Quella definita da molti la finale anticipata, non ha deluso le aspettative. Al Bernabeu, Real Madrid e Manchester City hanno dato vita a una partita spettacolare, ricca di gol, emozioni, magie e tanto agonismo. 90′ di grande calcio, ad altissima intensità, chiusi con un 3-3 che lascia tutto in bilico in vista del match di ritorno, fra otto giorni all’Etihad.
È quasi un peccato che questo incrocio sia capitato ai quarti di finale, vista la quantità di stelle in campo. Sei gol, tutti di pregevole fattura. Alla fine, Ancelotti e Guardiola si dividono la posta in palio, con un risultato che, per quanto visto, forse sta più stretto al Real Madrid, reo di aver fallito alcune situazioni in ripartenza.
Perle di Foden e Valverde
Partenza a mille di ambedue le squadre, col Manchester City che ha sbloccato immediatamente la contesa, grazie alla punizione magica di Bernardo Silva, clamorosamente bucata da Lunin. La reazione del Madrid non si è fatta attendere e i Blancos hanno ribaltato la contesa in soli due minuti, con Camavinga e Rodrygo. Primo tempo che vive di forti accelerazioni e ribaltamenti di fronte, con gli ospiti che rischiano ripetutamente la capitolazione.
Nella ripresa, Vinicius divora il 3-1, prima che l’uragano City si abbatta sulla porta di Lunin. Foden ristabilisce l’equilibrio con un siluro dal limite che muore sotto l’incrocio, prima che Gvardiol peschi il jolly da fuori area, per il 2-3. Ma il Real Madrid è duro a morire, si sa. Un ispirato Vinicius pennella per Valverde che batte al volo, superando un immobile Ortega. Un autentico eurogol che salva Ancelotti dalla sconfitta.
I Blancos hanno la grande occasione per il 4-3, ma Bellingham non riesce a battere a rete da pochi passi. Entrambe le squadre cercano il colpo nelle battute conclusive, senza però riuscire a schiodarsi dal pari. Finisce 3-3, con i giochi più aperti che mai in vista del ritorno. Real Madrid-Manchester City non sarà la finale, e col senno di poi, è un vero peccato.