Roma, 21 anni fa sul tetto d’Italia: il primo Scudetto del nuovo millennio

Il 17 giugno del 2001, la Roma del Presidente Franco Sensi batte il Parma all’Olimpico, laureandosi Campione d’Italia per la terza volta nella sua storia, facendo letteralmente impazzire la città

Francesco Niglio
5 Min Read

Il 17 giugno 2001, a Roma il termometro segna quasi 29° centigradi, lo Stadio Olimpico è gremito con 75 mila spettatori pronti a festeggiare uno Scudetto che ormai manca dal lontano 1983. La partita inizia alle 15:00, i cuori di tutti i tifosi della Roma, quelli nell’impianto di Viale dei Gladiatori, quelli a casa, quelli per strada, quelli lontano migliaia di chilometri, battono all’unisono, tutti uniti per raggiungere il sogno. Ma andiamo con calma e raccontiamo brevemente l’anno vissuto dalla compagine capitolina.

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Roma: la stagione 2000/2001

Batistuta, Montella e Totti
Batistuta, Montella e Totti

La Serie A 2000/2001, a causa delle Olimpiadi di Sydney, parte il 30 settembre, lasciando alla Coppa Italia il battesimo stagionale per le squadre della massima serie. La Roma di Fabio Capello, al suo secondo anno sulla panchina giallorossa, viene eliminata dall’Atalanta in maniera netta nel doppio confronto. Il giorno dopo a Trigoria prende vita una contestazione tra le più pesanti della storia romanista: i tifosi non salvano nessuno, sul banco degli imputati finisce addirittura Francesco Totti. Il clima in città non è affatto tranquillo.

Il primo campionato del nuovo millennio se lo contendono le solite squadre, le 7 sorelle che dalla metà degli anni ’90 si danno battaglia, ma quell’anno partono tutte un po’ in sordina, a differenza della Roma che di punti ne lascia veramente pochi sul campo. È una squadra solida, con la difesa a 3, il leader difensivo è Samuel, acquistato dal Boca Juniors per 34 miliardi, con Pluto Aldair che gli fa da chioccia, Zebina e Zago completano il reparto. Sugli esterni le scorribande di Candela e Pendolino Cafù, daranno del filo da torcere a tutte le avversarie affrontate. Il duo di centrocampo che cuce il gioco e chiude le linee di passaggio è composto dal Puma Emerson, 22 miliardi di lire per strapparlo al Bayer Leverkusen e dal maratoneta Tommasi, il tutto condito da un tridente assolutamente da stropicciarsi gli occhi, MontellaTottiBatistuta, il Re Leone, acquistato dalla Fiorentina per 70 miliardi, l’ultimo grande centravanti della sua generazione. Un tridente capace di siglare 46 reti.

La prima svolta del campionato si ha il 26 novembre, la Roma, in casa, affronta la Fiorentina. La partita sembra avviarsi allo 0-0, quando dal nulla Batistuta sfodera un tiro fulmineo da fuori area che sorprende Toldo, è 1-0: Gabriel piange, probabilmente un gol da ex che non avrebbe mai voluto siglare, ma è un gol che permetterà ai capitolini di prendere sempre più convinzione nei propri mezzi. Un mese dopo, nel derby, Negro con un autogol regala la vittoria agli uomini di Capello, nel mezzo il gol capolavoro di Totti contro l’Udinese, quel tiro di sinistro al volo che ricorda van Basten ad Euro 1988. Come dimenticarsi poi del pareggio decisivo acciuffato a Torino contro la Juventus grazie a Nakata, in campo grazie al cambio di regolamento sugli extracomunitari, avvenuto appena 24 ore prima. Il giapponese, dal nulla, spunta dal cilindro di Capello.

Roma, 17 giugno 2001: è Scudetto

Tifosi della Roma festeggiano lo Scudetto
Tifosi della Roma festeggiano lo Scudetto

Una volta superato indenne lo scoglio Vecchia Signora, la Roma lascia per strada qualche punto di troppo, i bianconeri non demordono e si arriva all’ultima giornata, dove i giallorossi devono vincere per conquistare il campionato. 3-1 al Parma e lo Scudetto, dopo 18 lunghissimi anni, si ricuce sul petto. Sono le 16:52 e la Roma è Campione d’Italia, la città è in delirio, Roma è ormai di due colori, il giallo e il rosso spiccano su tutto. Una settimana dopo, un milione di tifosi si ritrova al Circo Massimo proprio come avvenne nel 1983. “Grazie Roma” cantata da Antonello Venditti risuona in quella Arena meravigliosa e come da promessa fatta, Sabrina Ferilli sfila lungo la passerella in bikini. Uno spettacolo emozionante che ogni tifoso romanista porterà con sé. Una attesa lunga, dolorosa e inaspettata, non per Don Fabio, che il giorno della sua presentazione, il 3 giugno 1999 diceva: “Questa squadra ha le basi per completare il salto di qualità. Sono qui per vincere lo scudetto“.

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