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Si sta concludendo un’altra stagione calcistica che lascerà dietro di sé sorprese e delusioni. Una delle sorprese più grandi, che poi così tanto sorpresa in realtà non lo è, è stato il Real Madrid di Carlo Ancelotti. Arrivato tra lo scetticismo generale, dopo un’annata negativa e senza trofei per Zidane, il mister dei Blancos ha sicuramente fatto ricredere coloro che ritenevano che la sua seconda esperienza al Real sarebbe stata fallimentare. Come sappiamo, la squadra di Ancelotti disputerà questo sabato la finale di Champions League, ma ripercorriamo insieme i momenti salienti che hanno preceduto, e che hanno portato a questo grande risultato.

L’1 giugno 2021 arriva la notizia del nuovo allenatore, a dirigere il Real sarà Carlo Ancelotti. La deludente stagione di Zidane non è l’unica cosa negativa a cui devono far fronte i Blancos, che nella sessione estiva di calciomercato hanno dovuto dire addio al loro storico capitano Sergio Ramos, e al francese Varane, due dei pilastri fondamentali del Real dell’ultimo decennio. Per coprire queste cessioni la dirigenza ha deciso di puntare su Alaba e sul giovane Camavinga.

Il Real Madrid torna a vincere la Liga
Il campionato del Real Madrid inizia nel migliore dei modi, con una vittoria per 4-1 con l’Alaves, decisa, tra l’altro, da una doppietta di Karim Benzema, che ha un po’ preannunciato ciò che alcuni avrebbero immaginato e altri meno: la stagione mostruosa del francese. L’inizio della stagione è positivo, con tre vittorie e un pareggio nelle prime quattro partite. E lo è fino alla seconda partita di Champions League. La prima sconfitta stagionale delle Merengues arriva proprio nella competizione che più amano, di cui sono campioni assoluti, con ben 13 trofei. La sbandata giunge contro lo Sheriff, il Real parte forte, ma la squadra avversaria è brava a sfruttare le uniche occasioni che ha: 1-2 è il risultato finale.
Dopo questa sconfitta ne segue un’altra in campionato, quasi come se la squadra di Ancelotti non fosse solo inciampata, ma caduta. Il Real Madrid è sempre primo in classifica accompagnato dall’Atletico Madrid, ma c’è qualcosa che non va: i Blancos fanno fatica a segnare, due gol negli ultimi 4 incontri dopo averne segnati ben 22 nei primi 7 stagionali.
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A togliere ogni preoccupazione è la successiva partita di Champions League, in cui il Real batte lo Shakhtar Donetsk segnando 5 gol. El Clasico numero 247 è vinto dai Blancos, che battono i rivali storici del Barcellona, tornando in vetta alla classifica. Dopo un deludente pareggio a reti inviolate con l’Osasuna, il Real inizia una striscia di gare positive: 10 vittorie consecutive, confermando il primato in testa alla classifica. Contro ogni pronostico il Real Madrid conclude il girone di andata della Liga con una sconfitta che arriva contro il Getafe.

La prima sconfitta dei Blancos del girone di ritorno arriva nel peggiore dei modi, travolti dal Barcellona per 4-0. Questa sconfitta fa rumore nonostante il primato del Real Madrid con 9 punti di vantaggio, e non fa da alibi l’assenza del bomber Benzema. L’unica sconfitta prima della fine del campionato arriva con l’Atletico Madrid. Battendo l’Espanyol per 4-0, il Real si laurea campione di Spagna per la 35esima volta, e Ancelotti diventa il primo allenatore ad aggiudicarsi il titolo in tutti e cinque i principali campionati europei.

La pazza Champions League del Real Madrid
La fase a gironi di Champions League del Real Madrid è da considerarsi “normale” rispetto poi alla pazza fase a eliminazione diretta. Scivolone con lo Sheriff a parte, il Real ha infatti vita facile, e vince tutte le altre partite del girone, qualificandosi per la fase a eliminazione diretta come prima classificata. Già qua è evidente che Champions League sarebbe stata per Karim Benzema, che inizia con 4 gol nelle prime 4 partite.

