Rafael Leao, da Almada a Milano: una stella per le stelle

Rafael Leao, da Almada a Milano: una giovane stella del calcio per le stelle sul petto e del football

Nicola Liberti
10 Min Read

Rafael Alexandre da Conceição Leão, noto come Rafael Leao o, per chi ha il cuore striato di rosso e di nero, semplicemente Rafa. Nato ad Almada il 10 giugno 1999 da una famiglia di origini angolane, Leao muove i primi passi nel rettangolo di gioco nel vivaio dell’Amora FC. Da qui, trascorre ben poco prima che possa iniziare a calcare campi d’allenamento di maggior prestigio, quelli dei Leões di Portogallo, quelli dello Sporting Lisbona.

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Leao Sporting
Rafael Leao, Sporting Lisbona

Beginning

Aggregato al settore giovanile Verde e Brancos sin dall’età di 9 anni, il nativo di Almada scala le graduatorie sino alla prima squadra in altrettanto tempo. Salito infatti nel 2017 sul grande palcoscenico del calcio d’elité lusitano, Rafa ha giusto il tempo di disputare tre partite e spedire la prima telefonata prima di essere sottratto al Portogallo dai denari di Francia.

A dirla tutta, ad inserirsi nell’intricata vicenda che lo porta nell’estate 2018 a scavallare la Cordigliera Cantabrica, c’è anche la mancata qualificazione alla Champions League, al via l’autunno successivo. Una volta fallito infatti l’approdo, una frangia della tifoseria dello Sporting ha organizzato un’aggressione violenta ai danni del centro sportivo del club, scatenando l’esodo dei principali gioielli in rosa tra cui, per l’appunto, Rafael Leao. L’annosa questione grava tutt’oggi sulle spalle del Rafa uomo.

A circa quattro anni di distanza, i fantasmi di quella passionale follia lusitana vagano ancora tra mente e corti, tra campo e portafogli, questi pronti a dissolvere il proprio pesante carico con il tramite di un transfer che grava all’incirca sui 16 milioni di euro. Questo l’ammontare di quanto la giustizia stabilisce in questi giorni, ed ore, se il ragazzo dovrà risarcire al club per la modalità d’addio unilaterale scelta.

Rafael Leao, Lille
Rafael Leao, Lille

Ballin

La stagione 2018/19 è quella che fa vivere a Leao l’anno del lilla tinto sul proprio derma. L’unica annata vissuta con i colori del Lille basta a far di lui oggetto prezioso del calciomercato: la vetrina francese ricca di talenti vede sbocciare una nuova stellina. Otto reti nel triplo delle presenze è quanto di falso descrivono le aride cifre di un giovane portoghese impiegato per diversi minuti in meno di quanto recitino le statistiche. A queste diversi non fanno fede, a queste il calciomercato non fa fede, a queste il Milan non bada. La campagna acquisti getta basi per l’Elliott-Milan, che vede il pregiato e raffinato, quanto grezzo, talento di Rafa volare nuovamente oltre le montagne, quelle da scavallare da oltralpe per raggiungere Milano, quelle che Rafa supera per accrescere il proprio livello, calcistico ed umano.

Sbarcato dalle parti di Milanello con il proprio stile urban e le stigmate del fuoriclasse, il ragazzo ha ben da faticare prima di potersi ritagliare il proprio spazio nell’undici rossonero. Malgrado il debutto giunga in data 25 agosto, giorno della sconfitta ad Udine per via della prima incornata al Diavolo di Rodrigo Becao, quanto si assapora il 21 settembre, in quello passato agli annali come Il derby di Giampaolo, sono sprazzi di estro fuori misura e classe sgorgante dalle lunghe leve del nativo di Almada. Talento da puro e tipico diamante grezzo, fisico e classe da fuori categoria, attitudine irriverente all’apparenza, mentalità ancora grezza per il calcio d’oggi. Far fuoriuscire i lampi di luce che ha in sé è l’obiettivo, levigare e lucidare il manto d’inesperienza che copre il diamante portoghese è quanto necessario a trasferire il fascio luminoso da Almada a Milano, da Rafa a San Siro.

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Rafael Leao-Zlatan Ibrahimovic, Milan
Rafael Leao-Zlatan Ibrahimovic, Milan

Sacrificios

Dei cantati Sacrificios nelle vesti di Way-45, Leao ne ha un degno assaggio allo sbarco al centro sportivo di Carnago del Fiore dai petali d’acciaio, sua maestà Supremacy Zlatan Ibrahimovic. La cultura del lavoro, l’etica dei Sacrificios notte e giorno permeano per la prima volta nella mente di Rafa, pronta e decisa ad aprire le proprie porte al primo step up della carriera. Tra talento e risultati si frappone la cultura dei più grandi, quella che Zlatan trasmette al gruppo guidato da Stefano Pioli, con la saggezza di chi tante ne ha viste ed altrettante ne ha superate, con l’estro e la tenacia del vincente. Rafa apprende e cresce, seppur regalandone conferma a soli sprazzi, il Milan prosegue ed arranca.

