Il Real Madrid è considerato da molti il più grande club calcistico di tutti i tempi, la cui storia, come nei grandi miti della tradizione popolare, è costellata da gloriose vittorie e campioni immortali, memorabili imprese e nefaste cadute. Così quando Zinedine Zidane lascia il ruolo di allenatore dopo tre Champions League vinte consecutivamente, ai madrileni cade – letteralmente – il mondo addosso.
In quel momento, da qualche parte nei dintorni di Liverpool, inizia a serpeggiare una voce che rapidamente si propaga in tutto il continente, il leggendario Carlo Ancelotti è vicino al ritorno sulla panchina dei Blancos, suscitando inevitabilmente il ricordo di quella decima Champions League vinta 7 anni prima. Così, il primo giorno di giugno 2021, il tecnico di Reggiolo torna a casa, il “Re” è finalmente pronto a rimettersi la corona.
Real Madrid, i Blancos nell’olimpo europeo: lo storico en-plein di Ancelotti
Ciò che fa grande una squadra nel mondo del calcio, ancor prima dei risultati, dei calciatori che la compongono o degli allenatori che la allenano è la mentalità, il gruppo, l’atmosfera, un entità astratta che si materializza e come un potente motore porta l’intera macchina a superare i propri stessi limiti, ad andare oltre il pensabile e l’imponente motore che da 2 anni trascina la “macchina-Real” porta la firma di Carlo Ancelotti.

L’allenatore emiliano, fin dal suo arrivo, non ha attuato grandi rivoluzioni ma è anzi stato capace di utilizzare gli elementi già a sua disposizione per formare un gruppo quasi imbattibile.Carlo Ancelotti ci è riuscito decorando la colonna portante costituita dai veterani, su tutti Modric, Kroos e Benzema, giunto quasi alla fine della sua esperienza con il club, con una serie di giovani talenti di assoluto livello quali Vinicius o Rodrygo.
Tutto inizia il 16 gennaio 2022, quando proprio i gol di Modric e Benzema consentiranno alle Merengues di aggiudicarsi la Supercoppa di Spagna contro l’Athletic Bilbao: è il primo trofeo di una lunga serie che renderà Ancelotti l’unico allenatore della storia del Real Madrid a realizzare un en-pléin, ovvero vincere tutti e 6 i maggiori trofei calcistici a disposizione nel giro di un anno.
Prima della fine della stagione arriverà anche la vittoria della Liga mentre, in ambito europeo, i Blancos, dopo un percorso a dir poco clamoroso, tra risultati assurdi e rimonte entusiasmanti, vinceranno la Champions League contro i rivali di sempre del Liverpool.
Real Madrid, il Re diventa Rey: la rinascita è compiuta
I fantasmi di un possibile crollo dopo la partenza di Zizou vengono presto scacciati, a Madrid è tornato Sir Carlo e lo ha fatto nel migliore dei modi, ma il destino non è ancora compiuto. Il nuovo anno inizia bene e il Real si porta a casa Supercoppa europea e Mondiale per club, anche se mancherebbe un ultimo tassello: la Copa del Rey.

La Copa del Rey è il più antico trofeo della storia spagnola, creato all’inizio del XX secolo in onore di “Sua Maestà”, il Re Alfonso XIII. Delle 120 edizioni disputate, il Real, prima del ritorno di Ancelotti, ne ha vinte 19 ma nella capitale il trofeo manca da quasi 10 anni, l’ultimo lo ha vinto proprio Sir Carlo. Finché il 7 maggio del 2023, dopo aver eliminato i rivali del Barcellona e dell’Atletico Madrid, il Real Madrid batte l’Osasuna nella finale della Cartuja.
Il cerchio si è finalmente chiuso, il Real mette in bacheca il 100° trofeo della sua longeva storia, il Re diventa “Rey”, come la coppa, e sul capo si rimette la corona. La storia però non finisce qui, perché martedì 9 maggio andrà in scena il penultimo atto della Champions League che vedrà i Blancos affrontare il Manchester City, reinventato grande grazie ad un altro allenatore della storia come Pep Guardiola e, allora, chissà se il Re non abbia già designato il nuovo successore.

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