È giunto al termine anche questo weekend di calcio, e come da tutti saputo, inizia ufficialmente la pausa per i club, che lasceranno spazio alle Nazionali per la disputa di Qatar 2022. C’è molto di cui parlare in ogni campionato. Oltre alla formidabile corsa del Napoli in Serie A, in Spagna, Real Madrid e Barcellona si contendono il primato con due lunghezze di distanza l’una dall’altra con il Real Sociedad ad inseguire, in Germania l’Union Berlino si è fatto superare da Eintracht Lipsia e Friburgo, che anticipano il Bayern Monaco a 34 punti. Andiamo a vedere da vicino la situazione dei club di Premier League, che come quelli spagnoli, e a differenza di quelli italiani e tedeschi, torneranno in campo nell’ultima settimana del 2022 invece che ad anno nuovo.
In Inghilterra la settimana delle feste natalizie sarà comunque inondata dal calorose dello sport. Prima di introdurre le dinamiche della classifica è importante ricorda che a causa della scomparsa della Regina Elisabetta II tutto il settimo turno è stato rinviato a data da definirsi. Da definirsi anche la data dello lo scontro al vertice tra Arsenal e Manchester City, che sarebbe dovuta essere disputata il 19 ottobre. Le seguenti partite dell’ottava giornata sono state anch’esse rinviate:
- Brighton & Hove Albion–Crystal Palace
- Chelsea–Liverpool
- Manchester United–Leeds United

Alti e bassi di un eletrizzante Premier League
Questa Premier League ha una competitività elevatissima, divertendo quindi tutti quanti, come ogni anno. La competitività della lega è elevatissima, e in questi primi tre mesi ci sono stati molti i colpi di scena. L’incredibile corsa dell’Arsenal -che non era mai partito così bene nella sua storia – e il grande ed inaspettato recupero del Leicester, che fino al 20 ottobre era ultimo in classifica per poi calare 12 punti nelle ultime cinque partite volando a quota 17, al 13° posto. Anche il Newcastle sta sorprendendo molto, offrendo tanto spettacolo, e seppur abbia una rosa inferiore ad altre, rimane comunque efficace e competitiva.
Il cambio di proprietà inizia veramente a farsi sentire, e adesso i Magpies sono in una situazione pregiata, dove mancano da ben 19 anni. Troviamo invece squadre che hanno avuto più difficoltà, o semplicemente non hanno ancora espresso il loro massimo potenziale. L’ultima affermazione può essere abbinata al Manchester United, che seppur possa faccia affidamento ad una buona posizione in graduatoria, tende spesso a perdersi in un bicchiere d’acqua. Le vere delusioni sono Chelsea e Liverpool, che sono molto indietro rispetto a quanto prefissato ad inizio agosto, specialmente gli uomini di Klopp, che tra l’altro, dovranno affrontare il durissimo ottavo di finale di Champions League contro il Real Madrid.
L’ultimo turno di Premier League ha trovato risultati spiazzanti coma la vittoria del Brentford sul campo del Manchester City, o la vittoria proprio del Newcastle contro gli uomini di Potter. Come le precedenti situazioni, risulta altrettanto entusiasmante la lotta salvezza di quest’anno, che seppur sia agli inizi, ha già delineato una gerarchia generale. Andiamo per gradi, capendo punto per punto ogni dettaglio che ha contraddistinto fin qua i pro e i contro di ogni squadra di Premier League.

Manchester City-Arsenal, Guardiola e Arteta dominano la Premier League
Chiunque di voi lettori abbia visto quest’anno ha visto delle partite del Manchester City, ha sicuramente saputo apprezzare il calcio da esso proposto; che va ad attrarre incredibilmente i grandi appassionati di pallone. Pep Guardiola, dopo aver rivoluzionato il calcio con l’invenzione del Tiki Taka col Barcellona, ha dominato il campionato più bello del mondo lasciando la sua impronta nel migliore dei modi, sfruttando al meglio le fondamenta della rosa dei Citizens, essendo anche bravo a scegliere gli innesti da 90. La stagione fin qua è positiva, e considerando anche il passaggio del turno in Champions League, De Bruyne e compagni non stanno deludendo, e i 5 punti che li separano dall’Arsenal potranno sicuramente essere recuperati.
