Roma, 14 anni dalla scomparsa di Franco Sensi: il Presidente che lottò per Totti

Esattamente 14 anni fa, 17 agosto 2008, ci lasciava Franco Sensi, storico Presidente della Roma che lottò per tenere Totti nella Capitale

Lorenzo Gulino
8 Min Read

“Ogni anno, questo giorno. Il più brutto. Quello in cui ci hai lasciato, quello in cui hai fatto piangere noi e tutta Roma. Sei sempre, sempre e per sempre nel mio cuore. Ti voglio bene e mi manchi tanto, papà “, queste le parole di Rosella Sensi che ha voluto ricordare con un post su Instagram la scomparsa del padre, Franco Sensi, avvenuta il 17 agosto 2008 al Policlinico Gemelli di Roma all’età di 82 anni. Sono passati ben 14 anni da quel tragico giorno, dove tutta Roma ha sentito un vuoto. Infatti, Franco Sensi non è stato solo il Presidente della Roma, ma è entrato nei cuori dei tifosi per la passione e l’amore che ha sempre dimostrato nei confronti del club. Ripercorriamo insieme il cammino dell’ex Presidente giallorosso.

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Franco Sensi nasce nella Capitale il 29 luglio 1926 e dopo essersi laureato in scienze matematiche ed aver avviato l’attività di imprenditore, all’età di 28 anni entra a far parte dei consiglieri della Roma e nel 1961 ne divenne dirigente. Nel maggio del ’93 acquista, insieme a Pietro Mezzaroma, il pacchetto azionario del club giallorosso, diventandone poi l’8 novembre del ’93 unico proprietario e diciottesimo presidente. Alla fine degli anni ’90 è stato per poco tempo proprietario di Foggia e Nizza. Dal 2000 al 2002, è stato anche patron del Palermo portandolo dalla Serie C1 alla Serie B e passando poi il testimone a Maurizio Zamparini. Sotto la sua gestione la Roma ha vinto uno scudetto (2000-2001), due Coppa Italia (2006-2007 e 2007-2008) e due Supercoppa Italiana (2001 e 2007). Nel 2006 nomina sua figlia Rosella Sensi Amministratore delegato della Roma, mantenendo la carica di Presidente fino al giorno della sua morte.

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Franco Sensi, Francesco Totti e Fabio Capello

Franco Sensi, colui che cambiò la vita a Francesco Totti

Per capire il perché di questa affermazione bisogna tornare indietro alla stagione 1996-1997. Quell’anno sulla panchina della Roma sedeva l’argentino Carlos Bianchi, un uomo particolarmente suscettibile come ben ricorderanno i giocatori e soprattutto Francesco Totti. Proprio in questo momento si è cominciata a delineare quella che sarebbe poi diventata la leggenda del futuro capitano giallorosso, in cui il ruolo di co-protagonista ce l’ha Franco Sensi. Totti aveva già esordito nel ’93 contro il Brescia, stagione in cui in panchina c’era Boskov, e sembrava essere tutto perfetto per un ragazzo romano e romanista che giocava al fianco di Giannini. Bianchi pochi anni più tardi lo considera inadatto al gioco della squadra. Infatti molte volte lo tiene fuori e per il giovane Francesco le alternative erano due: rimanere in panchina oppure partire.

Questo fino al momento in cui non si mise in mezzo Franco Sensi. Tra il Presidente giallorosso e Carlos Bianchi nacque una lite che portò l’allenatore argentino ad urlare queste parole: “Scegli, o me o Totti” e prontamente Sensi senza pensarci due volte rispose: “Io scelgo Totti”. Lo stesso Francesco disse: “Sono qui grazie a lui, se non me ne sono mai andato, oltre che per il tifo, è proprio per quella sfuriata. La famiglia Sensi mi ha sempre trattato come un figlio, per me Rosella è stata come una sorella maggiore”. Molti anni più tardi Totti, durante una diretta su Instagram, ha detto che comunque ci sono stati incomprensioni anche con Franco Sensi: “Ci sono stati dei contrasti perché volevo una squadra competitiva e vedevo che le cose andavano a rilento a un certo punto. Volevo che si comprassero campioni e allenatori vincenti, ma guai a chi mi tocca Franco Sensi. E’ stato come un padre, poi anche tutta la famiglia. Ho dato tutto quello che potevo a loro. E’ stata una cosa reciproca“.

