Nella mattinata italiana di giovedì 24 novembre scenderà per la prima volta in campo durante la rassegna mondiale la Svizzera, possibile candidata al ruolo di sorpresa. Gli elvetici, che hanno superato con estrema facilità il girone di qualificazione, classificandosi al primo posto del raggruppamento C a discapito dell’Italia, arrivano a Qatar 2022 con l’etichetta di squadra rivelazione e possibile “ammazza grandi”, avendo a disposizione in rosa il giusto mix tra esperienza e gioventù. Il commissario tecnico Murat Yakin, approdato in panchina nell’anno 2021 in sostituzione dell’ex laziale Petkovic, gode di grande stima in patria ed ha fatto prevalentemente parlare il campo: oltre alla qualificazione ai Mondiali, gli svizzeri non hanno mai fatto registrare clamorosi passi falsi, giocando un calcio votato all’attacco e potendo contare su un’applicata e determinata fase difensiva.
Da quando siede sulla panchina dei Rossocrociati, l’allenatore di origine turca ha guidato gli stessi in 16 occasioni, uscendo sconfitto dal campo in cinque di queste e portando a casa l’intera posta in palio in altrettante sette. I due pareggi ottenuti contro la Nazionale azzurra durante la poule di qualificazione alla massima rassegna intercontinentale sono certamente valsi gran parte degli sforzi effettuati, ed ora la Svizzera potrà godersi l’esperienza di Qatar 2022. Tra gli uomini che spiccano maggiormente per importanza e leadership tecnico-carismatica c’è sicuramente l’esperto Xherdan Shaqiri, al pari dei conosciutissimi Remo Freuler ed Embolo, pronti a trascinare la nazionale europea a partire dall’esordio nel Gruppo G contro il Camerun. Per l’ennesima volta nella storia, gli elvetici partono indietro nel pronostico, ma tenteranno di qualificarsi agli ottavi di finale del Mondiale per la quarta volta nelle ultime cinque.
Qatar 2022, Svizzera pronta: non solo Shaqiri, le frecce di Yakin
Tra i diversi schieramenti provati, il CT Yakin ha trovato nel 4-2-3-1 il modulo effettivamente più efficace per far rendere al meglio i propri interpreti. La cerniera di centrocampo promette tecnica ed interdizione, con la coppia titolare formata da Freuler e Xhaka: i due sono in grado di arginare gli attacchi avversari ed al tempo stesso abili nell’inserirsi all’interno dell’area di rigore per gli spioventi provenienti dall’esterno. A tal proposito, decisamente importante è il ruolo della stella di questa nazionale, ovvero Shaqiri: l’ex calciatore del Liverpool rappresenta l’uomo cardine a disposizione di Yakin, potendo impensierire gli avversari e le loro difese in un qualunque momento della partita grazie al suo velenoso sinistro. Dall’altra parte del campo è emerso il talento di Vargas, ormai definitivamente dirottato ad ala d’attacco per il suo essere funambolico.
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La diga difensiva è dotata di senso della posizione, con Akanji a guidare i compagni dal canto della sua esperienza internazionale acquisita con le maglie di Borussia Dortmund e Manchester City. Al suo fianco il talento Elvedi, che spicca per pericolosità nell’area avversaria, mentre da tornanti arretrati il CT Yakin punterà sul tatticismo di Widmer e Rodriguez. Infine il centravanti, la punta dell’iceberg di una Svizzera compatta prima e pronta a ripartire poi: e chi se non Embolo a guidarla in attacco, con la sua velocità ed il suo senso del gol. Il giocatore del Monaco dovrà giocarsi il posto con Okafor, che ha messo in seria difficoltà anche il Milan, ma parte avanti e si candida ad essere uno dei tanti protagonisti di una squadra che, soprattutto per feeling con il Mondiale, si prepara ad essere possibile outsider del tostissimo Girone G, completato da Brasile e Serbia.