La vera pazzia avviene agli ottavi di finale. Nei sorteggi, al Real tocca il Paris Saint Germain. I tifosi dei Blancos sono preoccupati, ma hanno fiducia nelle capacità della loro squadra. La partita d’andata è però a senso unico, il PSG domina, ma sbaglia un rigore, parato egregiamente da Courtois a Messi. Il PSG riesce a vincere solo al 94′ con gol di uno scatenato Mbappé. Carlo Ancelotti non si da per vinto e ci crede: “Al ritorno vedremo il miglior Real Madrid, e il miglior Real può competere con il miglior PSG”. Possiamo dire col senno di poi che mister Carletto aveva ragione.
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Al Bernabeu infatti va in scena l’incredibile. I primi 45 minuti sono nuovamente dominati dal PSG e da Mbappé, che segna avvicinando sempre di più i Parigini ai quarti di finale. Il secondo tempo è un’altra partita. Al 61′ un brutto errore di Gigio Donnarumma, porta Karim Benzema a segnare il gol dell’1-1. Da qua inizia lo spettacolo, perché nemmeno 20 minuti dopo il Real Madrid sta vincendo 3-1. Una tripletta dell’eroe Karim The Dream, porta i Blancos ai quarti.

I quarti di finale contro il Chelsea
I quarti di finale sono da giocare contro il Chelsea campione d’Europa. All’andata la squadra di Ancelotti espugna Stamford Bridge, grazie a una tripletta, sempre di Benzema. Due in due partite, partite di Champions, contro due squadre nettamente favorite sulla carta. La partita di ritorno è decisamente più complicata. Il Real Madrid infatti è sottomesso dalla squadra di Tuchel, che dopo 75 minuti è in vantaggio per 3-0. Basta un gol però per poter sperare nella rimonta ai supplementari. E il gol puntualmente arriva. È Rodrygo, appena entrato, a regalare ai Blancos i supplementari, su un assist pazzesco di Modric. Nel primo tempo supplementare la decide sempre lui, il re dei gol in Champions: con un perfetto colpo di testa Benzema batte Mendy. Il Real, in modo incredibile, è in semifinale.

La semifinale con il Manchester City, la freddezza di Benzema
Adesso è tempo del Manchester City di Pep Guardiola. La semifinale di andata è spettacolare, definita da molti come la più bella partita degli ultimi tempi. Il City parte forte, e dopo 11 minuti è già sopra 2-0. Benzema accorcia le distanze al primo pallone giocabile. I Citizens fanno il 2-1, e sprecano tante occasioni da gol. Appena due minuti dopo il 3-1 di Foden, Vinicius riapre la gara. Arriva il 4-2 del Manchester City, ma incredibilmente la partita non è chiusa. Al minuto 83 Karim Benzema va sul dischetto, e con estrema freddezza, va di cucchiaio, battendo Ederson.

Quello che accade nella gara di ritorno è ancora più assurdo, le sorprese non finiscono mai. Il Manchester City non spinge forte come all’andata, ma gestisce il possesso palla. Nel secondo tempo Mahrez firma l’1-0 per i Citizens. Al 90′ sembra tutto finito, al Real servono due gol per andare ai supplementari. I tifosi al Bernabeu non smettono mai di cantare, ed ecco che arriva il gol: Rodrygo, da poco entrato, segna di nuovo un gol importantissimo come contro il Chelsea, che riaccende le speranze dei Blancos. Ma non basta, al Real serve un altro gol, ed è qui che succede l’incredibile: dopo un minuto, su cross di Carvajal, Rodrygo la mette dentro, è 2-1.
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Nei tempi supplementari si vede la lucidità persa dal City, che era ormai certo del suo posto in finale. Dopo 5 minuti è rigore per il Real, trasformato in rete da Benzema. I tifosi sono in delirio, il Real è per la diciassettesima volta in finale di Champions League.

