Premier League, corsa Champions: Chelsea fuori, il Newcastle sfida la Big Five

In Premier League, è corsa alla Champions: il Newcastle insidia le prime cinque in classifica, mentre il Chelsea è fuori dalla lotta

Eduard Matekovits  - Collaboratore
12 Min di lettura

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La Premier League 2022-23 sta regalando emozioni e non poche sorprese a tutti i tifosi di calcio d’Oltremanica. Basti pensare al clamoroso decimo posto del Chelsea che, pur andando avanti in Champions League, in campionato ha realizzato solo 5 gol nel 2023. Sembrava non essere neanche la stagione del Liverpool, ma i recenti risultati dei Reds li hanno prepotentemente rilanciati nella corsa per un posto nell’Europa che conta.

Se Arsenal e Manchester City sono ormai quasi certe di giocare la Champions il prossimo anno e si stanno contendendo il titolo, Manchester United, Tottenham, Liverpool e Newcastle, in ordine di classifica, si daranno battaglia fino all’ultimo per conquistare gli altri due posti che conducono alla massima competizione europea per club. Nelle prossime cinque partite la classifica potrebbe cambiare, e il quadro potrebbe delinearsi in maniera ancora più concreta.

Mikel Arteta, allenatore dell'Arsenal @livephotosport
Mikel Arteta, allenatore dell’Arsenal @livephotosport

Premier League, Arsenal al comando: Arteta può riportare il titolo

Per l’Arsenal, capolista in Premier League, la qualificazione in Champions League appare piuttosto una formalità. I 63 punti in classifica, il +5 sul Manchester City e in generale la stagione formidabile dei ragazzi di Arteta parlano chiaro: il titolo potrebbe tornare finalmente nel nord di Londra, lì dove i tifosi dei Gunners aspettano di rialzare quella coppa da diciannove anni, ossia da quando l’Arsenal degli Invincibles vinse la Premier League 2003-2004 senza perdere nemmeno una partita.

Reduce in campionato da una clamorosa rimonta da 0-2 a 3-2 contro il Bournemouth, arrivata all’ultimo respiro, l’Arsenal ha invece pareggiato in Europa League in casa dello Sporting Lisbona. La banda di Arteta nelle prossime sei di campionato avrà tre sfide contro squadre concittadine, Fulham, Crystal Palace e West Ham, e contro Leeds, Liverpool e Southampton. Odegaard e compagni dovranno più che mai tenere viva la fiamma che si è accesa a inizio stagione e che ha alimentato i sogni dei tifosi durante l’anno.

Josep Guardiola, allenatore del Manchester City @livephotosport
Josep Guardiola, allenatore del Manchester City @livephotosport

Premier League, il Manchester City deve rincorrere: Guardiola insegue Arteta

Quella del Manchester City è invece una stagione anomala, partita con la sconfitta in Community Shield contro il Liverpool e proseguita tra i gol di un Haaland devastante, ma anche tra le accuse di violazioni finanziarie. Guardiola, si è tirato fuori dalla lotta per il titolo a più riprese, ma occhio a dare i Citizens per morti. Il recupero di Foden potrebbe giocare un ruolo decisivo in quest’ultima parte di campionato, con uno scontro diretto contro l’Arsenal ancora da giocare.

La banda di Guardiola ha dimostrato di poter battere i Gunners negli scontri diretti, sia in Premier League che in FA Cup e la sfida dell’Ethiad del 26 aprile rappresenta una ghiotta occasione per i mancuniani. Nelle prossime cinque sfide di campionato il Manchester City affronterà il Crystal Palace, il Liverpool e il Southampton, oltre al Leicester e il Brighton. Il calendario dei Citizens prevede inoltre anche il ritorno degli ottavi di Champions League contro il Lipsia e la gara in coppa contro il Burnley.

Erik ten Hag, manager del Manchester United @livephotosport
Erik ten Hag, manager del Manchester United @livephotosport

Premier League, Manchester United in ripresa: ten Hag sta trovando una quadra

In casa Manchester United sembra stia funzionando la cura Ten Hag, con il tecnico olandese che fin da subito si è imposto non guardando in faccia nessuno, neanche Cristiano Ronaldo. I Red Devils, dopo un inizio shock ad agosto, si sono ripresi col proseguire della stagione, ed eccezion fatta per il 7-0 subito contro il Liverpool nell’ultimo turno, stanno disputando delle buone partite.

Il primo trofeo, la Carabao Cup, è stato messo in bacheca grazie al successo contro il Newcastle nella finale di Wembley, e nel Teatro dei Sogni di Old Trafford sta brillando la stella di Marcus Rashford, mai così decisivo e prolifico in carriera, che ha finora trascinato i compagni fino al terzo posto, a +4 dal Tottenham.

La batosta di Anfield, la peggiore sconfitta da oltre 91 anni, ha rappresentato sicuramente il punto più basso della stagione, e non la si può far passare come un normale incidente di percorso ma il Manchester United ha da subito reagito con una vittoria in Europa League contro il Betis.

Erik ten Hag e Marcus Rashford, Manchester United - @livephotosport
Erik ten Hag e Marcus Rashford, Manchester United – @livephotosport

Ora dovrà farlo anche in campionato, dove lo attendono nelle prossime cinque sfide le partite contro Southampton, Newcastle, Brentford, Everton e Nottingham Forest. In mezzo, il ritorno di Europa League e la sfida di FA Cup contro il Fulham, che potrebbero portare altre due coppe nella bacheca dei Red Devils.

