L’Udinese ha dimostrato ancora una volta di poter essere un passo avanti rispetto a molte società dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, pallino di casa Pozzo. I friulani, infatti sono una società leader nello sviluppo tecnologico ed hanno l’intenzione di applicare un innovativo dispositivo tecnologico creato dal Gruppo “Be Shaping The Future”: ciò servirà per tenere sotto controllo e favorire il rispetto delle norme anti-Covid, oltre ad agevolare una spedita riapertura degli stadi in sicurezza.
Un’idea simile è stata già utilizzata a Cortina durante i Mondiali di Sci per garantire la sicurezza agli atleti, operatori e ospiti ammessi. Inoltre tale soluzione sarebbe già stata testata in ben 16 Paesi del mondo, e questa potrebbe essere una svolta per il nostro calcio e l’Italia, per favorire una riapertura degli stadi che i tifosi e le società attendono da tempo, mentre in Inghilterra dovrebbero riaprire parzialmente dal 17 maggio.

Calcio e innovazione, l’idea dell’Udinese per riaprire gli stadi
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, l’Udinese in occasione della sfida con la Fiorentina sperimenterà la sua nuova invenzione tecnologica alla Dacia Arena. Il dispositivo tecnologico che servirà per mantenere le norme anti-covid, come detto in precedenza, è stato lavorato dalla società friulana e dal suo partner Infront: i circa 350 addetti ai lavori saranno dotati di un dispositivo che segnala con una vibrazione a chi lo indossa e agli steward il mancato rispetto del distanziamento sociale.
Questo non è tutto, perché quest’invenzione permetterà anche il tracciamento dei contatti all’interno dello stadio, mantenendo il pieno rispetto della privacy delle persone. L’Udinese ha mostrato ancora una volta di poter applicare l’innovazione al calcio e per favorire l’economia e il progresso di questo sport, proponendo nuove pratiche come quella del 2001 di lanciare un sistema tecnologico che annullasse i torti arbitrali subiti in caso di fuorigioco e di goal fantasma.