Ancelotti, la Champions League e il Liverpool
Mister Carlo Ancelotti è arrivato in silenzio, ma col tempo ha fatto tanto rumore. Fondamentale è ciò che ha dato al Real Madrid, credendo lui stesso per primo in tutte le imprese che la sua squadra ha compiuto. Ha azzeccato praticamente sempre i cambi, per citarne alcuni quelli di Rodrygo e Camavinga, che hanno sempre inciso in modo positivo sulle gare. Come ha raccontato Kroos, Ancelotti ha chiesto ai giocatori più esperti, durante la semifinale, che sostituzioni avrebbe dovuto effettuare; questo la dice lunga sul suo modo di lavorare con la squadra e di essere all’interno del gruppo. L’allenatore dei Blancos è il primo allenatore ad aver vinto tutti e cinque i principali campionati europei, e il primo ad aver raggiunto 5 finali di Champions League.

Come riportato da lui stesso in un’intervista, i precedenti con il Liverpool sono molteplici, belli e brutti: era destino che queste due squadre dovessero affrontarsi in finale. Il primo precedente importante è quello della finale di Coppa dei Campioni del 1984, in cui Ancelotti, da giocatore, era infortunato, e la sua Roma perse ai rigori. Poi c’è quell’indimenticabile sconfitta nel 2005 con il Milan da allenatore, in una partita ormai quasi vinta, e che invece il Liverpool ha rimontato e vinto ai rigori; partita vendicata poi ad Atene due anni dopo. Ultimo precedente importante è la vittoria ad Anfield con l’Everton dopo 21 anni.

Karim the Dream
Karim Benzema è il protagonista assoluto del meraviglioso percorso del Real Madrid in Europa di questa stagione. L’attaccante francese è sempre stato messo in “ombra” dal suo ex compagno di reparto Cristiano Ronaldo, ma adesso ha veramente spiccato il volo, e l’ha fatto a 34 anni. Tutti si chiedevano chi avrebbe potuto cercare il Real per sostituire CR7, ma nessuno avrebbe mai immaginato che un sostituto alla sua altezza i Blancos lo avessero già in rosa.

15 gol in Champions e a caccia del record per concludere la stagione in bellezza: mancano solo due reti per raggiungere Ronaldo per gol fatti in una singola stagione di Champions League. Benzema è l’uomo dei record, ha vinto il campionato con una statistica pazzesca: è riuscito a segnare ad ogni squadra contro la quale ha giocato in Liga, ed è l’uomo più anziano ad aver segnato una tripletta in Champions League.

Karim Benzema è sempre in partita, quando stai pensando che non ha fatto ancora niente di importante, eccolo che segna il gol della rimonta, o addirittura ne segna due, o tre. Con i suoi gol sta facendo parlare tutti di sé, e sta facendo innamorare di lui e del suo Real tutti gli appassionati del calcio. Karim the Dream sta vivendo una stagione stellare, e allora, su chi dovrebbe puntare il Real, se non su di lui, per portare a casa questa Champions, che sarebbe proprio la ciliegina sulla torta di una stagione strepitosa?

La finale di Champions League con il Liverpool
Le motivazioni per vincere la Champions League sono enormi da entrambe le parti: da un lato c’è la voglia di rivincita per la finale persa dal Liverpool nel 2018, e dall’altro la voglia di vincere il quattordicesimo trofeo, allungando il distacco su tutti gli altri club.
In molti danno favorito il Liverpool di Klopp, che, nonostante non abbia vinto la Premier League, sta concludendo una stagione monumentale, avendo vinto la Coppa di Lega inglese e la Fa Cup. Come l’esperienza ci ha fatto capire però, mai dare per vinto il Real Madrid. I Blancos hanno già ribaltato partite e pronostici importanti, e hanno già fatto soffrire i tifosi per poi regalare loro le gioie più grandi. Perché allora, non sperare di nuovo nell’impresa?