Tra le rivelazioni di questa stagione di Serie A spicca senza troppi dubbi il Monza di Raffaele Palladino: la compagine brianzola ha matematicamente conquistato sul campo la salvezza e, dunque, la permanenza in massima serie ormai più di qualche giornata fa, sorprendendo per rendimento e continuità tanto nel gioco quanto nei risultati. Dopo un avvio disastroso, culminato con l’esonero di Giovanni Stroppa, la squadra lombarda ha rialzato la china ed ora punta all’ottavo posto.

Ad insidiare lo stesso Monza per quel che concerne tale obiettivo c’é però, tra le altre, anche il Torino, che dopo aver pareggiato tra le mura amiche contro la Fiorentina si è ricandidato al posto appena sotto le zone nobili della graduatoria di Serie A. Oltre all’obiettivo di fine stagione, ad accomunare le due realtà c’é il calciatore Armando Izzo, in prestito con diritto di riscatto proprio dal Torino al Monza. E proprio il prolungamento coi biancorossi sembra essere nodo cruciale delle ultime ore.

Riscatto Izzo, distanza tra Torino e Monza: Galliani al lavoro
Quando il campionato sta per volgere al termine, con le ultime due giornate pronte ad essere protagoniste, è praticamente tempo di calciomercato: tra le situazioni più spigolose c’é quella riguardante il difensore centrale Armando Izzo, che dopo una stagione da protagonista col Monza potrebbe rimanere alla corte di Palladino anche la prossima stagione. L’accordo verbale siglato tra brianzoli e Torino, società proprietaria del cartellino, affermava come, in caso di salvezza, il classe ’92 sarebbe stato automaticamente riscattato dallo stesso club lombardo.

Secondo quanto raccolto però in esclusiva da Sportitalia, il trattamento di favore che il Torino di Urbano Cairo avrebbe promesso al Monza – sempre in maniera informale e solo verbale – in caso di tale raggiungimento sembrerebbe in procinto di sfumare, col vice presidente del club biancorosso Adriano Galliani particolarmente turbato dal dietrofront del patron granata. Quest’ultimo, si legge, avrebbe infatti rialzato le pretese economiche per il possibile riscatto di Izzo, creando tensione tra le società e, non per ultimo, mettendo a repentaglio la trattativa.