Ci si chiede spesso come alcuni calciatori, a volte i migliori, non abbiano mai vinto ad esempio un pallone d’oro o magari un mondiale. Questi due trofei purtroppo mancano tutt’oggi ad esempio a Neymar, talento sfortunato ma puro e cristallino come pochi. Come si evince dal comunicato del PSG, l’attaccante ha finito la stagione in anticipo per un infortunio alla caviglia, l’ennesimo infortunio avvenuto in una carriera che è stata vissuta dall’asso brasiliano tra gioie e dolori e che cercheremo di ripercorrere dagli inizi fino ai giorni nostri.
Neymar, il talento erede di Pelè
La carriera dell’asso brasiliano prende una svolta all’età di undici anni quando entra a far parte del settore giovanile del Santos. Neymar fece rimanere tutti gli addetti ai lavori a bocca aperta, tant’è che lo additarono addirittura come il vero erede di Pelè. A Vila Belmiro nacque una stella e da li in poi in Brasile non si fece altro che parlare del talento di questo ragazzo, pronto a riportare il Santos in alto. Pronto magari un giorno a riportare addirittura il Brasile sul tetto del mondo.
Neymar, la chiamata del Real Madrid
Il ragazzo iniziò a sognare, all’età di quattordici anni in modo totalmente improvviso venne chiamato a fare un provino con il Real Madrid, poco dopo però lo stesso Neymar venne convinto dal Santos a restare in Brasile. Il club brasiliano fece firmare al talento il primo contratto da professionista. A diciassette anni “O’Ney“, così iniziò ad essere chiamato, esordì con la prima squadra. Da allora in tutto il Brasile scoppiò un’esaltazione che non si viveva dai tempi di quando esordì un altro fenomeno, un “certo” Ronaldo.
L’asso brasiliano iniziò ad essere determinante anche per la crescita della sua amatissima squadra. Il Santos iniziò a vincere e a dominare, con Neymar protagonista assoluto di quei trionfi. Il “peixe” con il talento brasiliano riuscì a conquistare tre campionati Paulista, una Coppa del Brasile, una Copa Libertadores, una Recopa Sudamericana e riuscì ad arrivare alla finale del Mondiale per club, dove perse nettamente 4-0 contro il grande Barcellona di Messi. Neymar fu determinante in tutti questi trionfi mentre nella sconfitta in Giappone contro i blaugrana impressionò e non poco.
Addio al Santos, il Barcellona aspetta Neymar
Nell’estate del 2013 venne ufficializzato il passaggio della stella brasiliana in Spagna, precisamente al Barcellona, che lo aspetterà a braccia aperte. Neymar darà l’addio al Santos e verrà pagato la cifra mostre di ottantotto milioni di euro. Di questo trasferimento se ne parlerà moltissimo, il brasiliano come vedremo anche più in là sarà sempre al centro di tantissime polemiche per i costi del suo cartellino e dei suoi ingaggi faraonici.
L’attaccante fece subito il suo debutto con la maglia dei Blaugrana ma non tutti furono contenti. In Spagna, Neymar iniziò ad avere difficoltà e a Barcellona iniziarono ad avere dubbi sull’investimento fatto. Se pur all’esordio, il brasiliano trovò subito il goal che poi consentì al Barcellona di alzare la Supercoppa di Spagna, comunque non riuscì ad ambientarsi così facilmente. Neymar iniziò a giocare in una posizione anomala, come ala destra e lì non riuscì proprio ad incidere. Si trovò in una posizione in cui essendo anch’egli un destro naturale fu costretto ad adattarsi ad uno stile di gioco in cui si ritrovò poco e nulla.

La svolta importante avvenne a dicembre dello stesso anno in una partita nel girone di Champions League contro il Celtic. Neymar siglò una tripletta spettacolare giocando nel suo ruolo naturale di ala sinistra e il Barcellona da allora si innamorò completamente di lui. Poco dopo ci furono varie pressioni al Tata Martino, suo allenatore al tempo, sul perché non mise l’attaccante da subito nelle migliori condizioni di esprimersi. Nell’estate del 2014 l’allenatore argentino venne esonerato e al suo posto arrivò Luis Enrique.
Nella stagione successiva il Barcellona diede spettacolo puro e Neymar fu protagonista assoluto del tridente che con Messi e Suarez venne denominato MSN e che tutt’oggi è ancora il più prolifico della storia del calcio. In quella stagione il Barça fece il triplete. Neymar riuscì ad alzare la Champions League, suo grande sogno, facendo goal in finale alla Juventus e chiudendo la competizione con 10 reti, diventando il miglior marcatore in concomitanza con Messi e Cristiano Ronaldo.

