“.