I due binari della vita del ragazzo partito dalle giovanili dell’Amora proseguono, tanto vicini nello scarso raggiungimento dei risultati, tanto lontani dai propri obiettivi, entrambi annebbiati dal pensiero che forse, in fondo, quel destino che si profila all’orizzonte del campionato non è ciò che spetta a nessuno dei due, loro malgrado. Poco male, le difficoltà fortificano. Così quelle del rendimento per il Milan, così quelle dello scarso minutaggio per Rafa il quale, però, segue i comandamenti della vita urban extra-campo che gli sgorga addosso. Il ragazzo si forgia nel restare motivato e col cuore puro, insiti nelle sue radici, l’umiltà e l’imparare da chiunque le conferisce il regime paterno di Zlatan. L’anno d’impatto con la Milano calcistica trascorre, deciso ad immettere in un’estate di crescite e cambiamenti, quelli che portano i due binari al leggero e progressivo avvicinamento.

Rafael Leao, Milan
Rafael Leao, Milan

Páginas

L’atto II di quello che presto o tardi è destinato a divenire RafaMilan, vede il portoghese aggiungere tasselli nel proprio processo di crescita, come quelli degli assist e dei gol nei match da purosangue del football. La lunga cavalcata all’insegna di una prossima volta, quella del sorpasso, che è destinata a giungere, si conclude con la seconda piazza colta in extremis tra gli incubi riemergenti di Bergamo, nello 0-2 presidenziale. Il sogno della stella di danzare con le stelle, quelle della Champions League sfiorata in patria, sospinto dal vento del destino, giunge in data 23 maggio, giorno non indifferente per chi si appresta a scolpire nella storia e sulla pelle del Diavolo le proprie iniziali.

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L’atto III è quello che vale la presa dell’intera scena, per ora unicamente tricolore. Le battute iniziali della pièce di prima a San Siro gettano prime luci, nitide e non filtrate da manto d’inesperienza alcuno sul diamante di Leao, sulla torcida rossonera. Stop ‘n’ goal alla Lazio e stop ‘n’ goal all’Atletico infiammano la scena I dell’atto III dello spettacolo milanese del talentino made in Sporting. Il contributo altalenante in zona goal per lunghi tratti della stagione è l’insperato, quanto a posteriori gradito, preludio alla gran chiusa dell’étoile da Almada.

Esultanza Rafael Leao, Milan @Image Sport
Esultanza Rafael Leao, Milan @Image Sport

L’étoile prende la scena

Il Diavolo con 5 colpi in canna necessita d’una mira d’eccellenza per presentarsi all’appuntamento con il proprio destino, al quale giunge con undici anni di ritardo. Il mirino creato ad Almada, forgiato nei centri giovanili dello Sporting di Lisbona, ed affinato dai sapienti metodi di Stefano Pioli diviene infallibile al momento di far propria l’intera scena. Assist nell’Olimpico ornato a festa per l’esodo rossonero, rete decisiva a quattro tappe dall’arrivo con la Fiorentina, serpentina e sgroppata olimpionica ad ergere doppiamente Sandro Tonali sul trono di re scaligero, altra rete nel pomeriggio contro l’Atalanta che vale il ticket per l’accesso al giorno che Rafa attende da una vita. Nel 22 maggio di Reggio Emilia non c’è tempo per scuse per gli undici anni di ritardo all’appuntamento con l’iride italiana. Leao sottrae il tridente d’assist al Diavolo per restituirlo in poco più di mezz’ora sotto forma di scettro d’Italia. Rafa brilla e riconcede ad un popolo intero il lieto gusto della vittoria, incoronandosi Young King d’una Milano pronta a tornare a splendere, grazie anche alla luce di un diamante degnamente sgrezzato.

Rafael Leao, Milan
Rafael Leao, Milan

Ora Senti chi parla Leao dal capo opposto della cornetta, che collega con la linea delle critiche, non trova nessuno pronto a rispondere. Quanto di più auspicabile è che un solo telefono non proponga squilli centimilionari, quello che funge da tramite tra le principali botteghe europee e Paolo Maldini. Ad oggi, però, i binari del Milan e di Leao si incontrano portando il percorso dei due sempre più in alto, puntando al firmamento. Ad oggi, il primo grande passo è compiuto. Rafael Leao, da Almada a Milano: una giovane stella del calcio in missione per le due stelle sul petto, in attesa che il vento del destino sospinga l’étoile lusitano verso l’agognato danzare con le stelle del football.

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