L’addio shock al Barcellona e l’approdo al PSG
Nell’estate del 2017 dopo aver vinto tutto quello che c’era da vincere, in modo del tutto inaspettato Neymar decise di lasciare il Barcellona con un addio shock che nessuno si aspettò. A bussare alla sua porta fu il PSG. Con i blaugrana il brasiliano vinse due campionati spagnoli, tre Coppe di Spagna, due Supercoppe Spagnole, una Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per club, segnando 105 goal in 186 partite giocate. Neymar nonostante tutto ciò decise comunque di accettare i francesi che pagarono la cifra assoluta del suo cartellino di 222 milioni di euro, facendolo diventare il giocatore più pagato della storia.
In Francia l’attaccante venne accolto come una star. A Parigi presero il brasiliano con l’obbiettivo di vincere tutto. Neymar fu la ciliegina sulla torta che il PSG stava aspettando da anni. Dopo un percorso di crescita avviato che iniziò ad incrementarsi sempre di più e dopo i vari acquisti passati, già di grande rilievo come Di Maria e Cavani, finalmente con la stella brasiliana, i francesi, videro l’opportunità concreta di poter puntare a vincere una storica prima Champions League.

Se pur l’asso carioca iniziò ad incidere come al suo solito con giocate spettacolari, goal e assist, ben presto iniziò a non essere visto benissimo da compagni e tifosi. Neymar iniziò ad essere considerato una star, non più un giocatore del PSG. Questo avvenne per tutta una serie di situazioni fuori dal campo e anche per alcuni comportamenti nello stesso in cui volle l’assoluta priorità in tutte le situazioni di gioco. Da qui in poi iniziò un rapporto molto complicato che c’è ancora tutt’oggi, soprattutto con la tifoseria parigina.
Mentre in Francia l’ala brasiliana fece e fa ancora tutt’oggi bottino pieno vincendo tutto, in Champions League per lui e per il PSG fu ed è un’agonia. Neymar iniziò ad essere totalmente in difficoltà, risulterà purtroppo spesso infortunato nelle sconfitte più atroci della sua squadra, come lo è del resto anche quest’anno. Il PSG dal suo arrivo, dal 2017 al 2023 collezionerà solo eliminazioni nei turni ad eliminazione diretta. Solo nel 2020, nella stagione del Covid, la stella verdeoro riuscì a giocare tutti i turni e portò i parigini in finale. Finale poi persa 1-0 contro il Bayern Monaco.

Neymar, una sofferenza con il Brasile: tante lacrime e poche gioie
La vera sofferenza per il brasiliano purtroppo gliela causa il suo rapporto con il Brasile. Se nelle nazionali giovanili Neymar conseguì solo gioie, vincendo il torneo sudamericano under 20 segnando una doppietta in finale, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la nazionale maggiore in cui sarà costretto a versare tante lacrime.
Il rapporto del talento verdeoro con la Seleção è basato sull’amore viscerale che quest’ultimo prova per essa. È qualcosa che lui stesso non riuscirà spesso a descrivere. Neymar però con il Brasile vive ancora tutt’oggi una situazione non facile, data da sconfitte cocenti ed infortuni gravi che l’hanno messo veramente a dura prova, non solo fisica ma soprattutto psicologica.
L’asso nativo di Mogi Das Cruzes con la nazionale maggiore ha vinto solo una Confederations Cup e un oro olimpico. In entrambe le occasioni Neymar fu decisivo per la sua nazionale segnando in entrambe le finali. Detto questo purtroppo gli mancano i due grandi trofei con i carioca e questo ad oggi è forse l’unico vero rimpianto che ha per ora l’attaccante in forza al PSG.

Il fenomeno classe 92 purtroppo con i verde-oro fino ad oggi è andato inspiegabilmente molto male. Neymar ha partecipato a tre edizioni della Copa America con il Brasile, dove due volte fu eliminato ai quarti, nel 2011 e nel 2015 e l’ultima volta invece ha addirittura perso in finale contro l’Argentina per 1-0, nel 2021. Nell’edizione del 2019 in cui il Brasile vinse, si infortunò in modo grave alla caviglia nell’ ultima amichevole prima dell’inizio della competizione e non riuscì di conseguenza a giocare nemmeno un minuto.
Peggio se parliamo del Mondiale, in cui l’attaccante numero dieci ha vissuto solo delusioni e tanta rabbia. Per Neymar e per il Brasile gli ultimi mondiali sono stati una tortura. Nel 2014, in quello di casa, nei quarti, subì un infortunio gravissimo alla schiena che rischiò di farlo rimanere paralizzato a vita. Il Brasile senza la sua stella venne eliminato in semifinale dalla Germania con il risultato umiliante di 1-7 per i tedeschi. Negli ultimi mondiali, 2018 e 2022, Neymar e la Seleção sono stati eliminati ai quarti da assoluti favoriti, con successive lacrime del fenomeno.

Neymar, l’amore per il calcio: una carriera tra record e sfortuna
L’amore che ha per questo sport il ragazzo venuto dalla periferia del Brasile è qualcosa che va oltre all’immaginazione. Neymar ama il calcio in modo totale, ma qualcosa gli è sempre andato storto. L’asso brasiliano ha agguantato tanti record, uno su tutti è essere diventato il miglior marcatore della storia del Brasile con 77 goal raggiungendo Pelé. Un talento falcidiato dagli infortuni con una carriera luminosa ma anche tanto sfortunata. Un’artista del pallone che dobbiamo ringraziare e che sta dando tanto ma che meriterebbe sicuramente ancora qualcosa in più.