Seppur siano partiti col botto, hanno subito due scivoloni nell’ultimo mese: contro il Liverpool il 16 ottobre e nell’ultima partita contro il Brentford, persa al 98′ minuto per 1-2. Il netto calo fisico, derivato probabilmente dai numerosi impegni, non ha permesso alla squadra di tenere alta l’intensità per tutti i 90 minuti, offrendo quindi la possibilità di agire di più alla squadra di Thomas Frank, e alla fine dei conti; trovare il gol vittoria in ripartenza, firmato dall’autore dell’iniziale 1-0, Ivan Toney. Sicuramente la sconfitta brucia, e non solo per come è arrivata, ma anche per i punti dati all’Arsenal, che ora potrà godersi il momento almeno fino a fine dicembre. I passi falsi di Haaland e compagni sono stati pochi ma hanno avuto un peso.
La sconfitta col Liverpool e i pareggi con Aston Villa e Newcastle hanno mostrato qualche piccolo limite della squadra, che a volte subisce la presa di coraggio di alcuniclub di intermedia caratura. Prima di parlare della splendida partenza dei Gunners, è importante ribadire che il City ha una rosa superiore, e solo quando il fato inizierà a vergere a sfavore di Mikel Arteta, si capirà la vera forza dell’Arsenal, e di conseguenza, la squadra con più attributi per aggiudicarsi questa Premier League. L’Arsenal è una macchina collaudata bene, e molti singoli stanno splendendo. Alcuni tra questi, sono chiaramente Gabriel Gesus, ottimo fin qua con 5 reti e 6 assist e Aaron Ramsdale, che è riuscito a tenere la porta inviolata per 7 partite su 14, raggiungendo la miglior difesa del campionato assieme al Newcastle. tolti i fenomenali Foden, De Bruyne e Haaland per il City.
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La storia ci insegna che non è sempre il più forte a vincere, il Leicester di Claudio Ranieri è l’ultimo esempio. L’apice dell’attuale stagione di Ramsdale e compagni è arrivata a cavallo tra settembre e ottobre, grazie a cinque vittorie consecutive, di cui tre scontri diretti; con Manchester United, Tottenham e Liverpool. Di fondamentale importanza anche la rete del centrale difensivo Gabriel a Stamford Bridge, che ha permesso di vincere una ostica battaglia contro il Chelsea, aumentando ulteriormente l’autostima e l’entusiasmo dell’ambiente. La stagione è ancora lunga, e seppur ad inizio anno l’Arsenal non era considerato da nessuno una potenziale pretendente al titolo, la sensazione è che l’assegnazione di questa Premier League avverrà nelle ultimissime giornate, se non alla trentottesima.

Tottenham: la gestione Conte e le basi create per il prossimo futuro
Dopo l’addio all’Inter, Antonio Conte ha continuato a fare ciò che gli riesce meglio, puntando sul miglior progetto in circolazione (considerando le sue preferenze). Sia con la Juventus, che con i nerazzurri, il tecnico leccese ha saputo prendere una squadra bisognosa di nuove idee e di rialzarsi dalla cenere; ottenendo sempre grandi risultati. L’idea di approdare al Tottenham lo ha stuzzicato fin da subito; sia per la necessità degli Spurs di trovare un comandante in grado di riportarli in alto, e sia per l’alta disponibilità economica di cui la società dispone (un dettaglio non indifferente). Grande merito va a chi si è fidato della sua guida lo scorso novembre, permettendo alla squadra di tornare in Champions League dopo un biennio.
La grande abilità di Conte, oltre al saper spronare al massimo i propri calciatori; è di saper mettere loro a disposizione i giusti mezzi per affrontare la gara, adattandosi continuamente di partita in partita, in base al suo svolgimento. Quest’anno il Tottenham inizia quasi sempre col 3-5-2, per poi eventualmente cambiare a 3-4-3, o se servisse anche 5-3-2, senza però mutare l’approccio tattico al match. Oltre al 4° posto dell’anno scorso e al grande inizio della nuova stagione, uno dei più grandi meriti da attribuirgli è l’adesione totale dei suoi calciatori ai suoi servizi, che nel calcio non sono scontati. L’obbiettivo rimane la zona Champions League, anche perché come detto da lui stesso, per vincere la Premier League saranno necessari almeno due anni; insieme a delle ottime campagne acquisti. La classifica sorride essendo quarti a un punto dal Newcastle terzo, con dietro a meno tre il Manchester United, che però ha giocato una gara in meno. Gli Spurs non hanno ancora giocato contro la capolista Arsenal.
