È terminata da pochi giorni la 27ª giornata di Ligue 1 e con l’ultimo successo ottenuto contro il Monaco, grazie ad un goal di Balogun al 51′, continua l’incredibile periodo di forma del Reims. Difatti la squadra francese ha messo in piedi una lunga striscia di risultati utili che non ha paragoni nei top 5 campionati europei e che ha permesso alla squadra di posizionarsi all’ottavo posto in campionato.
Ma se il Reims può sognare un posto nelle coppe europee il merito è sicuramente del suo tecnico, William Still. Parliamo di un allenatore che ha solo 30 anni, appassionato di Football Manager, che ha dovuto fare tanta gavetta per guadagnarsi ciò che ha ora e che adesso sta riuscendo ad esprimere al meglio le sue idee di gioco.

Reims, la lunga gavetta di Still
“Se qualcuno mi avesse detto che a trent’anni sarei stato allenatore di un club di Ligue 1, gli avrei detto di darmi un pugno in faccia” così scrisse William Still sul Guardian, nella rubrica “The Coaches’ Voice”. Ma la storia dell’attuale allenatore del Reims è una di quelle che sembrano uscite dai film, tanto incredibili quanto affascinanti.
Nacque in Belgio da genitori inglesi il 14 ottobre del 1992 e sin da giovane capisce di voler lavorare nel mondo del calcio ma da una visuale diversa rispetto a quella del calciatore. Difatti fin da subito si appassiona al famoso videogioco manageriale, Football Manager. Il mezzo grazie al quale l’allenatore belga capì che la sua vocazione era allenare e fare il match analyst. “Football Manager mi ha fatto capire che la mia volontà era quella di creare una squadra, di parlare con i giocatori. Volevo avere quel tipo di relazione”, così raccontò pochi mesi fa il tecnico a Sportbibile.

Ben presto questa sua passione lo portò ad ottenere il suo primo incarico, in Inghilterra all’ambito Myerscough College di Preston, dove continua i suoi studi, ottenendo il ruolo di assistente tecnico nello staff della squadra Under14 del Preston North End. In seguito tornò in Belgio, e si propose come match analyst a titolo gratuito per il Sint–Truiden.
Il lavoro di Still colpì particolarmente l’allenatore della squadra belga che gli propose di seguirlo allo Standard Liegi. L’avventura a Liegi non fu delle migliori: difatti William abbandonò ben presto la squadra per approdare al Lierse.
Al club del Lierse affiancò il lavoro di match analyst a quello di assistente tecnico. Nel mentre continuò a studiare per conseguire i patentini necessari a diventare un allenatore. Proprio a Lierse nel 2017, ottenne il primo ruolo come allenatore di una prima squadra, guadagnando 21 punti in 9 partite. Purtroppo l’attuale tecnico del Reims, dovette abbandonare l’incarico prematuramente poiché non era ancora in regola con i patentini.

Dopo questa prima esperienza, si traferì al Beerschot VA, supportando l’allenatore Losada per due stagioni. Fino a quando non ottenne l’incarico di allenatore della prima squadra del Beerschot portandola addirittura ad un nono posto in Jupiler Pro League nell’annata 2020-2021. Grazie a questo traguardo il lavoro di Still venne ben presto notato dal Reims in estate, che gli offri di diventare il secondo di Oscar
Garcia, tecnico della prima squadra francese.
Il belga però inizialmente declinò l’offerta francese poiché doveva finire gli studi in Belgio, accettando momentaneamente una nuova offerta dello Standard Liegi. Successivamente Still approdò comunque in Ligue 1 nello staff tecnico di Garcia aiutandolo a guidare la squadra per tre mesi. Fino a quando il 13 ottobre del 2022 ottenne finalmente l’incarico di allenatore della prima squadra del Reims, dopo che l’ex tecnico spagnolo fu obbligato ad abbandonare la guida della squadra per problemi familiari.