Leggi anche: Gran galà del calciomercato, tra gli ospiti Rosella Sensi: “Totti è stato un grande campione, una fortuna averlo” (Video)

Gli allenatori della Roma nell’era Sensi

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Capello, allenatore della Roma

Durante la presidenza Sensi, sulla panchina di Roma hanno seduto ben dieci allenatori. Il primo è Carlo Mazzone, un esempio di romanità che rimane per tre anni, mentre nel 1996 viene ingaggiato Carlos Bianchi. L’allenatore argentino però non arriva a fine stagione e nelle ultime gare a sedere in panchina ci sono Liedholm e Sella.

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Successivamente Franco si affida al tecnico Zdenek Zeman con il quale intraprende una vera e propria battaglia legale contro il doping. Nel ’99 si affida a Fabio Capello e finalmente cominciano ad arrivare i primi successi. Infatti grazie ad acquisti del calibro di Vincenzo Montella, Gabriel Batistuta, Walter Samuel ed Emerson la Roma nel 2001 riesce a vincere lo scudetto e la Supercoppa Italiana. Dopo Capello c’è stato un alternarsi di allenatori sulla panchina giallorossa: Prandelli, Voeller, Delneri e Bruno Conti, Luciano Spalletti e Claudio Ranieri.

Franco Sensi e lo scudetto del 2001

Franco Sensi nel 2000 crea una squadra formidabile con Totti, Montella, Emerson, Samuel, Aldair, Candela, Tommasi, Cafu, Delvecchio, Nakata e Batistuta alla cui guida c’è Fabio Capello e con la quale la Roma arriva a vincere il suo terzo scudetto. Una vittoria che sa di rivincita e che fa dimenticare tutti quei tifosi che intonavano il coro: “Sensi bla, bla, bla”. Il 24 giugno il Presidente va a festeggiare lo scudetto al Circo Massimo con Antonello Venditti, i giocatori e tutti i tifosi romanisti accorsi per la gioia del trionfo.

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Franco Sensi festeggia lo scudetto del 2001

Franco Sensi ricordando il mito di Viola disse: “Sono trasformato, ancora non me ne rendo conto. Il mio pensiero va allo scudetto precedente del 1983, al presidente Viola che ha faticato come me. Sono campionati diversi perché prima c’era soprattutto tecnica, ora c’è più potenza. Presi una Roma indebitata pagandola 120 miliardi quando non ne valeva neanche 25. Devo ringraziare Carletto Mazzone perché fu lui a salvare la Roma dalla Serie B. Ad un certo punto ho dovuto prendere una decisione perché Zeman voleva cambiare tutta la quadra e si rischiava la catastrofe finanziaria. Alla fine però è subentrato Fabio Capello, un perfezionista”.

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L’eredità lasciata a Rosella

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Rosella Sensi e Francesco Totti

Rosella Sensi, figlia di Franco Sensi e Maria Nanni, dopo la morte del padre si ritrova le cariche di Amministratore delegato e di Presidente della Roma fino al 14 marzo 2011. Nell’estate 2011 infatti, viene sancito il passaggio della società giallorossa nelle mani della proprietà americana. Sotto la guida di Rosella la Roma vince due volte la Coppa Italia (2006-2007 e 2007-2008), una Supercoppa Italiana (2007) e in campionato sfiora lo scudetto nel 2009-2010 con in panchina Claudio Ranieri.

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