La data dell’attesissimo North London Derby è fissato a sabato 14 gennaio 2023. Importante segnalare i pezzi forte della gestione Conte: Bentancur, Kulusevski e Richarlison. Inutile citare Harry Kane e Heung-min Son perché non solo sono i perni della squadra, ma lo sono già da prima dell’attuale mister. Oltre all’identità ritrovata dell’uruguaiano, l’ex Juventus ha saputo integrarsi al meglio nel 3-5-2, dimostrandosi una grande diga di intermezzo tra centrocampo e difesa.Tra l’altro il classe ’97 ha trovato la sua prima doppietta personale col Tottenham, nel match vinto dagli Spurs 4-3 in casa col Leeds. Per Kulusevski, i miglioramenti sono stati intensi tanto quanto quelli del suo compagno; essendosi rivelato un’arma fortissima adoperata da Conte, sia dal primo minuto e sia a partita in corso.
Come tutti ben ricordiamo, in bianconero lo svedese non ha mai reso bene, e ha ingiustamente ricevuto una valanga di critiche, ma già dalla scorsa primavera si è intuito quanto potenziale ci sia in lui. Nella porzione londinese della trascorsa stagione, ha realizzato 5 gol e 8 assist, mentre quest’anno è già ad 1 gol e 5 assist. Numeri importanti, sintomo che a Torino non è stata riposta abbastanza fiducia in lui, e ora Kulu ha trovato qualcuno che sappia tirare fuori tutte le sue qualità. Concludiamo la triade con Richarlison; ovviamente non ha bisogno di presentazioni. Grandissimo giocatore, sia di forza che di tecnica, arrivato dall’Everton per 58 milioni di euro, si sta dimostrando un importante pedina dello scacchiere.Serve qualcosa in più in fase realizzativa, o nell’ultimo passaggio, visti i soli 2 gol segnati in questa stagione, accompagnati da 3 assist.
Ma sicuramente avrà modo e tempo di migliorarsi ulteriormente. Chiudiamo il discorso Tottenham andando a delineare il futuro che questa squadra ha la possibilità di ottenere nella prossima stagione. A patto che Conte rimanga fedele al club di Londra, ci sono le concrete basi per tornare a vincere in Inghilterra, e fare quanto meglio possibile in Europa. Come detto da lui stesso, al Tottenham servono almeno due sessioni di mercato, e quindi un altra stagione, se non due. Sarà importante anche capire se Kane vorrà continuare a capitanare la squadra, perché in caso contrario sarà difficile sostituirlo. Essendoci Qatar 2022 la spina è stata staccata, ma dovrà essere rapidamente riaccesa subito dopo Natale, quando i club inglesi scenderanno di nuovo in campo.

Chelsea, Manchester United e Liverpool: c’è un fattore comune
Sicuramente i motivi sono molto diversi, e ora cercheremo di capire quali, ma la cosa sicura è che a Chelsea, Liverpool e Manchester United manca la lucidità di affrontare squadre in grande condizione psicofisica. Sono molti i match che hanno visto queste tre squadre non riuscire a battere avversari, che seppur modesti hanno dimostrato di crederci fino alla fine. Qualche esempio? Leeds–Chelsea 3-0, Southampton–Chelsea 2-1; Brentford–Manchester United 4-0; Aston Villa–Manchester United 3-1, Liverpool–Leeds 1-2, Nottingham Forest–Liverpool 1-0. Tutte queste partite hanno in comune la mancanza di forza mentale nel mostrare la propria superiorità. La sfiducia tende ad emergere quando l’avversario è più in forma, o semplicemente quando è in grado di pareggiare l’alta intensità di gioco.