Reims il grande lavoro di Still
Inizialmente la scelta di Still come nuovo tecnico doveva essere ad interim, anche perché ad ogni partita giocata il Reims doveva pagare una multa da 25mila euro per la mancata idoneità del patentino del tecnico belga. Ma il lavoro svolto ed i risultati ottenuti negli ultimi mesi hanno fatto cambiare totalmente idea alla squadra francese.
Difatti il Reims allenato da Still, ha la miglior serie di imbattibilità aperta nei top 5 campionati europei: diciassette partite da imbattuto, nove vittorie otto pareggi nella combattuta Ligue 1. Il tecnico belga ha preso il comando della squadra quando si trovava al quindicesimo posto in campionato, ad un solo punto dalla zona retrocessione. Ora il club francese è salito fino all’ottavo posto, a +20 dalla zona retrocessione ed a -3 dall’Europa.

Il tecnico belga, dopo i numerosi studi da lui effettuati, ha deciso di forgiare il suo Reims, sulla base dell’atletismo e su un’ottima solidità difensiva. Difatti la squadra francese è riuscita a tenere la porta inviolata ben 11 volte durante questo campionato. Still ha deciso di impostare la sua squadra basandosi su un equilibrato 4-2-3-1 dove i terzini hanno ampia libertà di manovra, permettendo ai giocatori d’attacco di non lasciare punti di riferimento.
Inoltre, se il Reims si trova in questa posizione in classifica, è merito anche del grande mercato fatto questa estate. Una sessione di calciomercato che ha portato in Francia molti giocatori importanti, come Balogun in prestito dall’Arsenal, uno dei bomber della Ligue 1 che sta stupendo tutti dopo aver fatto 17 goal ed aver fornito 2 assist o come il giapponese Ito arrivato dal Genk che fino ad adesso ha fatto 5 goal e fornito 5 assist.

William Still, quando l’età di un allenatore non conta
La favola di Still ed il fatto che sia così giovane, fanno pensare subito all’attuale tecnico del Bayern Monaco, Julian Nagelsmann. Difatti le storie dei due allenatori sono molto simili. Entrambi hanno dovuto lavorare molto per arrivare dove sono ora. Il tecnico tedesco per esempio ha dovuto lavorare per ben 6 anni nelle giovani dell’Hoffenheim, vincendo inoltre un campionato con l’under 19, prima di arrivare ad allenare la prima squadra degli azzurro bianchi.
Ma la cosa che li rende così simili, è la loro giovane età, Still 30 e Nagelsmann 35. Difatti nel 2016 l’attuale allenatore del Bayern Monaco, diventò l’allenatore più giovane della storia della Bundesliga, a soli 28 anni. Sia il tecnico del Reims che sta facendo molto bene nella agguerrita Ligue 1, sia il tecnico tedesco hanno un modo di vedere le partite e di analizzarle differente rispetto al solito. Entrambi infatti hanno idee nuove e rivoluzionarie e questa cosa tende ad essere troppo spesso sottovalutata.

È proprio grazie ad esempio come questi che si dovrebbe dare una maggiore fiducia agli allenatori “giovani”. Perché spesso hanno semplicemente bisogno di maggior tempo per esprimere e per far capire ai propri giocatori le loro idee. Basta pensare all’Arsenal del quarantenne Arteta, che dopo numerose complicate stagioni, quest’anno sta stupendo tutti in Premier essendo prima davanti a delle corazzate come Manchester City e Liverpool.
Un altro allenatore da tenere d’occhio inoltre è Roberto De Zerbi, l’attuale tecnico del Brighton. Il tecnico italiano in Premier League è riuscito ad esprimere al meglio la sua filosofia di gioco, scoprendo giocatori molto interessanti come Mitoma e Ferguson. Difatti l’allenatore di soli 44 anni con il Sassuolo aveva ottenuto ottimi risultati, che lo avevano portato a giocarsi la Champions con lo Shaktar, un’avventura chiusasi prematuramente a causa dello scoppio della guerra fra Russia ed Ucraina.