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Ecuador batte Qatar 0-2: questo il primo verdetto del Mondiale qatariota, che ha preso il via domenica 20 novembre. Decisivo tra le fila della selezione sudamericana l’attaccante del Fenerbahçe, Enner Valencia, assoluto protagonista del match grazie ad una doppietta siglata nella prima frazione di gioco. Non è la prima volta che La Tricolor si affida al bomber classe ’89: debuttante con la maglia della sua Nazionale nel 2012 e convocato per il Mondiale di Brasile 2014, l’ex attaccante del West Ham si è distinto nel corso della sua carriera per la sua ottima capacità realizzativa, accompagnata da una dose a volte eccessiva di follia, di sregolatezza. Per l’occasione, riviviamo le tappe più importanti della carriera del centravanti ecuadoriano con la maglia della sua Nazionale, fedelissimo del Commissario Tecnico Gustavo Alfaro.

Gli inizi in patria e l’esordio con la maglia dell’Ecuador
Enner Valencia inizia la propria carriera da professionista tra le fila dell’Emelec, uno dei club più titolati del Paese: l’esordio arriva in occasione della sfida di Copa Libertadores contro il Newell’s Old Boys, pareggiata dagli ecuadoriani per 0-0. In ben tre stagioni con il club di Quito l’attaccante originario di San Lorenzo metterà a segno 37 reti in ben 130 presenze, confermandosi uno dei bomber più prolifici del Sud America, tanto da guadagnarsi la prima chiamata in Nazionale nel 2012. Il Commissario Tecnico di allora, Reinaldo Rueda, lo schiererà in campo dal primo minuto in un’amichevole contro l’Honduras, vinta dall’Ecuador per 2-0. Per realizzare la prima rete con la maglia de La Tricolor, Valencia dovrà attendere un anno: risale al 19 novembre 2013 il suo primo centro in Nazionale, siglato proprio contro l’Honduras, ancora una volta affrontato in un match amichevole. Un curioso segno del destino.
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L’arrivo in Europa: l’esperienza a Brasile 2014 e le controversie giudiziarie
Per comprendere il profilo psicologico di Enner Valencia occorrerebbe fare un passo indietro, e più precisamente ad agosto 2014, quando il West Ham ufficializza il suo ingaggio a titolo definitivo: “Conoscevo il club per qualche film“, dichiarerà Superman, questo il soprannome che i supporters ecuadoriani gli hanno affibbiato in patria per l’incredibile altezza che è in grado di raggiungere quando salta, al The Guardian. Irriverente per alcuni, sfrontato per altri. Eppure, a chi si è dimostrato scettico nei suoi confronti, Valencia ha sempre saputo rispondere all’interno del rettangolo verde, facendo quello che più gli riesce: segnare. Perché sì, per il giovane Enner, approdato in Europa all’età di 25 anni, l’approdo in Inghilterra rappresenta solo un punto di partenza, il giusto riconoscimento per un Mondiale, quello di Brasile 2014, vissuto da autentico protagonista con la maglia della sua Nazionale.
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Come accennato, Enner Valencia toccherà il punto più alto della sua carriera in Nazionale durante la spedizione Mondiale in Brasile del 2014: suo il gol all’esordio per l’Ecuador, in occasione della sconfitta per 2-1 contro la Svizzera, e sua anche la doppietta messa a segno, ironia della sorte, sempre contro l’Honduras. Migliore e unico marcatore dell’Ecuador al Mondiale brasiliano, l’allora 25enne attaccante del Pachuca, club messicano che lo prelevò dall’Emelec nell’estate 2013, non riuscì, nonostante l’incredibile vena realizzativa mostrata nel corso della rassegna iridata, a guidare la sua Nazionale al turno successivo della competizione.
Una carriera vissuta al limite, quella di Enner Valencia, alle prese, nel 2016, con alcuni problemi giudiziari: si giocano le qualificazioni per il Mondiale russo, e l’Ecuador sta battendo per 3-0 il Cile. All’82’, l’allora attaccante dell’Everton accusa un problema respiratorio, si accascia a terra e chiede l’intervento dello staff medico, che lo trasporta fuori dal campo in barella somministrandogli l’ossigeno. Solo in seguito si scoprirà che l’attaccante ecuadoriano aveva simulato l’infortunio, venendo scortato fuori dallo stadio dalla polizia, la quale era intervenuta per via di un mandato di cattura che pendeva su di lui: l’accusa? Quella di non aver pagato all’ex coniuge l’assegno di mantenimento dei figli. Ad ogni modo, per il classe ’89 le porte del carcere non si apriranno mai, e se la caverà pagando una multa: merito del suo avvocato. Una trovata geniale, forse. Ai limiti del lecito, sicuramente.

La seconda vita di Valencia: dai gol in Turchia alla doppietta al Qatar
Convocato per la Copa America del Centenario, disputatasi negli Stati Uniti nel 2016, nell’estate 2017 per Enner Valencia si chiudono le porte dell’Europa: ad acquistarlo ci penseranno i messicani del Tigres UANL, una delle formazioni più titolate e ambiziose del Paese. Per l’attaccante cresciuto tra le fila dell’Emelec si tratta di un ritorno in Messico, dopo l’esperienza del 2013-14 al Pachuca. Al Tigres, Valencia confermerà le proprie doti realizzative, messe in luce anche nella sua recente esperienza in Turchia, con la maglia del Fenerbahçe: dal 28 agosto 2020, data in cui venne ufficializzato il suo ingaggio da parte del club di Istanbul, sono 32 le reti siglate in ben 72 presenze con la maglia dei Canarini Gialli. Numeri importanti, per un giocatore che di lì a poco diverrà il capocannoniere della storia della propria Nazionale, con ben 37 reti all’attivo.
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Arriviamo così ai giorni nostri. Valencia, a 33 appena compiuti, ha saputo riprendersi la scena, siglando la doppietta con cui l’Ecuador è riuscito a battere per 0-2 i padroni di casa del Mondiale 2022. Grazie alle cinque reti siglate tra il Mondiale brasiliano e la rassegna iridata qatariota, il centravanti ha infranto un altro record, diventando il miglior marcatore di sempre dell’Ecuador nella storia del campionato del mondo. L’avvio scoppiettante in questa competizione è il giusto riconoscimento per quanto fatto vedere con la maglia del club turco nelle ultime stagioni: le sue abilità sono sempre state apprezzate in patria e non solo, a partire dal CT della Nazionale, Gustavo Alfaro, che non ha mai dubitato della sua leadership. Non sappiamo dove potrà arrivare l’Ecuador, ma di una cosa siamo certi: l’obiettivo di capitan Valencia sarà quello di brillare ancora sotto la luce dei riflettori, rendendo orgogliosa un’intera Nazione.