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Ripercorriamo insieme l’edizione XI del premio Nazionale Giuseppe Prisco, in cui vennero premiati il presidente del Livorno Aldo Spinelli, il tecnico dell’Udinese Francesco Guidolin e il giovane giocatore del Milan Stephan El Shaarawy; mentre tra i giornalisti è stato assegnato il premio speciale Nando Martellini a Maurizio Crosetti, inviato de La Repubblica, con menzione speciale assegnata al giornalista della Rai Andrea Fusco. Nel 2013, per la prima volta, la giuria non annuncia la terna di candidati, ma direttamente i vincitori stessi, il 16 aprile 2013.
La consegna del premio (una scultura creata appositamente per l’occasione da Piero Cascella) dedicato alla memoria del vice presidente dell’Inter, scomparso nel 2001, è in programma il 13 maggio 2013, presso il teatro Marruccino di Chieti. Conduce la premiazione Stanislao Liberatore e la giuria, presieduta da Sergio Zavoli, è composta da: Italo Cucci, Gianni Mura, Gian Paolo Ormezzano e Franco Zappacosta. I vincitori, come nelle precedenti edizioni, sono stati scelti in quanto: “Hanno contribuito, mantenendo uno stile di comportamento responsabile ed equilibrato, alla serenità del nostro campionato, accettando sportivamente la sconfitta e sdrammatizzando gli episodi controversi”.
Aldo Spinelli: imprenditore di Genova col Livorno nel cuore
Aldo Spinelli nasce a Palmi il 4 gennaio 1940. Entra nel settore dei trasporti, in cui è proprietario del Gruppo Spinelli e grazie al quale è riuscito ad acquistare, nel 1985, il Genoa. Prende i rossoblù in Serie B e ne mantiene il timone per 13 stagioni, di cui 6 nella massima serie italiana, ottenendo anche l’enorme risultato di battere il Liverpool sia all’andata che al ritorno durante l’edizione di Coppa UEFA 1992, divenendo la prima squadra italiana ad espugnare Anfield e vincendo anche la Coppa anglo-italiana del 1996 in finale contro il Port Vale. Lascia la presidenza della squadra ligure nel 1997.
Nel 1999 Aldo Spinelli diventa presidente del Livorno e, forte dell’esperienza al Genoa, lo porta a scalare il panorama calcistico dalla Serie C1 fino alla Serie A, conquistata nel 2004. I granata mantengono la massima categoria per 4 anni consecutivi, durante i quali partecipano anche alla Coppa UEFA 2006/07, arrivando fino ai sedicesimi, per poi retrocedere in cadetteria nel 2008. La squadra riesce subito a raggiungere la promozione, ma con la stessa velocità si ritrova catapultata di nuovo in Serie B nel 2010; dopo 3 anni di purgatorio, nel 2013 il Livorno ottiene la promozione grazie ad una grande cavalcata, fatta da una squadra realizzata con costi ridotti e gestita sui valori come equilibrio e responsabilità, ai quali premio Prisco rimanda.
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Francesco Guidolin: il maestro all’ombra delle big
Francesco Guidolin nasce a Castelfranco Veneto il 3 ottobre 1955 e percorre prima la carriera da giocatore, in cui milita tra Verona e prestiti in massima serie, poi quella più proficua di allenatore, durante la quale entra nell’elite di tecnici capaci di superare le 500 panchine in Serie A. Dopo gli esordi nel Giorgione, squadra in cui aveva effettuato parte del suo percorso nelle giovanili, nella stagione 1989/90 prende la guida del Treviso e da qua cambia squadra ogni anno: Fano, Empoli e Ravenna in Serie C1, quest’ultima condotta alla promozione in Serie B.
Nel 1993 compie il grande salto in Serie A, a chiamarlo è l’Atalanta, ma per Guidolin arriva l’esonero dopo appena 10 giornate; l’anno successivo firma per il Vicenza, con il quale ottiene una promozione in Serie A, vince la Coppa Italia 1996/97 e arriva in semifinale di Coppa delle coppe l’anno successivo. Dal 1998 al 2006 la carriera di Francesco Guidolin è caratterizzata da un continuo cambiamento di panchina: allena Udinese, Bologna, Palermo, Genoa, Monaco; dopo l’avventura transalpina però i siciliani decidono di richiamarlo e riesce a lavorare con continuità per due anni fino al 2008, quando passa al Parma.
In Emilia trascorre un ottimo biennio in cui ottiene anche una promozione in Serie A ma nel 2010 decide di cambiare nuovamente e di fare ritorno all’Udinese di Pozzo. In Friuli si crea una chimica speciale tra l’ambiente e il tecnico di Castelfranco Veneto, che sviluppa talenti a raffica creando una squadra capace di arrivare da ultima a quarta e poi di confermarsi con il quinto posto dell’anno successivo. Viene eliminato per due volte ai preliminari di Champions League ma nel 2011 vince la Panchina d’oro con merito; la sua carriera, sempre all’ombra delle big ma cristallina, è quanto di più vicino ai valori che il premio Prisco incarna.
Stephan El Shaarawy: il nuovo golden boy italiano del Milan
Stephan El Shaarawy nasce a Savona il 12 ottobre 1992, città in cui il padre egiziano si è trasferito e per le cui origini è soprannominato “Il Faraone”, nel 2013 si rende autore di una stagione strepitosa con Milan, quella dell’esordio con i rossoneri, segnando ben 16 reti in 37 presenze in Serie A e diventando ufficialmente il nuovo golden boy italiano. Il giocatore attualmente della Roma inizia nel Genoa, in cui fa le giovanili e l’esordio in massima serie nel 2008 e alterna sporadiche apparizioni in prima squadra con Gasperini a ottime prestazioni in primavera, in cui vince la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana.
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Nel 2010 El Shaarawy viene prestato al Padova in Serie B e con le sue prestazioni conduce la squadra ai Playoff promozione grazie al quinto posto raggiunto in stagione regolare. Il giovane talento non passa inosservato e ad aggiudicarselo, nel 2012, è il Milan, in cambio di Merkel e 7 milioni di euro. Nella sua prima stagione in rossonero il numero 92 esplode nelle prestazioni e diventa titolare fisso del Diavolo; il carattere riservato, sempre lontano dai riflettori, unito ad una grande determinazione e correttezza in campo sono gli elementi che hanno permesso al Faraone di vincere il premio Prisco a soli 20 anni.
A Maurizio Crosetti il Premio Speciale Nando Martellini
La giuria del Prisco ha assegnato anche il premio speciale Nando Martellini all’inviato speciale de La Repubblica, per cui si occupa di cronaca e di sport, nello specifico calcio e ciclismo, Maurizio Crosetti, nato a Torino il 14 maggio 1962 e del quale ricordiamo alcune opere come: La Juve sulla luna. Una storia in bianconero del 1998, I sogni di Friz, raccolta di favole per bambini del 2008 e il più recente alla premiazione del Prisco Giochiamo ancora, scritto in collaborazione con Alessandro Del Piero, del 2012. Su proposta dell’Ussi è stata assegnata anche la menzione speciale al giornalista della Rai Andrea Fusco, in passato anche al Centro.