Tra le tre, quella che ha la classifica migliore è il Manchester United, che ha la squadra più giovane, e forse inconsapevolmente quella più motivata. Va sottolineata la grande fiducia che ten Hag ripone nei giovani, che fin qua non hanno deluso le aspettative. Di relativa ma non indifferente importanza è il caso derivato dalle incomprensioni tra il mister e Cristiano Ronaldo ormai da fine agosto. Il mercato di gennaio sarà cruciale per liberarsi di Ronaldo, che purtroppo non è visto bene dall’ambiente, e rischia di essere svenduto. Tornando ai giovani, va segnalato l’ultimo match vinto al Craven Cottage contro il Fulham, che ha visto il classe ‘2004 Alejandro Garnacho trovare il gol vittoria in pieno recupero.
Importante ricordare che i Red Devils hanno una partita in meno rispetto agli Spurs, e in caso di vittoria li aggancerebbero a quota 29 punti. Le ultime settimane hanno evidenziato un recupero mentale della squadra: che, trovando qualche punto in più, ed essendo passata nel girone di Europa League, affronta i match con più attenzione, anche se a volte la difesa barcolla più del previsto. Importante segnalare lo storico annuale degli scontri diretti, che è composto da tre vittorie un pareggio e una sconfitta. Numeri buoni, che testimoniano la necessità della squadra di trovare la pianta stabile, per dare il massimo contro chiunque. Avventuriamoci a Londra, dove il Chelsea, dopo l’arrivo di Potter ha continuato ad avere un incostanza non indifferente.

Seppur il tempo per recuperare sia ampio, l’8° posto non fa sorridere nessuno nell’ambiente blues, recando qualche preoccupazione. Un piccolo alibi è l’assenza per infortunio di alcuni perni fondamentali della squadra: Kanté, James, Chilwell e Fofana (eccetto l’ultimo tutti titolari). Passerà ancora del tempo prima di riavere tutti a disposizione, ma l’ex allenatore di Swansea e Brighton, dovrà saper trovare la soluzione migliore, anche per ritrovare la fluidificazione del gioco; che ha sempre contraddistinto la squadra negli ultimi anni. La cosa che si nota subito vedendo le sconfitte con Arsenal e Brighton, è l’alta imprecisione sotto porta degli attaccanti, che stanno facendo troppa fatica. Errori individuali più o meno in ogni reparto; sintomo della mancanza di una mentale pianta stabile.
Da capire se l’esonero di Tuchel abbia realmente influenzato in negativo i giocatori, che hanno visto essere cacciato l’artefice della miracolosa Champions League del 2021. Chiaramente è presto per giudicare Potter, che ha la massima fiducia della società, ma nonostante ciò tutti sanno che ulteriori passi falsi rischiano di delineare con troppo anticipo l’esito finale della stagione; che ha come obbiettivo la qualificazione in Champions League. Lo storico del Chelsea negli scontri diretti di quest’anno non è un gran che: due pareggi e una sconfitta. Il momento di massima illusione verso i suoi tifosi si trova nel doppio confronto col Milan, dimostrando tante buone cose, che sono però scomparse nelle settimane seguenti.
Servirà coraggio da parte di tutti, e sarà importante mettere da parte questi ultimi mesi per ripartire al meglio. Chiudiamo questo capitolo col Liverpool, che considerando la rosa, è quella che sta deludendo maggiormente; seppur si sia rialzata nelle ultime settimane. L’abilità di Klopp non è in discussione, ma creare un nuovo ciclo con lo stesso allenatore è molto difficile, e proprio per questo il calo psicologico ci può stare, a patto che non duri troppo. Seppur avendo subito molto quest’anno, ci sono state delle note positive. La vittoria europea contro il Napoli, ha inflitto agli uomini di Spalletti la prima (e unica fino ad ora) sconfitta stagionale, un dettaglio non da poco considerando lo stato di forma dei partenopei.
