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In un calcio europeo in cui la natura economica delle società è posta sotto la rigida direzione della UEFA, il PSG costituisce l’autentica eccezione. Dall’avvento della proprietà qatariota nel 2011, la squadra francese ha contribuito in maniera significativa a drogare il mercato, immettendo un fiume di capitali che ha permesso la costante inflazione dei prezzi dei calciatori e dei relativi ingaggi. Sul fronte bilancio i parigini non ne avrebbero mai fatto una questione primaria, chiudendo un occhio ogni anno ai passivi che continuavano costantemente a crescere. Secondo l’Equipe l’esercizio finanziario che andrà delineandosi il 30 giugno potrebbe presentare delle perdite per circa 300 milioni di euro. Tutto ciò senza tenere conto del prossimo faraonico rinnovo che attenderà la star del PSG Kylian Mbappé.