Il suo nome è diventato leggenda a Madrid. Parliamo di Luka Modrić, il centrocampista del Real Madrid e capitano della nazionale croata, che a 36 anni non smette di far sognare, firmando con una rete la vittoria dei Blancos sul Celta. Dopo quattro Champions League vinte al fianco del suo Real e la vittoria del Pallone d’Oro nel dicembre 2018, si pensava infatti che il fuoriclasse croato avesse raggiunto l’apice di una carriera costellata di trofei che sarebbe presto volta al termine. Quattro anni dopo, come riportato da MARCA, Luka sta continuando a scrivere la storia del calcio dimostrando a tutti che il talento, quello vero, non ha fine.
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“Immortale“
Per Re Carlo Ancelotti lui è semplicemente “immortale“. Così recita il tecnico blanco nella conferenza del dopogara contro gli uomini di Coudet. Ma a migliorare, se possibile, il talento di Modrić è stato proprio mister Ancelotti che lo ha circondato in campo di talenti giovani e “freschi”: parliamo infatti dello scintillante trio formato dal classe ’98 Federico Valverde, dal baby talento Eduardo Camavinga e dal giovanissimo 2002 Tchouaméni. Giovani che grazie ad un attento piano elaborato dal tecnico dei record, consentono al 10 del Madrid di generare situazioni offensive e continuare a tessere l’attacco della squadra , confermandosi così come uno dei migliori centrocampisti del pianeta.