Dopo l’incredibile sconfitta a Nottingham per 1-0, i Reds hanno ritrovato qualche rete in più insieme a una piccola stabilità difensiva, che ha permesso loro di intaccare un filotto di cinque vittorie consecutive, sei se includiamo la vittoria ai rigori nel terzo turno di Coppa di Lega contro il Derby County. Non si può sapere fin dove arriveranno Salah e compagni, ma se Klopp sarà in grado di mantenere il ritmo trovato nelle ultime tre settimane può rimediare in fretta ai passi falsi di settembre. Ipotizzando di lasciare dietro il Newcastle, sembra tostissimo scavalcare l’Arsenal o il Manchester City, ragion per cui -salvo un incredibile capovolgimento di scenario- due tra Liverpool, Chelsea, Manchester United e Tottenham, dovranno dire addio alla qualificazione in Champions League.

Sorprese di inizio stagione, dal Newcastle al Brighton di De Zerbi
Subito dopo l’Arsenal, il Newcastle è la squadra più in forma del campionato e occupa tanto meritatamente quanto inaspettatamente il 3° posto, sopra alcune grandi della Premier League. Come altre squadre, anche la squadra di Edd Howe non è partita bene ma ha saputo cogliere l’onda autunnale per invertire la rotta. Ad inizio settembre la classifica recitava l’undicesima posizione dei Magpies; che nell’ultimo mese e mezzo hanno ottenuto ben 24 punti dei 30 disponibili. Le imprese stagionali per ora sono limitate alla vittoria al Tottenham Hotspur Stadium per 1-2 e al grande pareggio in casa contro il Manchester City per 3-3. Da segnalare l’incredibile impatto che Almiron (8 reti e 1 assist), e Callum Wilson (6 reti e 2 assist) stanno offrendo alla casa, contribuendo al periodo positivo.
Quest’ultimo ha trovato meritevolmente la convocazione di Southgate per Qatar 2022. Passiamo al 7° e 8° posto, col Brighton che bazzica a pari punti col Chelsea, dimostrando di avere dei buoni mezzi per insidiare la parte alta della classifica. L’arrivo di De Zerbi non è stato negativo, ma c’è ancora molto da fare prima di sentenziare positivamente il tecnico bresciano. L’arma a doppio taglio dei Seagulls è la frequenza di risultati favorevoli contro le big del campionato; come Manchester United (1-2), Liverpool (1-1) e Chelsea (4-1), che si alterna a scivoloni inaspettati; come l’ultima uscita negativa contro l’Aston Villa per 2-1, o il pareggio a reti bianche contro il modesto Nottingham Forest.

Fulham, Brentford, Crystal Palace e Aston Villa: serenità e buoni propositi
Le squadre che si dividono la parte centrale della classifica sono Fulham, Brentford e Crystal Palace, si confermano due buone squadre quest’anno, avendo dimostrato di saper soffrire in alcuni momenti e reagire quando opportuno. I Cottagers di Marco Silva ha dimostrato di saper mettere in difficoltà squadre molto attrezzate, e l’ultima sconfitta in Premier League, ottenuta in pieno recupero con lo United turbano ingiustamente l’ambiente, che ha fatto delle grandi cose di qua. La classifica sorride, ma la zona retrocessione alla fine dei giochi dista soltanto 6 punti, e come risaputo nel calcio può cambiare molto in poco tempo. Da segnalare il buon minutaggio di due neo acquisti delle Bees nell’ultima sessione di mercato, entrambi presi dalla Serie A; Hickey e Damsgaard. Entrambi a quota 9 presenze stanno cercando di affacciarsi nel grande calcio, senza però aver ancora trovato molta continuità.
I cannonieri delle squadre sono rispettivamente Ivan Toney e Wilfriend Zaha, a quota 11 e 6 centri stagionali. La punta inglese non è riuscita a trovare la convocazione al Mondiale in Qatar, complice anche il pazzesco avvio di stagione di Wilson. L’Aston Villa è sicuramente la squadra che ha in atto una rivoluzione. L’arrivo di Unai Emery ha scosso l’ambiente, e lo spagnolo pronto a cambiare la squadra al punto giusto per renderla più competitiva, con l’obbiettivo minimo di trovare una salvezza tranquilla. Da quando è arrivato l’ex Villareal, i Villans hanno vinto in Premier League contro Manchester United e Brighton, perdendo però all’Old Trafford il match del terzo turno di Coppa di Lega. L’obbiettivo comune di queste squadre è di rimanere nell’onda cavalcata fin qua, per magari fare ancora meglio e tentare di infastidire le altre per la Conference League o addirittura l’Europa League.