Premier League, il Tottenham è sempre il solito: Conte punta al quarto posto

Se nel nord di Londra, come detto, una squadra sta vivendo la stagione dei sogni, l’altra sta vivendo la solita annata da ‘compitino’. Il Tottenham di Conte, eliminato dal Milan in Champions League, e già fuori anche da FA Cup e Carabao Cup, ha perso anche quest’anno l’occasione di vincere un trofeo, e punta almeno ad un piazzamento in Champions per non rendere la stagione un fallimento totale. Conte, che potrebbe lasciare a fine anno, ha più volte ribadito il bisogno di costruire una squadra più competitiva.

Gli Spurs devono anche fare conto con la stagione poco esaltante di Son, capocannoniere della scorsa Premier che quest’anno ha realizzato solo cinque gol in campionato, e la rottura del crociato di Rodrigo Bentancur. Trascinato comunque dal solito Kane, autore di 18 gol in campionato, il Tottenham dovrà tirare la carretta fino a fine stagione, per poi capire cosa deciderà Conte. Intanto, le prossime cinque sfide dei londinesi saranno contro Nottingham Forest, Southampton, Everton, Brighton e Bournemouth.

Klopp (Liverpool) @Livephotosport
Klopp (Liverpool) @Livephotosport

Premier League, il Liverpool è vivo: Klopp ci crede ancora

In molti, vedendo il Liverpool di quest’anno, hanno parlato di una squadra arrivata alla fine del suo ciclo, dopo anni in cui i Reds hanno vinto praticamente tutto ciò che si poteva vincere. La verità è che alla banda di Klopp è stato fatto il funerale molto prima del dovuto.

Certo, in Champions il 5-2 subito dal Real Madrid ad Anfield difficilmente sarà ribaltato al Bernabeu, e l’eliminazione dalla FA Cup contro il Brighton di De Zerbi, ormai bestia nera, hanno fatto clamore, ma in una stagione partita dall’addio di Manè direzione Bayern Monaco, e proseguita con l’infortunio al ginocchio di Luis Diaz, i Reds sono comunque al quinto posto, a -3 dalla zona Champions League.

Darwin Nunez @livephotosport
Darwin Nunez @livephotosport

Si può per certi versi trovare una similitudine tra la stagione del Liverpool e quella di uno dei suoi giocatori, Darwin Nunez. Etichettato da tutti come flop, anche per via degli 80 milioni spesi la scorsa estate per prelevarlo dal Benfica, l’uruguaiano è comunque riuscito a timbrare il cartellino in 14 occasioni tra tutte le competizioni, fornendo anche 4 assist.

Contro lo United è arrivata una doppietta, e vedremo se riuscirà a segnare anche nel prossimo turno, nella sfida del Liverpool contro il Bournemouth. Dopo la sfida contro le Cherries, i Reds saranno attesi da un tour de force che li vedrà impegnati contro Manchester City, Chelsea ed Arsenal, oltre alla sfida contro il Leeds e al ritorno di Champions League.

Esultanza Newcastle @Livephotosport
Esultanza Newcastle @Livephotosport

Premier League, Newcastle outsider tra le prime sei: Howe sogna la Champions

Dopo l’acquisto del Newcastle da parte di un consorzio guidato dal Public Investment Fund, fondo sovrano dell’Arabia Saudita, i tifosi dei Magpies hanno iniziato a fantasticare sul futuro del club, tra foto ritoccate di Mbappè in maglia bianconera e il sogno di seguire le orme del Manchester City, che dopo l’acquisto da parte dello sceicco Mansur, ha iniziato il suo ciclo vincente. Mbappè poi non è arrivato ma il Newcastle ha comunque effettuato quest’estate acquisti di livello, tra cui Isak, Botman, Gordon.

I risultati di questa campagna acquisti faraonica si sono visti fin da subito, con i Geordies che sono arrivati in finale di Carabao Cup, e in campionato sono stati a lungo addirittura al terzo posto alle spalle di Arsenal e Manchester City. Il Newcastle ha perso nell’ultimo turno proprio contro i Citizens, e occupa ora il sesto posto. Per tenere vivo il sogno Champions League, distante quattro punti, dovranno battere nelle prossime cinque partite Wolverhampton, Nottingham Forest, Manchester United, West Ham e Brentford.

Esultanza Arsenal @livephotosport
Esultanza Arsenal @livephotosport

Premier League, conclusioni: per il titolo è sfida a due, per la Champions a quattro

In Premier League la sfida per il titolo ha quindi due contendenti ben precise e in attesa dello scontro diretto del 26 aprile, che potrebbe essere lo spartiacque della stagione, Arsenal e Manchester City si sfideranno a distanza. E chissà che il recupero di Foden non faccia penare l’Arsenal fino all’ultimo come in ‘Febbre a 90°’. I Gunners devono però stare in guardia, perché il sogno non è ancora realtà e a riversarsi davanti allo stadio per festeggiare il titolo questa volta potrebbero essere anche gli avversari.

Per quanto riguarda gli altri due posti della Top Four, il Manchester United è sicuramente un passo avanti, ma i 4 punti di distacco dal terzo posto non sono tanti. Il Newcastle è ancora in corsa. Insomma, per guadagnarsi un posto in quella Champions League che al Tottenham è già stata fatale, e che, salvo miracoli, vedrà la corsa del Liverpool abbattersi nuovamente contro il muro Real Madrid, gli interrogativi sono ancora tanti e la strada è ancora lunga.

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