Nella serata di martedì 14 marzo, di scena all’Estadio Do Dragao di Oporto, scenderà in campo il ritorno degli ottavi di finale Porto-Inter, che decreterà chi tra le due compagini, dopo l’1-0 dell’andata siglato da Lukaku, potrà proseguire il proprio cammino in Champions League. E proprio alla vigilia dell’incontro ha parlato in conferenza stampa il tecnico nerazzurro Inzaghi, che ha dichiarato: “Sappiamo come le italiane abbiano sempre faticato qui in trasferta. Si tratta di una squadra di qualità ed abile nei duelli individuali”.
Proseguendo nella propria analisi e nella presentazione di quella che sarà la sfida Porto-Inter, lo stesso allenatore della Beneamata si è pronunciato riguardo qualche dubbio di formazione. Queste le parole di Inzaghi inerenti l’attacco: “Ho parecchi dubbi tra attacco e difesa, in particolare con Skriniar e Lukaku. Il primo arriva da venti giorni di fermo, mentre il secondo si giocherà una maglia con Dzeko. So cosa ha fatto Milan per essere della gara: dopo non essersi allenato per tempo mi ha dato la sua disponibilità”.
Porto-Inter, Inzaghi: “Dimentichiamo lo Spezia, parlerà il campo”
Non utilizza certamente mezzi termini e mezze misure in conferenza stampa Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter che si appresta alla delicata trasferta di Champions League, dove ad attenderlo ci sarà il temibile Porto di Conceiçao. Ed il tecnico nerazzurro puntualizza: “Abbiamo sempre creduto nella possibilità di andare avanti anche dopo l’estrazione dei gironi. Non so in quanti si aspettassero di vederci fin qui. Ci aspetta il secondo tempo di una partita ben giocata nel primo: continuiamo a far parlare il campo“.
Ed infine, immancabile, non poteva non esserci riferito da parte dei media presenti in sala stampa in merito all’ultima clamorosa debacle in trasferta contro lo Spezia, su cui Inzaghi sentenzia in maniera definitiva: “Dimentichiamo del match perso in campionato, fa parte del passato. Credo sia stata una partita che si perde una volta su 500: abbiamo parlato, analizzato e ci siamo leccati le ferite. Ora si guarda avanti”.