13°-20° posto: dalla crisi Wolverhampton-Southampton al doppio volto del West Ham
Ad un punto dall’Aston Villa c’è il Leicester di Brendan Rodgers, che va però in questo capitolo a causa del catastrofico inizio di stagione che ha avuto. Le Foxes hanno avuto un cambio di rotta imminente a partire dal pareggio a reti bianche col Crystal Palace del 15 ottobre. Da lì quattro vittorie una sconfitta col City hanno permesso l’incredibile rimonta nell’arco di 28 giorni. Chiaramente la bagarre è ampia, e da qui a fine stagione ci saranno molte partite pazze che andranno ad influire la classifica; Vardy e compagni dovranno saper sfruttare la giusta onda per non cadere. Andiamo a vedere le ultime due squadre di questa Premier League, che nell’ultimo mese hanno faticato abbastanza.
Il Wolverhampton arranca insieme al Southampton, rispettivamente a 10 e 12 punti, rappresentando il peggior attacco del campionato (8) e la terza peggior difesa (27). La difficoltà è elevata, ma serve qualcosa in più. I Saints dal canto l’oro hanno saputo fermare Chelsea e Arsenal, mentre i Wolves sono in pieno naufragio, avendo perso quattro delle ultime cinque gare. Tra l’altro, la squadra di Julen Lopetegui ha vinto solo due partite fin qua, proprio contro il Southampton e con i rivali del Nottingham Forest, entrambe per 1-0. L’arrivo del tecnico spagnolo ha dato fiducia ai tifosi, che devono però fronteggiare il terribile momento. Servirà il tempo necessario per recuperare l’identità perduta; per poi cercare di attuare la rimonta, che conti alla mano, non è per niente impossibile.
Andiamo a parlare del misterioso West Ham di David Moyes, che rappresenta, (come già detto) insieme al Manchester United, una delle squadre che devono ancora riuscire a esprimere al massimo il loro potenziale. La rosa degli Hammers è forte, e le aspettative sono diverse dall’attuale realtà, che colloca Scamacca e compagni al 16° posto in classifica. Bowen, Paquetà, Soucek, Zouma e lo stesso bomber azzurro sono nomi importanti per il panorama in cui riflettono, e devono tirare fuori la forza di cui dispongono senza subire alcun tipo di contraccolpo psicologico. L’intercalare di partite buone a partite non buone, forma il limbo in cui la squadra si trova.

Tutto ciò crea rammarico, vedendo anche la fluidità di qualche compagine poco più in alto. Chiudiamo i giochi con Bournemouth, Leeds, Everton e Nottingham Forest. La differenza di qualità degli effettivi rispetto al West Ham è leggermente inferiore, ma la classifica ha un opinione tutta sua, permettendo a chiunque di poter salire e scendere a ruota libera. La lotta è continua, gli scontri diretti tra queste squadre sono sempre stati combattuti: Nottingham Forest–Bournemouth (2-3); Everton–Nottingham Forest (1-1); Leeds–Everton (1-1) e Leeds–Bournemouth (4-3). L’alta quantità di gol subiti e fatti in questa prima parte di campionato rende evidente il principali problemi.
I reparti offensivi della squadre sono in grave carenza, e oltre a Rodrigo del Leeds a quota 9 reti, i cannonieri delle altre sono fermi a quota 4 e 3 reti, rispettivamente Kieffer Moore del Bournemouth, Anthony Gordon dell’Everton e Taiwo Awoniyi del Nottingham Forest. Quest’ultima società, nonostante il pessimo avvio di stagione, a inizio ottobre ha rinnovato la fiducia e il contratto al tecnico Steve Cooper, che ora ha grandi responsabilità addosso. Lo scorso anno l’esito del 18° posto fu emesso all’ultima giornata, col il Leeds che vinse in casa del Brentford per 1-2 condannando il Burnley alla retrocessione in Championship. Quindi sulla carta, anche la stagione 2022/2033 si preannuncia combattuta fino all’ultima giornata.