Nell’emozionante notte di Wembley, il Real Madrid alza la coppa al cielo per la quindicesima volta. Un viaggio intenso ed emozionante, con a capo il leggendario Re Carlo Ancelotti, alla quinta vittoria targata Champions League. La terza conquistata guidando la panchina dei Merengues.
Conquistare lo scettro d’Europa, alla vigilia della gara, sembrava quasi scontato. Per una stella che non ha mai smesso di brillare, anche nei momenti più bui. L’implacabile Real Madrid, guidato dal solito trionfante Ancelotti ha sofferto, forse inaspettatamente, ma è stato abile nel risollevare la china proprio sul finale.
Un po’ come spesso capita quando sulle spalle si sente il peso del successo. Un bagaglio di aspettative che porta tensione, inibendo anche le giocate più semplici. A favore di chi, da sfavorita, prova a ribaltare un finale già scritto.
Nella serata targata Wembley non c’era infatti solo il leggendario Real Madrid ma, nel rendere emozionante la finale di Champions League, c’era anche la novella Borussia Dortmund. Una squadra che ha peccato di ingenuità, ma che ha comunque provato a consacrarsi, a viso scoperto, tra le grandi del calcio internazionale.
Un desiderio che si è spento solo sul finale, quando la squadra guidata da Terzic è caduta inesorabilmente nel baratro a causa dei colpi incassati da Carvajal e Vinicus. Ma conquistare lo scettro d’Europa rappresenta un’impresa assai ardua, soprattutto se davanti ti trovi il leggendario Ancelotti.
Ancelotti, o capitano mio capitano
Il capitano, mio capitano, che qualsiasi club vorrebbe ingaggiare. Da Instabul a Wembley, Ancelotti conquista nuovamente l’Europa, come già accaduto altre 4 volte. Il 10 luglio di un anno fa nessuno avrebbe scommesso su un Real Madrid così imperiale, catalogata d’estate come una squadra ancora in transizione.
Un termine azzeccato solo all’inizio, poiché la capacità di Ancelotti nel diventare il capitano di una truppa fortemente in difficoltà ha ancora una volta ribaltato il destino del Real Madrid. Imperturbabile, il tecnico del made in Italy ha sempre trovato le soluzioni migliori, onorando il comandamento di Alfredo Di Stefano: “Nessun giocatore è forte come noi tutti”.
E proprio su queste fondamenta, il Real Madrid si è presentato all’appuntamento contro il Borussia Dortmund, conscio di aver gli occhi puntati del mondo, in qualità di club favorito al successo. Non vincere sarebbe significato cedere uno scettro quasi già ipotecato. Con Ancelotti già pronto alla partenza, nonostante una stagione da incorniciare.
Una marcia trionfale quella compiuta dal Real Madrid. Un campionato vinto senza grandi grattacapi, con a regime una finale raggiunta grazie ad una fase a gironi disputata in maniera impeccabile. Con a capo lui, Re Carlo V abile nel piegare il Bayer Monaco, attraverso un uno-due, nei momenti finali. Chi non sogna di avere un capitano così?
Terzic, l’altro lato della medaglia
Re Carlo V ha in sé il merito di aver reso ancora più grande una squadra nata per vincere. A Terzic, viceversa, vien riconosciuto l’onore di aver disputato la Champions League a testa alta. Il Borussia Dortmund ci ha provato fino alla fine, consapevole di avere davanti a sé un avversario assai complesso.
Il giovane e talentuoso allenatore ha tenuto vivi i sogni dei tedeschi, partita dopo partita, andando a rappresentare la vera e propria sorpresa della Champions League. L’altro lato di una medaglia, d’argento, che ha comunque impreziosito un torneo, dove a tenere viva l’immaginazione è stata l’incredibile cavalcata compiuta da Emre Can e compagni.
E se la stella Real Madrid ha nuovamente iniziato a brillare anche in Europa. La sorpresa Borussia Dortmund ha provato fino alla fine ad essere competitiva. Disputando una gara che seppur contornata da incredibili errori davanti alla porta è stata ben indirizzata fino al gol subito al 74′ minuto di gioco.
Ha perso l’inesperienza forse, la poca attitudine dei calciatori a giocare una partita così importante. Lo stesso Bellingham, dall’altra parte della traversata, aveva lasciato il Borussia Dortmund d’estate proprio per questo, dichiarando: “Voglio andare a vincere la Champions”. Così è stato ma c’è un ma: chi si sarebbe aspettato di trovare la squadra di Terzic in finale contro il Real Madrid? Forse nemmeno lui.
Real Madrid sul tetto d’Europa, Ancelotti l’eroe: delirio social
Ancelotti: è il tecnico, Re Carlo V, l’eroe della serata. Il delirio social manifestato subito dopo il fischio finale di Real Madrid-Borussia Dortmund racconta di come i tifosi abbiano reso onore alla leggenda salita nuovamente sul tetto d’Europa. Seppur in senso figurato.
Sono stati tanti e continueranno ad esserlo gli attestati di stima che raccontano le vittorie di Re Carlo V, le battaglie affrontate dalla leggenda Ancelotti. Vera e propria anima del Real Madrid e non solo. Un tributo social che rende eroe chi in terra spagnola, ancora una volta, è riuscito a superare qualsiasi tipo di aspettativa.
Un tecnico figlio di un calcio moderno che tuttavia abbraccia valori più radicati nel tempo. Forse, è proprio questa la vera vittoria targata Ancelotti. Mentalità e caparbietà a disposizione di una squadra desiderosa di ritornare grande. Proprio come l’eroe della serata: Re Carlo V.